• Testo ODG - ORDINE DEL GIORNO IN ASSEMBLEA

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Atto a cui si riferisce:
C.9/01334-B/164    premesso che:     la famiglia, istituzione fondamentale della nostra società, riveste un ruolo importantissimo non solo riguardo la procreazione, l'allevamento e l'educazione...



Atto Camera

Ordine del Giorno 9/01334-B/164presentato daBRAMBILLA Michela Vittoriatesto presentato Sabato 29 dicembre 2018 modificato Domenica 30 dicembre 2018, seduta n. 106

   La Camera,
   premesso che:
    la famiglia, istituzione fondamentale della nostra società, riveste un ruolo importantissimo non solo riguardo la procreazione, l'allevamento e l'educazione dei figli, ma anche riguardo la produzione e il consumo di beni e servizi e la diffusione delle tradizioni culturali;
    secondo il rapporto Istat, infatti, l'Italia è al penultimo posto, fra i Paesi europei, per quantità di risorse destinate alle famiglie sotto forma di benefici e di sostegno del reddito a tutela della maternità e della paternità, delle famiglie numerose, di assegni familiari e altri trasferimenti ovvero per asili nido o strutture residenziali per l'assistenza a minori o anziani;
    le famiglie sono gravate, in particolare, da problematiche relative agli elevati costi di mantenimento dei figli, alle difficoltà di conciliare la vita lavorativa con quella familiare (soprattutto per le donne), agli elevati costi delle abitazioni, in affitto o in proprietà, nonché al sistema fiscale che, non tenendo in conto il numero dei componenti il nucleo familiare, non ne comprende le esigenze; le trasformazioni demografiche e sociali degli ultimi anni ci hanno consegnato una società caratterizzata da una popolazione anziana sempre più numerosa e caratterizzata da un tasso di natalità sempre più esiguo;
    detta dinamica demografica ha generato, a sua volta, importanti ripercussioni, oltre che sul piano sociale, anche sul piano economico concorrendo a causare una conseguente riduzione del Prodotto Interno lordo (PIL) e un aumento del debito pubblico; un calo degli investimenti, nazionali e internazionali, e un indebolimento delle politiche monetarie;
    oggi la nostra società è pervasa, oltre che ad una crisi economica molto grave, anche ad una crisi dei valori fondanti di ogni comunità – quali l'assunto che una famiglia è costituita da un padre e da una madre cui spetta il compito di cura ed educazione dei figli; ciò provoca ulteriori e maggiori difficoltà allo sviluppo delle famiglie;
    la modernizzazione dello Stato e l'allargamento dei diritti legittimi di ciascuno non possono essere attuati mediante nocumento ai diritti costituzionalmente riconosciuti alle famiglie;
    in Italia, nonostante risulti essere molto forte il desiderio di maternità, le nascite all'interno di coppie giovani si sono attestate su un solo figlio, generato in età tardiva;
    detto tasso di natalità, il più basso in Europa, potrebbe compromettere il naturale ricambio generazionale nel nostro Paese;
    le dinamiche demografiche, con una preoccupante riduzione delle nascite e il conseguimento di sempre più promettenti aspettative di vita, rischiano di determinare la rottura del patto intergenerazionale e un progressivo indebolimento della funzione della famiglia quale fondamentale rete di protezione sociale a costo zero;
    il nostro sistema fiscale non tiene conto che la capacità contributiva delle famiglie è fortemente influenzata dalla presenza dei figli e dalla necessità che uno dei due coniugi possa dedicare del tempo alla cura e alla crescita dei figli medesimi tralasciando l'attività lavorativa;
    i servizi socio educativi (asili nido) oggi presenti sul territorio nazionale, pubblici e privati, sono di gran lunga inferiori alla domanda e rappresentano una realtà del tutto disomogenea e ancora molto lontana dagli obiettivi stabiliti dalle norme europee;
    evidentemente insufficienti e sporadiche le misure adottate con il provvedimento in esame: ad esempio, il comma 482 reca disposizioni in materia di gestione di Carta famiglia prevedendo per il relativo sviluppo oneri per 1 milione di euro annui per il triennio 2019-2021 a carico del Fondo famiglia, quindi senza ulteriori oneri per la finanza pubblica;
    del resto anche il cosiddetto «Bonus bebè», prorogato con il decreto fiscale per il solo anno 2019 non pare sufficiente, quando sarebbero stati necessaria – quale concreta misura di sostegno per le famiglie – almeno una durata triennale;
    anche le risorse da destinare al provvedimento ammonteranno a 204 milioni per il 2019 e a 240 milioni per il 2020;
    si tratta di un contributo da 960 euro l'anno (80 euro al mese) per le famiglie con Isee fino a 25 mila euro, con assegno raddoppiato nell'ipotesi di Isee sotto i 7 mila euro;
    altro timido passo in avanti deve individuarsi nell'aumento del 20 per cento «per ogni figlio successivo al primo, nato o adottato tra il 1o gennaio 2019 e il 31 dicembre 2019», incremento che si applica sia all'assegno «base» sia a quello raddoppiato per le famiglie più in difficoltà;
    tra l'altro, si rammenta il comma 488 che implementa in modo assai esiguo – da euro 1.000,00 a 1.500 euro, per undici mensilità – l'importo del buono per l'iscrizione in asili nido pubblici o privati, beneficio utilizzabile anche per il supporto, presso la propria abitazione, dei bambini al di sotto dei tre anni affetti da gravi patologie croniche;
    la misura appare ancora una volta insufficiente al fine di dare un reale impulso e sostegno alla genitorialità,

impegna il Governo:

   ad attuare, pur nella salvaguardia dei diritti di tutte le persone, in ogni forma e modo e con ogni mezzo idoneo, i valori e i diritti fondanti della nostra società e della famiglia così come dettati dalla Costituzione;
   ad adottare idonee e strutturali misure normative ed economiche atte ad incrementare adeguatamente la quota di bilancio dello Stato da destinare esclusivamente alle politiche di sostegno alle famiglie;
   a valutare l'opportunità di rendere strutturali, e dunque efficaci, le misure a sostegno della natalità, quali il «bonus bebè», rendendone la sua durata almeno triennale;
   ad adottare idonee e strutturali misure normative ed economiche atte a garantire effettivamente un concreto sostegno alla formazione di nuove famiglie e che possano consentire lo svolgimento delle funzioni proprie della maternità e della paternità anche attraverso idonei servizi socio educativi per l'infanzia (garantendone l'attuazione e l'uniformità su tutto il territorio nazionale) e riconoscimenti previdenziali per i lavori di cura;
   ad adottare idonee e strutturali misure normative ed economiche atte a sostenere le famiglie in maniera continuativa nella cura e nell'educazione dei figli, in ragione del numero degli stessi e, conseguentemente rimodulare, elevandone l'importo, il buono per l'iscrizione in asili nido pubblici o privati e/o per il supporto, presso la propria abitazione, dei bambini fino a tre anni di età, affetti da gravi patologie croniche;
   ad adottare idonee e strutturali misure normative ed economiche atte a favorire la crescita della natalità;
   ad adottare idonee e strutturali misure normative ed economiche atte a sostenere una politica alloggiativa degli acquisti e degli affitti che agevoli le giovani famiglie.
9/1334-B/164. Brambilla.