• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE

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Atto a cui si riferisce:
C.5/00950 (5-00950)



Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-00950presentato daMURONI Rossellatesto diVenerdì 16 novembre 2018, seduta n. 85

   MURONI. — Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. — Per sapere – premesso che:

   il 25 giugno 2002 è stata adottata la direttiva 2002/49/CE del Parlamento europeo e del Consiglio relativa alla determinazione e alla gestione del rumore ambientale, un passo in avanti nell'elaborazione della politica dell'Unione europea in materia di inquinamento acustico;

   la direttiva mira a definire «un approccio comune volto ad evitare, prevenire o ridurre, secondo le rispettive priorità, gli effetti nocivi, compreso il fastidio, dell'esposizione al rumore ambientale»;

   il quadro legislativo nazionale prevede la regolamentazione di qualsiasi attività rumorosa e una pianificazione territoriale e urbanistica che tenga conto del clima acustico delle aree urbane;

   all'inizio del 2013, l'Europa ha richiamato l'Italia per non avere adempiuto alle norme comunitarie a tutela dell'ambiente proprio in riferimento all'inquinamento acustico e la Commissione europea ha messo in mora il nostro Paese per il mancato rispetto della legge europea in materia;

   in molte regioni, rispetto all'attuazione della direttiva, si stanno facendo passi in avanti, compatibilmente con le risorse a disposizione, ma non in tutte, considerato che la frazione di San Liberato di Narni soffre da decenni della mancata realizzazione di adeguate barriere antirumore per proteggere le abitazioni dal rumore continuo e fastidioso generato dal traffico veicolare che attraversa il raccordo Orte-Terni;

   ad oggi, dopo decenni di denunce, e svariati pareri favorevoli espressi dagli organi competenti, le barriere antirumore a San Liberato non sono state ancora realizzate. Questo ritardo non è dovuto al comune di Narni ma ai Ministeri competenti. A dirlo è l'assessore all'ambiente del comune umbro che, intervenendo sulla polemica dei giorni scorsi, sollevata da alcuni residenti della frazione che chiedevano l'installazione delle barriere fonoassorbenti lungo il tratto che costeggia la zona abitata a affermato: «Il Comune pone continua attenzione al problema, tanto che abbiamo di recente fornito nuove ed aggiornate misure e relazioni ambientali ai ministeri di competenza affinché si potesse modificare la graduatoria nazionale per accelerare la realizzazione dell'infrastruttura»;

   «il comune di Narni si è reso disponibile ad anticipare una parte dei fondi, a patto di averne la garanzia del recupero per scongiurare il rischio di un danno economico all'ente, danno che comunque ricadrebbe sulla comunità». Il comune di Narni ricorda che i lavori per San Liberato non sono stati inseriti fra le priorità del piano nazionale del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare e quindi potrebbero essere realizzati solo fra qualche anno. Nel piano nazionale sono previsti quattro tratti di risanamento acustico per l'area narnese che, nella graduatoria generale, si collocano al 2595, 2259, 2103 e 5874esimo posto e declinati nella graduatoria regionale risultano essere al 103, 86, 78 e 299esimo posto;

   sempre a detta del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare e di Anas – prosegue l'assessore – la realizzazione di tali infrastrutture è prevista a partire dal 10° al 14° anno dall'approvazione del piano stesso ed in particolare il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, con comunicazione prot. uscita 0007804 del 15 maggio 2018, ne prevede la realizzazione dal 2023 al 2027. La responsabilità quindi è dei Ministeri dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare e delle infrastrutture e dei trasporti, attraverso Anas. Sono gli unici che hanno facoltà e potere concreto di accelerare la realizzazione dell'infrastruttura, aggiornando la graduatoria degli interventi, riducendo i tempi di realizzazione del piano, dando al nostro ente la possibilità di anticipare il finanziamento di parte dell'opera –:

   se il piano, descritto nelle premesse, sia stato approvato in via definitiva, se sia stato finanziato e se gli interventi previsti per i tratti citati siano confermati per gli anni 2023-2027.
(5-00950)