• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA ORALE

link alla fonte scarica il documento in PDF

Atto a cui si riferisce:
S.3/00403 LAFORGIA - Al Ministro della salute - Premesso che: la legge italiana sulla IVG (interruzione volontaria della gravidanza) è la legge n. 194 del 1978, con la quale sono venuti a cadere...



Atto Senato

Interrogazione a risposta orale 3-00403 presentata da FRANCESCO LAFORGIA
mercoledì 21 novembre 2018, seduta n.061

LAFORGIA - Al Ministro della salute - Premesso che:

la legge italiana sulla IVG (interruzione volontaria della gravidanza) è la legge n. 194 del 1978, con la quale sono venuti a cadere i reati previsti dal titolo X del libro II del codice penale, con l'abrogazione degli articoli dal 545 al 555, oltre alle norme di cui alle lettere b) ed f) dell'articolo 103 del testo unico delle leggi sanitarie (di cui al regio decreto n. 1265 del 1934);

la legge n. 194 consente alla donna, nei casi previsti dalla legge, di ricorrere alla IVG in una struttura pubblica (ospedale o poliambulatorio convenzionato con la Regione di appartenenza), nei primi 90 giorni di gestazione; tra il quarto e quinto mese è possibile ricorrere alla IVG solo per motivi di natura terapeutica;

a quarant'anni dalla sua adozione, il pieno accesso all'interruzione volontaria di gravidanza, come prevista dalla legge, resta ancora da garantire;

l'obiezione di coscienza per i professionisti sanitari è prevista dalla legge n. 194. L'obiezione di coscienza sollevata da un medico è revocata con effetto immediato in caso di sua partecipazione diretta a pratiche di IVG, ad eccezione dei casi in cui sussiste una condizione di imminente pericolo di vita per la donna;

lo status di obiettore non esonera il professionista sanitario dall'assistenza antecedente e conseguente all'intervento;

il SSN è tenuto a assicurare che l'IVG si possa svolgere nelle varie strutture ospedaliere deputate a ciò, e quindi qualora il personale assunto sia costituito interamente da obiettori dovrà supplire a tale carenza in modo da assicurare il servizio;

attualmente a dover assicurare il servizio tramite trasferte e mobilità è solo la minoranza di medici non obiettori, nonostante ciò non sia specificato nella legge;

considerato che:

in data 20 novembre 2018 è stata lanciata una petizione sulla piattaforma "change.org", destinata al Ministro della salute, Giulia Grillo, da quattro ginecologhe non obiettrici per garantire la piena applicazione della legge n. 194;

scopo della petizione è sanzionare gli enti ospedalieri che non forniscono il servizio di interruzione volontaria di gravidanza e istituire una "helpline" per le donne che necessitano di supporto;

autrici dell'appello sono quattro tra le più importanti ginecologhe italiane, Silvana Agatone (presidente di "Laiga" Libera associazione italiana ginecologi per l'applicazione della legge n. 194 del 1978 e socia fondatrice della rete nazionale di politica femminista "Rebel Network"), Elisabetta Canitano (fondatrice di Vita di Donna), Concetta Grande (Laiga) e Giovanna Scassellati (responsabile del reparto di salute riproduttiva dell'ospedale "San Camillo" di Roma),

si chiede di sapere se il Ministro in indirizzo sia a conoscenza della petizione che ha già raccolto svariate decine di migliaia di firme e come intenda procedere al fine di garantire la piena applicazione della legge n. 194 del 1978, ovvero di riconoscere alle donne il proprio diritto di accedere all'interruzione volontaria della gravidanza nelle strutture pubbliche.

(3-00403)