• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA

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Atto a cui si riferisce:
S.4/00757 PAPATHEU - Ai Ministri dello sviluppo economico e del lavoro e delle politiche sociali - Premesso che: fonti di stampa hanno reso noto il fatto che lo Svimez, l'Associazione per lo...



Atto Senato

Interrogazione a risposta scritta 4-00757 presentata da URANIA GIULIA ROSINA PAPATHEU
giovedì 25 ottobre 2018, seduta n.052

PAPATHEU - Ai Ministri dello sviluppo economico e del lavoro e delle politiche sociali - Premesso che:

fonti di stampa hanno reso noto il fatto che lo Svimez, l'Associazione per lo sviluppo dell'industria nel Mezzogiorno, nel 2017 ha misurato il PIL della Sicilia, registrando l'incremento minimo dello 0,4 per cento, a fronte di una forte "emorragia" di giovani costretti ad emigrare a causa della mancanza di posti di lavoro. La preoccupazione maggiore riguarda l'occupazione dei giovani in età compresa fra 15 e 34 anni, che è scesa al 26 per cento; di fatto, si sono persi 10 punti rispetto al tasso di occupazione giovanile del 2008: una perdita netta pari a un punto ogni anno. Per i giovani, di conseguenza, aumentano le difficoltà a sistemarsi e persino a sopravvivere nell'isola, provocando l'esodo di persone in cerca di posti di lavoro. In 15 anni il numero totale dei migranti è stato pari a 177.000 persone, di cui ben 126.000 giovani;

il dato è particolarmente grave e preoccupante perché la Sicilia è l'unica regione del Sud in cui non cresce il numero degli occupati, anzi arretra, perdendo punti percentuali e scendendo al di sotto degli indicatori del 2008, l'anno di inizio della grande crisi;

come detto, le altre regioni del Sud negli ultimi due anni hanno ripreso a crescere, tanto che la media della crescita del PIL di tutto il Mezzogiorno d'Italia è pari a una percentuale positiva dell'1,4 per cento, mentre la Sicilia si conferma come la regione con la minore crescita. Il Mezzogiorno cresce quasi quattro volte più e la Sicilia resta tagliata fuori dalla piccola ripresa economica registrata nelle altre regioni, provocando gravi e negativi impatti sociali;

ad aggravare la situazione giunge l'ulteriore notizia pubblicata dalla stampa secondo la quale sono molte le risorse pubbliche disponibili a fronte dei pochi posti di lavoro creati;

nonostante ciò, l'occupazione stenta a decollare perché il mercato del lavoro risente della permanenza di un tessuto economico asfittico, che non consente il miglior utilizzo di incentivi, i quali non riescono a stimolare la crescita mediante la nascita di nuove aziende, con la conseguenza che i fondi vengono erogati a vantaggio delle imprese già esistenti le quali, in alcuni casi, avrebbero ugualmente assunto lavoratori, ma che sono più propense a farlo potendo beneficiare di sgravi. Il primo ostacolo alla ripresa dell'occupazione risiede quindi in un sistema economico imprenditoriale che non riesce a rinnovarsi e a crescere. I soli trasferimenti non sono quindi sufficienti alla ripresa complessiva dell'economia, laddove ad avviso dell'interrogante bisogna coniugare agli incentivi economici interventi legislativi e misure esecutive in grado di agevolare effettivamente tutto il territorio;

si fa riferimento, in particolare, all'istituzione di zone franche fiscali o a tassazione ridotta, misure che consentirebbero alle imprese di tornare a investire ed assumere. Un'ulteriore misura da adottare appare l'investimento virtuoso in infrastrutture necessarie, oggi tutt'altro che adeguate, poiché in Sicilia esiste un gap enorme rispetto alle regioni del resto d'Italia, fatto che impedisce l'incontro efficiente e efficace tra domanda e offerta di lavoro;

secondo dati recentemente pubblicati da un osservatorio specializzato, emerge che il 50 per cento dei tirocini attivati è sfociato in un'assunzione, sia tempo indeterminato che determinato. Le figure professionali più richieste in Sicilia sono nei settori del commercio, della ristorazione e in generale dei servizi. Il 40 per cento dei rapporti di lavoro riguarda addetti alla vendita al pubblico; il 20-25 per cento è costituito da operatori amministrativo-segretariali che in media percepiscono uno stipendio di circa 1.000 euro al mese, dimostrando, con ciò, che i profili professionali attivati sono di basso livello, testimoniando quanto bisogno ci sia di investimenti in innovazione per garantire non solo lavoro, ma lavoro in grado di affrontare al meglio le sfide tecnologiche del futuro, garantire un adeguato tenore di vita e prospettive di lavoro anche futuro;

ciò dimostra gli attuali strumenti normativi e amministrativi a disposizione non funzionano perché per creare nuovi posti di lavoro si devono investire le risorse comunitarie e nazionali nei settori in cui la Sicilia ha maggiore vocazione e in quelle capaci di apportare innovazioni mediante investimenti in ricerca e sviluppo, assumendo un numero congruo di lavoratori in possesso di un titolo di dottorato di ricerca o almeno laureati per garantirsi delle privative industriali, in grado di generare maggiori profitti da ben distribuire;

a tal fine è necessario istituire un efficiente sistema dei servizi per l'impiego, capace di fare incontrare la domanda e l'offerta di lavoro e di accompagnare i giovani in un percorso di formazione davvero qualificante verso l'azienda,

si chiede di sapere:

se i Ministri in indirizzo siano a conoscenza della situazione descritta;

quali iniziative ponderate e urgenti intendano assumere al fine di dare soluzione al grave problema e con quali strumenti, eventualmente anche a livello normativo, a partire innanzitutto da quelli proposti dall'interrogante, per consentire un auspicabile miglior utilizzo dei fondi pubblici erogati e un conseguente maggior ritorno in termini di occupazione e reddito per consentire in questo modo, alla vasta platea dei disoccupati, di affrontare dignitosamente la quotidianità per vivere del proprio lavoro ed a tutti i disoccupati, in particolare a quelli di più giovane età, la maturazione effettiva e congrua del diritto alla pensione, la quale, essendo calcolata col sistema contributivo, rischia di non riuscire a garantire, neanche in futuro, un'esistenza dignitosa.

(4-00757)