• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA ORALE

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Atto a cui si riferisce:
C.3/00433 (3-00433)



Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in Assemblea 3-00433presentato daLOLLOBRIGIDA Francescotesto diMartedì 15 gennaio 2019, seduta n. 108

   LOLLOBRIGIDA, MELONI, ACQUAROLI, BELLUCCI, BUCALO, BUTTI, CARETTA, CIABURRO, CIRIELLI, CROSETTO, LUCA DE CARLO, DEIDDA, DELMASTRO DELLE VEDOVE, DONZELLI, FERRO, FIDANZA, FOTI, FRASSINETTI, GEMMATO, LUCASELLI, MASCHIO, MOLLICONE, MONTARULI, OSNATO, PRISCO, RAMPELLI, RIZZETTO, ROTELLI, SILVESTRONI, TRANCASSINI, VARCHI e ZUCCONI. — Al Ministro della difesa. – Per sapere – premesso che:

   negli scorsi decenni più volte è stato impiegato l'esercito in operazioni straordinarie di contrasto alla criminalità organizzata, a partire da quando nel 1992 fu deliberata l'operazione cosiddetta Vespri siciliani, nell'ambito della quale circa 150.000 militari in sei anni hanno concorso all'attività di controllo del territorio ed alla vigilanza di obiettivi di particolare interesse definiti dai prefetti;

   analogamente, nel 2013, l'impiego di personale militare delle Forze armate, posto a disposizione dei prefetti dalle competenti autorità militari, è stato disposto in relazione all'emergenza ambientale della cosiddetta Terra dei fuochi;

   con finalità di supporto nel controllo del territorio è stata poi istituita, nel 2008, la cosiddetta «Operazione strade sicure», che destina un contingente di alcune migliaia di militari al pattugliamento di siti sensibili e che è ancora in atto, considerati i risultati concreti in termini di sicurezza sempre raggiunti attraverso l'impiego delle Forze armate;

   il 19 novembre 2018 il Ministro interrogato è stato tra i firmatari del protocollo d'intesa interministeriale che istituisce in via sperimentale il «Piano d'azione per il contrasto dei roghi dei rifiuti», mettendo a disposizione uomini e mezzi, tra cui droni e satelliti, per contrastare la piaga dei roghi di rifiuti in Campania e prevenire nuove emergenze sanitarie e ambientali;

   nella zona di Castelvolturno è in atto una vera e propria emergenza sicurezza a causa delle attività in quel territorio della mafia nigeriana, che si sospetta sia addirittura strutturata in squadre paramilitari, dedita allo spaccio di droga, alla prostituzione e addirittura al traffico di organi, come accertato anche dalle recenti indagini condotte dalla direzione distrettuale antimafia di Napoli con l'Fbi americano e la polizia canadese;

   la gravità della situazione in quei territori è dimostrata non solo dall'efferatezza dei crimini, ma anche dal fatto che la massiccia presenza nella zona di immigrati africani irregolari, stimati tra quindicimila e venticinquemila unità, fornisce una manovalanza pressoché infinita ai boss nigeriani;

   a parere degli interroganti è urgente ed indispensabile prevedere l'invio di un contingente delle Forze armate nella zona di Castelvolturno, dimostrando un intervento forte dello Stato a contrasto della mafia nigeriana, che si sta espandendo sempre più sul territorio nazionale e le cui gesta sono caratterizzate da estrema violenza –:

   se sia previsto, e se comunque non ritenga necessario, l'invio di un contingente militare nella zona di Castelvolturno a supporto delle forze di polizia impiegate nella lotta alla mafia nigeriana.
(3-00433)