• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA

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Atto a cui si riferisce:
C.4/01479 (4-01479)



Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-01479presentato daGRIMOLDI Paolotesto diVenerdì 26 ottobre 2018, seduta n. 72

   GRIMOLDI, CECCHETTI, MAGGIONI e BONIARDI. — Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, al Ministro dell'interno. — Per sapere – premesso che:

   nella notte tra domenica 14 e lunedì 15 ottobre 2018, nella periferia nord di Milano, tra Bovisasca e Quarto Oggiaro e nell’hinterland nord a Novate, nell'arco di sei ore sono andati in fiamme due capannoni distanti quattro chilometri l'uno dall'altro; a Quarto Oggiaro è andata a fuoco una struttura di 2.500 metri quadrati con 16 mila metri cubi di eco balle riempite di carta, plastica, gommapiuma, legno e altri materiali; nel secondo episodio è andato a fuoco un deposito di materiale di riciclo della ditta Rieco srl di Novate Milanese, al confine con Milano e, in questo caso, le fiamme hanno divorato un capannone di 1.500 metri quadrati dov'erano stoccate 300 tonnellate di rifiuti e altre 3 mila di carta e cartone;

   a prescindere dalle cause di questi ultimi due incendi è sotto gli occhi di tutti che in Lombardia da mesi continuano a bruciare depositi di rifiuti, legali o illegali, situati tra l'area metropolitana di Milano e la provincia di Pavia e, dall'inizio dell'anno, si contano dieci gravi episodi; dietro ai quali, spesso, si cela lo smaltimento illegale di rifiuti illeciti;

   i due incendi che hanno provocato alte colonne di fumo visibili a chilometri di distanza, provocando irritazioni ad occhi e gola dei cittadini e un odore diffuso anche a decine di chilometri dal luogo dell'incendio, con concentrazioni di diossina registrati, al di sopra dei valori emessi, hanno portato regione Lombardia e comune di Milano a invitare gli abitanti a tenere chiuse porte e finestre, evitare l'esposizione all'aperto dei bambini e non mangiare frutta e verdura coltivata in proprio;

   nel comune di Cornaredo è stato individuato un capannone industriale al cui interno erano stoccati circa 1200 metri cubi di rifiuti, in particolare di materie plastiche, tale da potersi ipotizzare non solo la realizzazione di una discarica abusiva, ma anche un'illecita attività di gestione, raccolta e smaltimento di rifiuti speciali;

   la prefettura di Pavia ha scritto a tutti i 188 sindaci della provincia, chiedendo che, attraverso gli uffici tecnici dei comuni, censiscano e comunichino l'elenco di tutti i capannoni abbandonati o sfitti sui loro territori, controllati poi da un nucleo ambiente coordinato dal capo di gabinetto della prefettura ed esperti delle forze dell'ordine, dell'Arpa, dell'amministrazione provinciale e dell'Ats;

   il modello di Pavia potrebbe rappresentare una prima risposta per conoscere e monitorare con più efficienza ed efficacia il territorio lombardo sotto il profilo dello stoccaggio e smaltimento dei rifiuti –:

   come il Governo intenda affrontare, per quanto di competenza, le problematiche di grave emergenza e di inquinamento diffuso a causa dei roghi di depositi di rifiuti legali o illegali che hanno raggiunto livelli di guardia su tutto il territorio nazionale.
(4-01479)