Testo MOZIONE
Atto a cui si riferisce:
C.1/00073 premesso che:
sull'intero territorio nazionale insistono aree che presentano forti compromissioni delle matrici ambientali quali aria, suolo e acqua a causa di fonti...
Atto Camera
Mozione 1-00073presentato daZOLEZZI Albertotesto diLunedì 12 novembre 2018, seduta n. 81
La Camera,
premesso che:
sull'intero territorio nazionale insistono aree che presentano forti compromissioni delle matrici ambientali quali aria, suolo e acqua a causa di fonti di inquinamento che hanno agito, rispettivamente, prima che lo Stato italiano adottasse una legislazione ambientale di settore, oppure a seguito di condotte criminali, spesso rimaste senza responsabile e comunque, in entrambi i casi, senza possibilità di richiedere alcun ristoro economico ambientale con il risultato che si sono verificati, nel breve e medio termine, gravi danni ambientali;
la grave situazione che si è prodotta nel corso dei decenni nella provincia di Brescia risulta eclatante a tale riguardo. I grandi ritardi con cui il nostro Paese ha adottato norme giuridiche di tutela ambientale e di limitazione delle emissioni industriali, che sono sostanzialmente giunte solo successivamente alla metà degli anni Settanta del secolo scorso, hanno penalizzato in particolare le aree maggiormente industrializzate come appunto quella di Brescia;
la provincia di Brescia conta 31 discariche attive di rifiuti speciali su un totale di 665 impianti di vario tipo che trattano e recuperano rifiuti con diverse modalità;
l'aumento della mortalità per patologie correlate all'inquinamento ambientale è ormai un dato noto;
si ha, inoltre, notizia di una epidemia di polmonite, che costituisce un unicum a livello mondiale, fra la provincia di Brescia e l'Alto Mantovano iniziata nel mese di settembre 2018, con oltre 900 casi, e diffusione di legionella non ancora verificata nelle cause;
dall'articolo di stampa «rifiuti, 40 milioni di tonnellate in viaggio per l'Italia» (https://www.ilfattoquotidiano.it) si evince che oltre 40 milioni di tonnellate di rifiuti valichino i confini regionali e il 12 per cento delle merci trasportate in Italia siano rifiuti. (https://www.ilfattoquotidiano.it);
in particolare, nel nord Italia vengono trattati circa 130 milioni di tonnellate di rifiuti solidi urbani e speciali con riduzione della sostenibilità della filiera, perdita di posti di lavoro per i territori privi di strumenti di gestione, ed emissioni ingiustificate legate al trasporto dei rifiuti stessi per oltre 8 miliardi di chilometri (valore paragonabile al trasporto delle persone);
il piano di depurazione per il lago di Garda, portato avanti da alcuni enti locali, prevede lo scarico degli effluenti nel fiume Chiese già impattato da 16 depuratori e altre fonti industriali e agrozootecniche (il lago di Garda riceve il carico eutrofico (azoto e fosforo in particolare) per il 70 per cento da fonti industriali e agrozootecniche, solo il 30 per cento da depurazione civile);
occorre altresì predisporre una mappatura delle aree su tutto il territorio nazionale che possano essere state oggetto di inquinamento diffuso, o comunque di grave entità, in danno delle matrici ambientali prima che fosse adottata una disciplina organica in materia ambientale, in considerazione dell'assenza di uno specifico responsabile dell'inquinamento e dunque di un soggetto obbligato agli interventi di bonifica e ripristino ambientale,
impegna il Governo:
1) a valutare l'assunzione di iniziative, per quanto di competenza, per disporre una moratoria per quanto riguarda l'autorizzazione di discariche, di inceneritori e altre fonti di emissioni inquinanti in acqua, suolo ed aria ed in particolare, in territori con un elevato fattore di pressione ambientale come la provincia di Brescia, valutando di contenere i conferimenti dei rifiuti alle discariche e agli inceneritori con una logica di prossimità e sostenibilità, tenendo conto dell'introduzione del «fattore di pressione» ha già avuto una positiva prima esperienza presso la regione Lombardia, nell'ambito del piano regionale di gestione dei rifiuti del 2014 e ulteriormente normato nel 2017;
2) ad assumere iniziative per rendere pubblico il referto epidemiologico della popolazione «in particolare delle aree più impattate» anche in considerazione dei contenuti del disegno di legge n. 535 e abbinati recante Disposizioni in materia di rete nazionale dei registri dei tumori, approvato dal Senato;
3) a porre in essere ogni iniziativa, anche normativa, per garantire la gerarchia nella gestione dei rifiuti in osservanza degli obblighi comunitari, per conseguire l'obiettivo di ridurre la quantità di rifiuto destinata alla discarica e all'incenerimento, anche valutando di modificare l'articolo 35 del decreto-legge n. 133 del 2014, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 164 del 2014, al fine di contenere il trattamento dei rifiuti urbani in impianti di recupero energetico provenienti da altre regioni e lo smaltimento dei rifiuti urbani avviati fuori dal territorio della regione dove sono prodotti, così come limitare al territorio regionale la provenienza dei fanghi di depurazione, in particolare, in aree impattate e con referto epidemiologico sfavorevole rispetto ad altre aree nazionali;
4) a interfacciarsi con gli enti locali e regionali per studiare l'epidemia di polmonite, anche in relazione a possibili fattori ambientali e ad adottare iniziative per prevenire nuovi accadimenti del genere;
5) ad adottare iniziative, per quanto di competenza e d'intesa con gli enti locali, ai fini della realizzazione quanto prima di un nuovo ed efficiente sistema di depurazione per tutti i comuni gardesani;
6) alla luce della situazione della provincia di Brescia, a mappare il ruolo delle fonti emissive in aria, suolo e falde acquifere nelle realtà più critiche del nostro Paese, in modo da arrivare in tempi brevi alla riduzione delle pressioni e a un piano nazionale produttivo, per esempio per quanto riguarda la produzione dell'acciaio, individuata appunto tra le principali pressioni ambientali per la provincia di Brescia, produzione che deve essere resa maggiormente sostenibile.
(1-00073) «Zolezzi, Lucchini, Bordonali, Varrica, Vianello, Vignaroli, Eva Lorenzoni, Formentini, Donina, Businarolo, Romaniello, Termini, Benvenuto, Terzoni, Federico, Badole, Binelli, Daga, Deiana, D'Eramo, D'Ippolito, Ilaria Fontana, Gobbato, Licatini, Alberto Manca, Maraia, Parolo, Raffaelli, Ricciardi, Rospi, Traversi, Valbusa, Dori».