• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA

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Atto a cui si riferisce:
C.4/01693 (4-01693)



Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-01693presentato daDI LAURO Carmentesto diGiovedì 22 novembre 2018, seduta n. 89

   DI LAURO. — Al Ministro per i beni e le attività culturali, al Ministro dell'economia e delle finanze, al Ministro dell'interno. — Per sapere – premesso che:

   a Meta di Sorrento (NA) vi è l'immobile storico «Villa Giuseppina»;

   nell'ottobre 2005, i proprietari di un appartamento all'interno dell'immobile hanno deciso di vendere per 650.000 euro;

   essendo un bene vincolato, ai sensi della legge n. 1089 del 1939, il comune ha esercitato diritto di prelazione tramite delibera consiliare 73 del 22 novembre 2005, per realizzarvi il Museo del Mare della Penisola Sorrentina, e ha provveduto all'impegno della spesa per 650.000 euro;

   il privato che avrebbe voluto acquistare l'immobile ha fatto ricorso al Tar il quale si è espresso nell'agosto 2009 in senso sfavorevole al ricorrente, specificando che «il Consiglio comunale di Meta di Sorrento, nel deliberare l'esercizio della prelazione ha indicato nella finalità dell'acquisto di adibire l'immobile a sede di uffici di rappresentanza. Tale finalità risulta pienamente conforme all'interesse pubblico della valorizzazione del bene culturale, in quanto l'adibizione di questo a sede di rappresentanza di un ente pubblico corrisponde ad un tradizionale, diffuso e prestigioso utilizzo di beni culturali che, lungi dal comprometterne la conservazione, ne determina la valorizzazione, posta l'evidenza della funzione ad essi assegnata dal proprietario»;

   nel 2010 il nuovo sindaco Paolo Trapani ha perfezionato la compravendita e ha ribadito con delibera n. 146 del 13 giugno 2012 la destinazione dell'edificio a «Museo del Mare e a Uffici di Rappresentanza»;

   con nota n. 9080 del 12 giugno 2012 la giunta ha dato incarico a un funzionario comunale architetto di predisporre il «Progetto di allestimento del museo del mare e di uffici di rappresentanza nell'immobile di proprietà comunale denominato Villa Giuseppina» al costo di 1 milione di euro che è stato approvato dalla giunta;

   il 15 febbraio 2017, il funzionario comunale ha adottato una determina con la quale ha indetto un'asta per la locazione del suddetto appartamento, ove si legge: «è interesse ed intenzione dell'Amministrazione rendere produttivo di reddito il detto cespite e, per tal motivo, è stata espressa la volontà di procedere alla indizione di apposita Procedura ad Evidenza Pubblica al fine di individuare il migliore contraente a cui cedere in Locazione la detta consistenza immobiliare»;

   tuttavia, all'interrogante non risultano atti ove l'amministrazione esprime questo «interesse»;

   secondo l'interrogante, la locazione dell'immobile non giustificherebbe più la compravendita da parte del comune per come è stata motivata nella richiamata sentenza del Tar, considerando che il bene sarebbe vincolato ai sensi della predetta legge;

   la base d'asta era di 1.857 euro mensili, sebbene il valore presunto sulla base della banca dati delle quotazioni immobiliari dell'agenzia delle entrata oscillerebbe tra 1715 e 4041 euro mensili, per la superficie dell'appartamento messa a bando di metri quadrati 381,25;

   a pochi giorni dall'aggiudicazione il funzionario comunale ha dato mandato a un geometra esterno, di procedere alla variazione catastale per diversa distribuzione degli spazi interni: la superficie catastale escluse le aree scoperte era al 28 luglio 2016 di 396 metri quadrati, 14,75 in più di quelli messi a bando, per 9 vani, mentre, dopo la variazione catastale, i metri quadrati sono diminuiti a 358 e i vani aumentati a 15,5;

   sembrerebbe che la struttura sia attualmente utilizzata come struttura alberghiera e che siano state effettuate ristrutturazioni, tenuto conto che, data la natura dell'immobile, si renderebbero necessarie le opportune autorizzazioni della soprintendenza ai beni culturali –:

   quali orientamenti abbia assunto la competente soprintendenza in relazione alla vicenda di cui in premessa e quali iniziative intenda adottare al riguardo, alla luce della circostanza che si tratta di un immobile storico assoggettato ai vincoli di cui alla legge n. 1089 del 1939;

   se intenda valutare se sussistano i presupposti per promuovere una verifica da parte dei servizi ispettivi di finanza pubblica della ragioneria generale dello Stato anche al fine di verificare, per quanto di competenza la regolarità amministrativo-contabile dell'operato del comune di Meta di Sorrento.
(4-01693)