• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE

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Atto a cui si riferisce:
C.5/01022 (5-01022)



Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-01022presentato daLOTTI Lucatesto diMercoledì 28 novembre 2018, seduta n. 92

   LOTTI, BONOMO, BRUNO BOSSIO, BURATTI, CANTINI, CIAMPI, CRITELLI, DE FILIPPO, DE MENECH, DI GIORGI, MARCO DI MAIO, FIANO, FRAGOMELI, GADDA, INCERTI, GAVINO MANCA, MICELI, MOR, MORANI, MORETTO, MORGONI, MURA, NAVARRA, PAITA, PEZZOPANE, PICCOLI NARDELLI, ANDREA ROMANO, ROSATO, ROSSI, ROTTA, SENSI, SERRACCHIANI, TOPO, VISCOMI, ZAN e ZARDINI. — Al Presidente del Consiglio dei ministri. — Per sapere – premesso che:

   il sostegno alla realizzazione e alla rigenerazione di impianti sportivi localizzati nelle aree svantaggiate del Paese e nelle periferie urbane, nonché alla diffusione, nelle stesse aree, delle attrezzature sportive ha rappresentato uno dei più importanti obiettivi raggiunti nella scorsa legislatura nell'ambito delle politiche sportive;

   per il raggiungimento dei suddetti obiettivi è stato istituito il fondo sport e periferie, in favore del quale sono stati stanziati oltre 500 milioni di euro;

   lo stanziamento iniziale, pari a 100 milioni di euro, effettuato con il decreto-legge 25 novembre 2015, n. 185, convertito, con modificazioni, dalla legge 22 gennaio 2016, n. 9, è stato impiegato per la realizzazione del primo piano di interventi urgenti realizzato dal Coni;

   la legge 27 dicembre 2017, n. 205 (legge di bilancio 2018) ha successivamente integrato il citato fondo con ulteriori 10 milioni di euro annui a decorrere dall'anno 2018;

   alle risorse autorizzate con legge vanno tuttavia aggiunte le assegnazioni effettuate a valere sul Fondo per gli investimenti e lo sviluppo infrastrutturale del Paese di cui all'articolo 1, comma 140, della legge 11 dicembre 2016, n. 232 (legge di bilancio 2017), tra cui 75 milioni di euro, che sarebbero dovuti servire, d'intesa con il Coni, per soddisfare le centinaia di richieste per interventi di piccole dimensioni (in particolar modo quelli di importo inferiore a 300.000 euro), di minore impatto mediatico ma spesso di maggiore necessità e utilità, perché a vantaggio delle piccole comunità locali che più hanno sofferto il peso della crisi;

   la Corte Costituzionale, con sentenza n. 74 del 2018, ha dichiarato l'illegittimità dell'articolo 1, comma 140, della legge 11 dicembre 2016, n. 232, nella parte in cui non ha previsto un'intesa con gli enti territoriali;

   tale declaratoria di illegittimità costituzionale, tuttavia, riguardava solamente i settori di spesa rientranti nelle materie di competenza regionale, tra i quali non rientra l'attività sportiva agonistica nazionale che è quella che ha sin dall'inizio interessato il fondo sport e periferie;

   inoltre, a dimostrazione del grande impegno profuso nella scorsa legislatura sul tema dell'impiantistica sportiva, con delibera n. 26 del 28 febbraio 2018, il Cipe ha assegnato al fondo sport e periferie, nel frattempo trasferito presso la Presidenza del Consiglio dei ministri – ufficio per lo sport un importo pari a 250 milioni di euro;

   va, inoltre, sottolineata l'attenzione dedicata dal precedente Governo alla realizzazione degli strumenti applicativi, posto che con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 4 maggio 2018 erano stati fissati i criteri e le modalità di gestione delle risorse del fondo sport e periferie;

   il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 22 ottobre 2018 di approvazione del secondo piano pluriennale degli interventi, nell'ambito del fondo sport e periferie, tuttavia, nel ripartire lo stanziamento di 100 milioni di euro del quadriennio 2017-2020, ha riservato oltre la metà delle risorse a interventi di importo superiore a 300.000 euro, molti dei quali persino superiori a 1 milione di euro –:

   per quali ragioni non siano stati spesi gli ulteriori 75 milioni di euro del Fondo per gli investimenti e lo sviluppo infrastrutturale del Paese di cui all'articolo 1, comma 140, della legge 11 dicembre 2016, n. 232, che erano stati destinati agli interventi di importo inferiore a 300.000 euro e sui quali, non essendovi questioni di legittimità costituzionale, i comuni che avevano partecipato all'avviso del Coni avevano legittimamente riposto il loro affidamento;

   quali siano stati i criteri di scelta per l'individuazione degli interventi di realizzazione e rigenerazione di impianti sportivi a valere sullo stanziamento di 100 milioni di euro del quadriennio 2017-2020;

   quali siano le motivazioni della scelta di destinare una quota così rilevante delle risorse agli interventi di importo elevato.
(5-01022)