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Atto a cui si riferisce:
C.5/01283 (5-01283)



Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Mercoledì 23 gennaio 2019
nell'allegato al bollettino in Commissione I (Affari costituzionali)
5-01283

  Signor Presidente, Signori Deputati,
  le sedi dei centri sociali «Asilo occupato» e «Askatasuna» di Torino, insistono, a poca distanza l'uno dall'altro, rispettivamente, in Piazza della Repubblica e nel quartiere Aurora, aree urbane connotate da altissima densità di cittadini stranieri e da problematiche connesse alla micro criminalità diffusa.
  Il centro sociale «Asilo occupato» è in uno stabile di proprietà del comune di Torino, occupato fin dal 1998 da soggetti di area anarchica ed è utilizzato come alloggio di esponenti del movimento ma anche come sede di incontri, dibattiti e concerti. La struttura, nel tempo, è stata più volte sgomberata e nuovamente occupata.
  In questo contesto è da tempo al centro dell'attenzioni delle Forze dell'Ordine e, su segnalazione di queste, dell'Autorità Giudiziaria, la vicenda che riguarda la Consigliera della VII circoscrizione comunale, Patrizia Alessi, oggetto di azioni di disturbo da parte del movimento anarchico, per l'attività politica svolta a sostegno della riqualificazione del quartiere Aurora.
  Con riferimento, poi, al centro sociale «Askatasuna», organizzazione di area marxista-leninista, diretta filiazione del movimento di autonomia operaia degli anni ’70, l'occupazione, risalente al 1996, riguarda anch'essa uno stabile di proprietà comunale, adibito in passato a scuola materna.
  Nel suo ambito gravitano un centinaio di attivisti che, anche in questo caso, allo scopo di autofinanziarsi organizzano assemblee, incontri politici ed altro.
  Negli anni numerosi esponenti dei citati centri sociali sono stati sottoposti a misure cautelari e/o di prevenzione nonché a procedimenti penali conclusisi con condanne di varia entità.
  Risulta, inoltre, che alcuni esponenti dei centri in parola hanno agevolato l'occupazione di locali, tra cui quelli menzionati nell'interrogazione, da parte di immigrati e famiglie in condizioni di marginalità sociale.
  Ciò detto, è evidente che le occupazioni arbitrarie costituiscono un fenomeno diversificato e possono essere oggetto di protagonismo da parte di famiglie con disagio abitativo, di gruppi dell'antagonismo politico, di illegalità diffuse.
  È fondamentale, quindi, agire in chiave di prevenzione, attraverso una costante e attenta vigilanza del territorio e degli immobili non utilizzati, ciò per impedire fenomeni di illegalità e di evitare il consolidarsi di situazioni di fatto.
  È altresì necessaria una rigorosa politica degli sgomberi, utile anche a ridurre il numero delle situazioni risalenti nel tempo, secondo i mirati percorsi previsti dalle più recenti disposizioni di legge.
  Richiamo in tal senso le norme contenute nel cosiddetto decreto «sicurezza ed immigrazione», che, oltre a contemplare un inasprimento delle pene per gli organizzatori ed i promotori dell'occupazione, introducono misure per salvaguardare i diritti dei proprietari degli immobili attraverso:
   la prevenzione di nuove occupazioni, secondo le direttive che saranno impartite dai Prefetti a livello provinciale;
   la fissazione di una procedura da seguire per il rilascio degli immobili abusivamente occupati, nella quale sono coinvolte tutte le Amministrazioni interessate; 
   l'indicazione di un termine certo, che non potrà in ogni caso superare un anno, entro il quale la medesima procedura deve concludersi;
   il riconoscimento al proprietario o altro avente diritto di un indennizzo per la mancata disponibilità del bene, senza dovere attendere i tempi più lunghi del giudizio civile.

  Il Governo confida che le citate nuove procedure potranno finalmente portare a soluzione i numerosi casi di occupazioni arbitrarie, alcuni dei quali risalenti nel tempo.
  In aderenza alle nuove direttive in materia di occupazioni, i casi segnalati dagli onorevoli interroganti sono, quindi, attentamente monitorati in sede di Comitato Provinciale per l'Ordine e Sicurezza Pubblica, per procedere all'individuazione delle modalità, dei tempi e delle priorità degli interventi di sgombero.