• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE

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Atto a cui si riferisce:
C.5/00905 (5-00905)



Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-00905presentato daBOLDRINI Lauratesto diMercoledì 7 novembre 2018, seduta n. 78

   BOLDRINI. — Al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale. — Per sapere – premesso che:

   nel luglio 2015 fu firmato l'Accordo sul nucleare iraniano (Joint Comprehensive Plan of Action, JCpoa), raggiunto dai Paesi P5+1 (Stati Uniti, Russia, Cina, Francia, Regno Unito, Germania), con l'attivo intervento dell'Unione europea;

   il Presidente Trump ha posto recentemente sanzioni pesanti in settori quali quello petrolchimico e bancario;

   in seguito a tale decisione, forti critiche sono pervenute da parte dell'Unione europea e di diversi Paesi come Germania, Francia, Russia, Cina;

   l'Italia verrebbe esentata insieme alla Grecia, Cina, India, Corea del Sud, Turchia, Giappone e Taiwan. Si segnala che oggi l'Italia è il primo partner europeo dell'Iran per le importazioni (3,4 miliardi di euro), quasi totalmente nel settore petrolifero;

   l'esenzione sembra avere due obiettivi: uno dichiarato, quello di evitare un'impennata improvvisa del prezzo del petrolio, l'altro politico, di indebolire la posizione dell'Unione europea;

   da quanto emerge da organi di stampa l'Italia sarebbe comunque sottoposta a un «periodo di prova» di sei mesi nel quale si dovrebbero ridurre le importazioni e le imprese italiane risulterebbero in ogni caso danneggiate dal divieto di avere relazioni con banche iraniane, come emerge dalle dichiarazioni della vicepresidente di Confindustria per l'internazionalizzazione;

   sempre da organi di stampa si apprende che la contropartita che Trump otterrebbe dalla esenzione dell'Italia sarebbe l'acquisto degli F35, la preservazione del Muos, sistema satellitare installato in Sicilia, fondamentale per le comunicazioni militari Usa nel Mediterraneo, e il gasdotto Tap, che svincolerebbe l'Italia dalla dipendenza dal gas russo;

   l'Accordo del 2015 era finalizzato al superamento del programma nucleare iraniano e a creare un clima di distensione in un'area segnata da persistenti conflitti;

   la decisione dell'Amministrazione americana, come altre che l'hanno preceduta quali la scelta della sede dell'ambasciata a Gerusalemme e il taglio dei fondi all'Unrwa, sembra rispondere invece ad una strategia volta a moltiplicare i conflitti e le tensioni in tutto il Medio Oriente –:

   quale sia l'orientamento del Governo italiano in merito alla decisione del Presidente degli Stati Uniti.
(5-00905)