• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA

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Atto a cui si riferisce:
C.4/01595 (4-01595)



Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-01595presentato daSCHIRÒ Angelatesto diGiovedì 8 novembre 2018, seduta n. 79

   SCHIRÒ. — Al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale. — Per sapere – premesso che:

   la Germania, divenuta nella seconda metà del secolo scorso il Paese con il maggior insediamento di italiani (nel 2018 gli iscritti all'Anagrafe italiana residenti all'estero (Aire) sono 719.000), dopo l'Argentina, è diventata attualmente, con la crisi della Brexit, la meta preferenziale del flusso di nuova emigrazione (128.200) in uscita dal nostro Paese;

   gli espatri riguardano ormai anche interi nuclei familiari, come dimostra il numero dei minori (24.570, il 19 per cento del totale, di cui il 16,6 per cento ha meno di 14 anni e l'11,5 per cento meno di 10 anni);

   le difficoltà di inserimento scolastico dei figli di italiani, nel rigido e selettivo sistema tedesco, già evidenziate e attentamente studiate negli ultimi tre decenni dello scorso secolo, pur attenuandosi e differenziandosi con lo sviluppo dei processi di integrazione nella società di insediamento, si sono comunque protratte nel tempo e tendono a manifestarsi diffusamente con l'arrivo delle nuove famiglie immigrate;

   i condizionamenti formativi di cui si parla, secondo le analisi più accreditate, dipendono dalla condizione sociale delle famiglie, dai limiti del «capitale culturale» di cui sono dotate e dalla persistente pratica linguistica dialettale nelle famiglie, situazioni che rendono spesso severo l'inserimento nel sistema scolastico tedesco e costituiscono remore non secondarie rispetto agli sbarramenti e ai filtri previsti in tale ordinamento di studi;

   le statistiche relative alla presenza nei diversi tipi di scuola degli studenti stranieri provenienti da famiglie italiane segnalano, infatti, che essi, non a caso, con l'eccezione di quelli presenti a Berlino, hanno il tasso più alto di presenze nelle Förderschulen (scuole differenziali) e nelle Hauptschulen, cioè nel ramo residuo delle scuole dell'obbligo, che non danno la possibilità di accedere ai due rami superiori, con esiti restrittivi anche sulle prospettive di posizionamento nel mercato del lavoro;

   negli ultimi decenni, la situazione ha avuto un'evoluzione positiva, nel senso che è diminuita la presenza nelle scuole residuali di grado più basso ed aumentata quella nel Gymnasium, tuttavia i problemi di inserimento e progressione verso i titoli superiori e accademici sono ancora presenti e diffusi;

   nei programmi di promozione della formazione in italiano in Germania, adottati dal Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale utilizzando i fondi derivanti dal capitolo 3153 del proprio bilancio, si è tradizionalmente fatto ricorso ai «corsi di sostegno», realizzati dagli enti gestori operanti a stretto contatto con le scuole tedesche, in misura tuttavia decrescente per ragioni di limitazione di ordine finanziario e per l'idea, rivelatasi poco realistica, che i flussi di emigrazione in Germania tendessero ad attenuarsi;

   l'impetuosa ripresa degli espatri verso la Germania, unita alle persistenti esigenze di molte famiglie già insediate da tempo, che continuano ad essere alle prese con le difficoltà di scolarizzazione dei figli, restituiscono invece piena attualità a tale forma di intervento, rendendolo urgente e necessario –:

   se non ritenga di ricostruire il quadro evolutivo della realizzazione dei corsi di sostegno di cui in premessa nella realtà tedesca, di cui l'interrogante avanza richiesta, e di indicare le linee di intervento, per l'oggi e per il prossimo futuro, partendo dal «Piano Paese» per la Germania, in un settore di così diretto interesse per i nostri connazionali di vecchia e nuova residenza in tale Paese;

   se non ritenga di dovere prevedere, nell'ambito del piano di ripartizione dei fondi, derivanti dal capitolo 3153 del bilancio del Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale un'adeguata riserva di risorse da destinare ai corsi di sostegno per i figli di italiani residenti in Germania, unico Paese nel quale tale esigenza si manifesta, o quantomeno tenere in adeguata considerazione le istanze degli enti promotori che ne facciano richiesta.
(4-01595)