• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE

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Atto a cui si riferisce:
C.5/00894 (5-00894)



Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-00894presentato daBARELLI Paolotesto diMartedì 6 novembre 2018, seduta n. 77

   BARELLI, BENDINELLI, CARRARA, DELLA FRERA, FIORINI, POLIDORI, PORCHIETTO e SQUERI. — Al Ministro dello sviluppo economico. — Per sapere – premesso che:

   lo stato di salute dell'attività manifatturiera dell'eurozona è misurato periodicamente dal Purchasing Managers Index (PMI), curato da Ihs/Markit, nel quale sono riassunti, in un indice complessivo, espresso percentualmente, ordini, produzione, occupazione, prezzi pagati e ricevuti, consegne e scorte. Considerata l'estensione del campione, i risultati di queste inchieste si sono rivelati affidabili nel tracciare e anticipare la congiuntura. Il dettaglio italiano è costruito attraverso l'intervista ai direttori degli acquisti di 400 aziende manifatturiere. In tale indice, un valore sopra il 50 per cento segna una congiuntura favorevole, un valore sotto il 50 per cento indica quanto meno un clima di sfiducia tra le imprese di settore;

   a ottobre 2018, per l'Italia, tale indice è sceso a 49,2 punti, rispetto ai 50 di settembre. Si tratta del livello più basso da dicembre 2014; il ritmo di crescita più debole da quattro anni a questa parte. Nell'ambito di un generale rallentamento della crescita dell'economia manifatturiera dell'eurozona, l'Italia è comunque l'unica in cui tale indice è virato a negativo;

   l'indice ha registrato un crollo dei nuovi ordini, dovuto alla prima contrazione delle esportazioni in quasi cinque anni e mezzo. L'ottimismo delle imprese è «sprofondato al livello più basso dalla fine del 2012» e le imprese manifatturiere «hanno espresso diffuse preoccupazioni circa gli sviluppi delle politiche protezionistiche sul commercio globale, sulle possibili tariffe più alte e sulle attuali incertezze politiche»;

   i dati precedenti sono confermati dall'Istat, che, a fine ottobre 2018, ha certificato che, nel terzo trimestre 2018, l'economia italiana è «risultata stagnante» a causa della «debolezza del manifatturiero, manifestatasi in corso d'anno»;

   anche Confindustria ha reso noto che la produzione ad ottobre 2018 è scesa dello 0,3 per cento rispetto a settembre (dati del Centro studi), imputando, direttamente e tramite i suoi vertici, la mancata crescita alle scelte economiche del Governo. Peraltro, gli effetti del decreto «Dignità» si sono fatti sentire: a settembre 2018, gli occupati sono diminuiti di 34 mila unità rispetto ad agosto, il terzo calo in 4 mesi –:

   quali ulteriori iniziative si intendano adottare per sostenere, con misure fortemente anticicliche e con adeguate risorse, sia la produzione che le esportazioni, uniche vere fonti di ricchezza nazionale.
(5-00894)