• Testo RISOLUZIONE IN COMMISSIONE

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Atto a cui si riferisce:
C.7/00085 (7-00085) «Pizzetti, Braga, Carnevali, Rosato, Fragomeli».



Atto Camera

Risoluzione in commissione 7-00085presentato daPIZZETTI Lucianotesto diVenerdì 26 ottobre 2018, seduta n. 72

   Le Commissioni VIII e IX,

   premesso che:

    l'industria della caldareria pesante rappresenta un settore di grande successo della produzione made in Italy. Questa economia ha registrato, negli ultimi anni, un trend di costante crescita (+1,5 per cento) nel 2016; +3,1 per cento nel 2017; +2,9 per cento previsto nel 2018) e una spiccata vocazione internazionale, al punto che la maggior parte di tali produzioni sono riservate al mercato estero, in particolare i Paesi dell'Unione europea e del continente asiatico;

    per quanto concerne quest'ambito, le imprese italiane sono presenti principalmente nel nord del Paese, con una importante concentrazione in Lombardia (circa il 59 delle aziende); le quali, per il commercio con l'estero, ricorrono ai principali porti settentrionali, ed in particolare dell'Adriatico;

    questa produzione industriale è caratterizzata dalla realizzazione di manufatti finiti, unici e non frazionabili, solitamente di grandi dimensioni o di peso elevato. Per queste ragioni, il ricorso al trasporto eccezionale è imprescindibile per la consegna del prodotto, e tali spese e responsabilità sono a carico delle imprese stesse;

    l'articolo 10 del codice della strada definisce trasporto eccezionale «il veicolo che nella propria configurazione di marcia superi, per specifiche esigenze funzionali, i limiti di sagoma o massa» (comma 1), e ne consente la circolazione, previa specifica autorizzazione rilasciata dall'ente proprietario o concessionario della strada (comma 6);

    a rendere gravoso il ricorso al trasporto eccezionale vi sono alcune criticità, in particolare sotto il profilo amministrativo che si ripercuotono sull'intero sistema di trasporto in materia, ferme restando le doverose e imprescindibili necessità di sicurezza:

     a) eccessiva frammentazione e pluralità di enti preposti al rilascio delle autorizzazioni lungo i percorsi compiuti dai mezzi eccezionali;

     b) differenti modalità di presentazione delle istanze, posto che gli enti si adeguano ai principi di semplificazione amministrativa e di informatizzazione delle procedure con modi e tempi diversi;

     c) differenti interpretazioni date ai criteri stabiliti dalle norme da parte dei diversi enti autorizzatori, e interpretazioni particolarmente restrittive e prudenti da parte dei funzionari degli enti autorizzatori;

     d) manufatti stradali non progettati per la circolazione di carichi eccezionali, che inoltre, spesso, versano in condizioni di vetustà e scarsa manutenzione;

     e) incertezza sull'agibilità dei manufatti stradali, condizione che può mutare nel tempo che intercorre tra la stesura del budget di una commessa e la sua esecuzione;

     f) imposizione dell'onere delle verifiche tecniche sui tragitti posto a carico delle aziende richiedenti il permesso, con conseguente aggravio di tempi e di costi;

    queste criticità sopra richiamate rischiano, quindi, di ripercuotersi negativamente anche sulla competitività delle nostre imprese, provocando in alcuni casi la perdita delle commesse, in altri casi, il sorgere di penali a carico delle aziende dovuti a ritardi nelle consegne. Nelle condizioni date, il costo per il trasporto eccezionale si moltiplica fino anche a diventare sproporzionato rispetto al valore dell'opera;

    il perdurare di questi ostacoli ha come conseguenza anche la possibile delocalizzazione degli stabilimenti verso aree meglio infrastrutturate, con conseguente perdita di produzioni e know how specializzato;

    per queste ragioni, si rende sempre più urgente e imprescindibile l'individuazione di uno o più corridoi per il trasporto eccezionale (Cte) al fine di superare le criticità che spesso le imprese incontrano negli itinerari scelti per il trasporto eccezionale. A tal fine è necessario che i diversi enti proprietari o concessionari si coordino tra loro per rimuovere le criticità esistenti ed assicurare il mantenimento a regime della transitabilità dei mezzi;

    di primaria importanza riveste, per le imprese della Lombardia, l'individuazione di uno o più corridoi tra il bacino industriale e lo sbocco sull'Adriatico. Nel caso specifico, si distinguono alcune criticità lungo gli itinerari ad oggi scelti per raggiungere il porto di Marghera:

     a) sull'autostrada A22, i cavalcavia presentano caratteristiche strutturali inadatte al grande tonnellaggio e, ad oggi, è comunque interdetta la circolazione ai mezzi eccezionali per decisione dell'ente concessionario;

     b) sull'autostrada A21 vi sono ulteriori limitazioni in località di Persico, Ostiglia e Ponte Molino;

    queste criticità si sono manifestate in maniera ancora più evidente dopo il crollo del ponte di Annone (provincia di Lecco) nell'ottobre 2016

    a tal proposito si ricorda la risoluzione approvata n. 8-00242 dalla IX Commissione della Camera nella precedente legislatura, tesa a promuovere un «censimento delle infrastrutture viarie sospese, quali ponti, viadotti e cavalcavia in particolare prevedendo che sia riportato l'anno di costruzione, la portata dell'infrastruttura, lo stato e lo storico degli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria», a seguito della quale è stata emanata la direttiva del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, protocollo n. 293, del 15 giugno 2017, con la quale sono state definite misure in tema di autorizzazioni alla circolazione dei veicoli eccezionali e dei trasporti in condizioni di eccezionalità;

    tale direttiva, adottata in base all'articolo 5, comma 1, del codice della strada e della normativa vigente del settore, affronta i temi della realizzazione e pubblicazione del catasto delle strade con le informazioni necessarie a caratterizzare la percorribilità delle stesse, le modalità con cui deve essere svolta l'istruttoria preventiva sulle richieste di autorizzazione, la necessità di coordinamento tra gli enti proprietari delle strade e delle opere d'arte interessate dal transito, le eventuali prescrizioni e/o le particolari cautele ed accorgimenti tecnici da imporre nell'autorizzazione ai fini della tutela e della salvaguardia del patrimonio stradale e della sicurezza della circolazione;

    si ricorda che lo stesso provvedimento ha escluso l'applicazione del silenzio-assenso per quanto attiene al rilascio dei nulla osta al transito da parte di enti diversi da quello che autorizza, nel caso questi non abbiano reso disponibili e pubblicate le indicazioni di percorribilità nel sopracitato catasto delle strade;

    anche in relazione al tragico crollo del ponte Morandi di Genova, risulta quindi essere ancora più urgente una definizione chiara dei tragitti percorribili dai mezzi eccezionali e l'individuazione di corridoi che diano la certezza alle aziende di poter trasportare al destinatario il prodotto finito,

impegnano il Governo:

   a porre in essere ogni iniziativa utile a procedere, in coordinamento con gli enti proprietari o concessionari delle strade, all'individuazione di più corridoi per i trasporti eccezionali (Cte), rimuovendo gli ostacoli oggi esistenti sui principali itinerari, così da garantire:

    a) l'effettiva realizzazione del catasto delle strade in riferimento ai manufatti viari sospesi per il transito di trasporti eccezionali al fine di assicurare il costante controllo e la massima sicurezza degli stessi;

    b) l'entrata in servizio e la piena operatività della prevista struttura telematica «open data» di cui al decreto-legge n. 109 del 2018 per raccogliere in tempo reale informazioni sulle infrastrutture interessate, nonché per la necessaria conseguente semplificazione e minor frammentazione anche per gli enti preposti al rilascio delle autorizzazioni;

    c) ad assicurare, conseguentemente, una oggettiva uniformità di valutazione ed interpretazione della normativa su tutto il territorio nazionale, e a promuovere l'informatizzazione delle procedure;

    d) ad individuare, d'intesa con le regioni, la titolarità in capo ad un unico soggetto istituzionale per quanto concerne la richiesta e il rilascio delle necessarie autorizzazioni;

    f) a promuovere un piano straordinario di interventi di manutenzione dei manufatti stradali adibiti alla circolazione di mezzi pesanti con carichi eccezionali;

    g) a rimuovere le criticità esistenti, in particolare, sull'asse che collega la Lombardia al porto di Marghera, prevedendo sull'autostrada A22 interventi di:

     introduzione di un passaggio a raso;

     completamento della bretella e del sottopasso in località San Nicolò Po;

     realizzazione di un nuovo manufatto idoneo al passaggio di trasporti eccezionali.
(7-00085) «Pizzetti, Braga, Carnevali, Rosato, Fragomeli».