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Atto a cui si riferisce:
S.1/00066 premesso che: il progetto della ferrovia Torino-Lione è nato circa trent'anni fa dall'idea di realizzare un treno ad alta velocità, che collegasse Francia e Italia, una linea da...



Atto Senato

Mozione 1-00066 presentata da ANNA MARIA BERNINI BOVICELLI
martedì 15 gennaio 2019, seduta n.079

BERNINI, MALAN, AIMI, ALDERISI, BARACHINI, BARBONI, BATTISTONI, BERARDI, BERUTTI, BIASOTTI, BINETTI, CALIENDO, CANGINI, CARBONE, CAUSIN, CESARO, CONZATTI, CRAXI, DAL MAS, DAMIANI, DE POLI, DE SIANO, FANTETTI, FAZZONE, FERRO, FLORIS, GALLIANI, GALLONE, GASPARRI, GHEDINI, GIAMMANCO, GIRO, LONARDO, MALLEGNI, MANGIALAVORI, MASINI, MESSINA Alfredo, MINUTO, MODENA, MOLES, PAGANO, PAPATHEU, PAROLI, PEROSINO, PICHETTO FRATIN, QUAGLIARIELLO, RIZZOTTI, ROMANI, RONZULLI, ROSSI, SACCONE, SCHIFANI, SCIASCIA, SERAFINI, SICLARI, STABILE, TESTOR, TIRABOSCHI, TOFFANIN, VITALI - Il Senato,

premesso che:

il progetto della ferrovia Torino-Lione è nato circa trent'anni fa dall'idea di realizzare un treno ad alta velocità, che collegasse Francia e Italia, una linea da destinare sia alle persone che alle merci, ipotizzando un tunnel della lunghezza di poco più di 57 chilometri (di cui 45 in territorio francese, 12,5 in territorio italiano) tra St.Jeanne de Maurienne e Susa, che collegasse il territorio francese a quello italiano. Nel 1992 un vertice tra Italia e Francia ha siglato un accordo politico tra i rispettivi governi per la realizzazione del collegamento Torino-Lione. Nel 1994 l'Unione europea ha inserito quel tunnel tra i progetti prioritari nel settore dei trasporti e dell'energia. Nel 1996 è stata costituita la Commissione intergovernativa franco-italiana per realizzare la linea. Nel 2001 è stato firmato un Accordo tra i ministri dei trasporti francese e italiano, in cui è stata ribadita una programmazione dei lavori. In quell'accordo si stabilì che l'opera fosse divisa in tre parti: una di competenza, francese, una italiana e una parte in comune formata da un tunnel a due canne. Venne, quindi creata una società LTF (Lyon Turin Ferroviarie, i cui azionisti erano le Ferrovie italiane (RFI) e le ferrovie francesi (RFF). Sempre nel 2001 il Governo pro tempore Berlusconi ha inserito la Torino-Lione tra le grandi infrastrutture considerate strategiche per l'Italia. Nel 2006 il Governo Prodi ha istituito un Osservatorio per l'asse ferroviario Torino-Lione. Nel 2008 viene firmato l'accordo di Pracatinat, in cui si cercano di comporre anche le contrarietà dei sindaci dei territori e in cui si prevede che la fase della progettazione preliminare della Torino-Lione dovrebbe esser realizzata contestualmente per tutta la tratta. Nel 2010 vengono approvati dall'osservatorio gli indirizzi operativi per la progettazione preliminare della nuova linea Torino-Lione. Nel 2012 si arriva a una nuova revisione del progetto, sotto il Governo Monti, vengono delineate nuove fasi funzionali dei lavori. A marzo 2012 il CIPE approva una nuova versione del progetto, che diminuisce i costi e l'impatto dell'opera. A novembre 2013 viene avviato lo scavo del tunnel di servizio da parte della fresa meccanica. Nel 2015 nasce TELT, Tunnel Euralpin Lyon Turin (che sostituisce LTF) per la gestione della sezione transfrontaliera. Nello stesso anno il CIPE, sotto il Governo Renzi, concede il via libera al progetto e i governi francese e italiano firmano l'accordo per avviare la realizzazione dei lavori definitivi della linea ad alta velocità Torino-Lione. Il testo dell'accordo viene ratificato con la legge 5 gennaio 2017, n.1. Nel 2017 viene completato lo scavo del tunnel geognostico di circa 7 chilometri. Nel maggio 2018 il CIPE ha deliberato il parere positivo sul Contratto di programma tra Italia e Francia, a cura di TELT, per il finanziamento, la progettazione e la realizzazione della sezione transfrontaliera della parte comune e ha adottato una stima dei costi di parte italiana della nuova linea ferroviaria Torino-Lione di circa 6 miliardi;

l'importanza strategica delle reti di trasporto su rotaia TEN-T, di cui la Torino-Lione fa parte, è dimostrata dalle analisi economiche, scientifiche e ambientali che in sede europea sono state fatte negli ultimi anni. Un incremento delle reti di trasporto dedicate ai passeggeri e alle merci può fare recuperare competitività all'intero continente europeo nei confronti delle altre potenze mondiali, che si confrontano sui mercati globali attraverso un flusso di merci (esportate e importate) in costante aumento. Il settore della logistica è stimato in continua ascesa, incidendo sulla crescita economica dei territori e producendo nuova ricchezza e occupazione;

la Commissione europea ha indicato i dieci corridoi ferroviari necessari per un'efficiente rete di trasporti, peraltro indispensabile a raggiungere gli obiettivi di Kyoto sulla sostenibilità ambientale; fra questi c'è la nuova linea ferroviaria Torino-Lione, che ha ricevuto così il via libera ai finanziamenti comunitari 2014/2020 per le reti TEN-T. Attraverso la realizzazione di questi dieci corridoi, tutti collegati con i porti più importanti d'Europa, sarà possibile trasferire dalla strada alla rotaia il 30 per cento del trasporto merci entro il 2030 e il 50 per cento entro il 2050;

la TAV incrocia nella pianura padana i corridoi sud-nord Genova-Rotterdam e Brennero-Berlino, per il corridoio adriatico e può mettere in rete con l'Europa tutte le nostre strutture logistiche pubbliche e private, consentendole di diventare la più grande area logistica del sud Europa con importanti ricadute economiche ed occupazionale per tutto il Paese;

la mancata realizzazione della TAV, opera che viene ritenuta strategica dalla stessa Europa, oltre a indebolire l'efficienza della rete europea, escluderebbe il Piemonte dal flusso degli scambi economici e commerciali del futuro, con pesanti e durature conseguenze sul piano economico e sociale, su questa regione e sul resto del Paese;

la nuova linea andrebbe a sostituire una linea di collegamento con la Francia, inaugurata nel 1871, che appare saturata da un traffico cresciuto negli ultimi anni e che si sviluppa soprattutto su gomma, mentre il nuovo traffico merci viaggerebbe su rotaia, riducendo in modo consistente anche l'impatto dell'inquinamento ambientale;

la Cina ha già fatto arrivare a Lione un primo treno carico di merci, che ha raggiunto la sua destinazione dopo 11.300 chilometri di viaggio percorsi, partendo dalla Cina, attraverso Kazakistan, Russia, Bielorussia, Polonia e Germania, con uno scalo per scaricare alcuni container a Duisburg, in quindici giorni, ma con un viaggio che dura la metà rispetto a quello per mare. La mancata realizzazione della Torino-Lione taglierebbe fuori l'Italia da questo asse strategico verso l'Oriente;

i benefici dell'alta velocità e dell'alta capacità, in termini economici ed ambientali, sono già riscontrabili attraverso il quotidiano utilizzo delle linee esistenti che da Salerno portano a Torino, Milano e Venezia;

rilevato che l'opera è nella fase operativa di assegnazione dei lavori, con 81 bandi in programma, di cui 27 assegnati. Il Parlamento è in attesa dell'analisi costi-benefici dell'ultimazione dell'opera, promossa dal Ministro per le infrastrutture e i trasporti. Si stima in 3,4 miliardi il costo per lo Stato del blocco della TAV considerando gli oneri per la rescissione dei contratti, gli appalti già avviati, il ripristino degli scavi e le penali;

preso atto che la realizzazione della Torino Lione è basata su un Accordo internazionale ratificato dal Parlamento italiano dalla legge 5 gennaio 2017, n.1, recante "Ratifica ed esecuzione dell'Accordo tra il Governo della Repubblica italiana e il Governo della Repubblica francese per l'avvio dei lavori definitivi della sezione transfrontaliera della nuova linea ferroviaria Torino-Lione, fatto a Parigi il 24 febbraio 2015, e del Protocollo addizionale, con Allegato, fatto a Venezia l'8 marzo 2016, con annesso Regolamento dei contratti adottato a Torino il 7 giugno 2016" e che per bloccare l'opera sarebbe necessario un nuovo voto parlamentare, che abroghi la legge di ratifica dell'Accordo,

impegna il Governo:

1) a dare piena attuazione all'Accordo ratificato dal Parlamento italiano (legge n. 1 del 2017), confermando la valenza strategica della realizzazione della nuova linea ferroviaria Torino-Lione in termini economici ed occupazionali;

2) a garantire un adeguato piano finanziario con programmazione pluriennale, che copra l'intero ammontare dell'opera e a monitorare la realizzazione concreta dell'opera e i costi sostenuti nelle varie fasi di realizzazione, nella più ampia trasparenza, nel pieno rispetto dei territori coinvolti e dell'ambiente, fino al completamento del progetto;

3) ad assumere iniziative per garantire gli stanziamenti per la realizzazione delle opere previste dal piano strategico, sia infrastrutturale sia intermodale, per il completo utilizzo della nuova opera, approvato dalla provincia di Torino e dalla regione Piemonte;

4) a coinvolgere la Commissione europea nella programmazione di ulteriori risorse finalizzate agli interventi di accompagnamento e inserimento nel territorio della nuova linea Torino-Lione, con particolare riferimento alla sezione transfrontaliera e ai comuni sede di cantiere, tenendo conto di quanto previsto dal piano strategico per il territorio interessato dalla direttrice Torino-Lione, dall'accordo Stato-regione del 28 giugno 2008 (cosiddetto accordo di Pracatinat) e dall'atto aggiuntivo del 23 gennaio 2009.

(1-00066)