• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA ORALE

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Atto a cui si riferisce:
S.3/00055 IANNONE - Al Ministro della giustizia - Premesso che: il 23 giugno 2018 sul quotidiano "Il Tempo" è stato pubblicato un articolo intitolato "Minore disabile stuprata: i due indagati a...



Atto Senato

Interrogazione a risposta orale 3-00055 presentata da ANTONIO IANNONE
martedì 3 luglio 2018, seduta n.017

IANNONE - Al Ministro della giustizia - Premesso che:

il 23 giugno 2018 sul quotidiano "Il Tempo" è stato pubblicato un articolo intitolato "Minore disabile stuprata: i due indagati a spasso", in cui la madre della vittima denuncia la perdurante inerzia delle istituzioni riguardo ad un fatto estremamente increscioso che ha coinvolto la figlia minorenne, ospite di una struttura di cura e assistenza per ragazzi disagiati;

la ragazza, affetta da disturbo bipolare ed epilessia, era stata presa in carico dal servizio territoriale TSMREE della Asl Roma 5 dal mese di ottobre 2010; successivamente, per il persistere di criticità cliniche rilevanti, i genitori avevano concordato sull'opportunità del suo inserimento in una struttura qualificata e specializzata in grado di garantirle le cure e l'assistenza necessarie;

nel mese di dicembre 2016, dunque, la ragazza era stata ricoverata presso la comunità terapeutica "Casetta rossa" dell'associazione di promozione sociale "Il Fiore del deserto";

la sera del 14 settembre 2017 la ragazza è stata violentata da due ragazzi minorenni (uno affetto da disturbi psichici e l'altro presumibilmente sottoposto a procedimenti penali e affidato alla struttura dallo stesso Tribunale per i minorenni di Roma) che si erano introdotti nella sua stanza;

la famiglia ha sporto denuncia-querela alla compagnia dei Carabinieri di Tivoli il 3 ottobre 2017; sono stati eseguiti gli accertamenti tecnici e irripetibili autorizzati dal sostituto procuratore della Repubblica presso il Tribunale per i minorenni di Roma e, ad oggi, i due ragazzi sono liberi e in attesa di giudizio;

ciò che è accaduto è estremamente grave, tanto più se si considera che è avvenuto in un luogo dove la ragazza avrebbe dovuto essere protetta e assistita, con la garanzia, per la famiglia, della massima affidabilità e professionalità;

considerato che:

la struttura, avvalendosi di partenariati con soggetti pubblici e del terzo settore, si occupa prevalentemente di tutela, cura, sostegno e inclusione sociale degli adolescenti in condizioni di svantaggio, attraverso l'interazione tra servizi socio-sanitari, servizi socio-assistenziali e servizi della giustizia minorile;

all'interrogante risulta che tale centro operi in stretta collaborazione e d'intesa con il Tribunale per i minorenni di Roma, il Comune di Roma e la Asl RmA, con l'obiettivo di realizzare e rendere operativa una rete di servizi territoriali, semiresidenziali e residenziali, per l'emergenza psichiatrica e psicosociale in adolescenza;

l'episodio di violenza, al di là degli aspetti penali che saranno accertati e sanzionati in sede giudiziaria, denota inaccettabili condotte omissive da parte dei responsabili e di tutto il personale della struttura, oltre all'inadeguatezza delle misure organizzative adottate: nella struttura, infatti, sono ospitati, indistintamente, sia adolescenti con serie problematiche psicopatologiche sia minori sottoposti a provvedimenti civili e penali e, nella zona notte, che si sviluppa su un unico piano, dormono sia ragazzi che ragazze,

si chiede di sapere:

quali ulteriori informazioni il Ministro in indirizzo sia in grado di fornire in merito alla vicenda e sulla struttura, con particolare riferimento al regime in cui essa opera con le istituzioni pubbliche;

se e quali misure di competenza ritenga di dover adottare, anche ai fini ispettivi, per verificare le condizioni effettive in cui la struttura opera ed accertare il rispetto delle elementari norme di controllo e di vigilanza per la sicurezza e la tutela di soggetti minori che, con evidenti disagi e minorazioni psicofisiche, necessitano di forme di assistenza e protezione più o meno diversificate;

se, alla luce dei gravi episodi verificatisi e in attesa della definizione del giudizio, non ritenga, in ogni caso, di dover disporre la sospensione dell'attività della struttura e comunque dell'eventuale collaborazione con le istituzioni pubbliche.

(3-00055)