• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE

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Atto a cui si riferisce:
C.5/01216 (5-01216)



Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-01216presentato daPOLVERINI Renatatesto diMartedì 15 gennaio 2019, seduta n. 108

   POLVERINI, GIACOMONI, FATUZZO e ZANGRILLO. — Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali. — Per sapere – premesso che:

   ai sensi dell'articolo 100 del decreto del Presidente della Repubblica 14 febbraio 1964, n. 237, recante norme in materia di leva e reclutamento obbligatorio nell'Esercito, nella Marina e nell'Aeronautica, è stata prevista la dispensa dal servizio di leva in occasione della chiamata alle armi di ogni classe di leva, qualora si prevedessero eccedenze rispetto al fabbisogno quantitativo e qualitativo del personale da incorporare;

   la disposizione abrogata successivamente solo in occasione della riforma del servizio di leva militare con l'articolo 12 del decreto legislativo 30 dicembre 1997, n. 504, ha comunque interessato numerosi giovani in particolar modo nelle classi di età tra il ’50 e il ’60 che, pur essendo giudicati abili al servizio militare obbligatorio, dopo più di un anno dalla data presunta per la chiamata, sono stati congedati proprio ai sensi del richiamato articolo 100 del decreto del Presidente della Repubblica n. 237 del 1964;

   in tal modo, sono stai costretti a rimanere a disposizione dello Stato, e delle sue Forze armate, per almeno 12 mesi, poiché in sovrannumero con la conseguenza di una impossibilità sostanziale di accedere regolarmente al mondo del lavoro, in considerazione del fatto che nel periodo di attesa non risultavano né esentati dal servizio di leva né congedati;

   quei giovani di allora, oggi ormai prossimi alla pensione, in virtù del peggioramento dei requisiti pensionistici di cui alla cosiddetta legge Fornero, e in assenza di interventi migliorativi da parte dell'attuale Governo, si trovano attualmente con un «buco» contributivo di almeno dodici mesi contro la propria volontà e privati della possibilità di versarli volontariamente, come segnalato dalla stessa Inps ai diretti interessati;

   si tratta di fatto di un ulteriore caso di ingiustizia sociale che colpisce chi ha lavorato e costantemente versato i necessari contributi per la pensione e che invece si trova ostaggio del lavoro, nonostante l'età anagrafica avanzata;

   la legge recante il bilancio di previsione per l'anno 2019 e il bilancio pluriennale per il triennio 2019-2021, n. 145 del 2018, reca disposizioni volte a istituire il fondo per gli interventi in materia pensionistica;

   alla luce delle affermazioni rilasciate dai suoi stessi esponenti, il Governo sarebbe in procinto di adottare un decreto-legge recante le disposizioni in materia previdenziale a valere sulle risorse del richiamato fondo –:

   quali iniziative urgenti, anche di natura normativa, il Ministro interrogato intenda assumere per tutelare il diritto alla pensione dei soggetti di cui in premessa, riconoscendo loro i periodi contributivi non riconosciuti in attesa di essere chiamati alla leva obbligatoria.
(5-01216)