• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA ORALE

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Atto a cui si riferisce:
S.3/00293 MARGIOTTA, MARCUCCI, PINOTTI, VATTUONE, ASTORRE, D'ARIENZO - Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti - Premesso che: il Terzo valico dei Giovi è una delle opere strategiche...



Atto Senato

Interrogazione a risposta orale 3-00293 presentata da SALVATORE MARGIOTTA
mercoledì 17 ottobre 2018, seduta n.048

MARGIOTTA, MARCUCCI, PINOTTI, VATTUONE, ASTORRE, D'ARIENZO - Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti - Premesso che:

il Terzo valico dei Giovi è una delle opere strategiche prioritarie per lo sviluppo infrastrutturale del nostro Paese. Essa completa il corridoio ferroviario TEN-T Reno-Alpi tra le città di Genova e la direttrice Rotterdam-Anversa-Amsterdam, consentendo al porto di Genova il collegamento diretto tra l'area del mar Mediterraneo e il nord Italia, l'Europa centrale e settentrionale. L'opera consente altresì al capoluogo ligure di avere collegamenti passeggeri più rapidi con Torino e Milano. La funzionalità del corridoio è quindi strettamente legata al completamento del Terzo valico ubicato sull'asse ferroviario alta velocità/alta capacità Genova Milano;

il Terzo valico è una linea ferroviaria lunga 54 chilometri (di cui 37 in galleria) in costruzione tra Genova e Tortona, che dovrebbe entrare in funzione al termine del 2022, con il conseguente trasferimento di una quota importante di traffico dalla strada alla ferrovia, a vantaggio del porto di Genova e con conseguente riduzione delle emissioni inquinanti nell'ambiente;

i lavori per la costruzione del Terzo valico sono partiti 6 anni fa, con un cronoprogramma di 118 mesi a partire dal 4 aprile 2012. I primi 4 lotti sono stati finanziati e i lavori realizzati sono pari all'86,2 per cento per il I lotto, al 65 per cento nel II lotto, al 23,5 per cento nel III lotto e al 20 per cento nel IV lotto. Ad oggi sono occupati sull'opera 2.398 lavoratori, solo per quello che riguarda le lavorazioni edili, a cui occorre aggiungere un indotto il cui rapporto è di 1 a 4 (un posto di lavoro in edilizia ne genera 4 nell'indotto), mentre con il finanziamento del V e del VI lotto il picco della manodopera edile potrebbe salire a 5.000 unità, più ovviamente tutto l'indotto;

con delibera Cipe 22 dicembre 2017, ratificata dalla Corte dei conti e pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n. 173 del 27 luglio 2018, è stato finanziato il V lotto per circa 1 miliardo di euro ed è pronto per esser consegnato al contraente generale. Il VI lotto risulta, inoltre, finanziato a valere sulle risorse del fondo infrastrutture del 2018, con deliberazione del Cipe del 22 dicembre 2017. Tuttavia, allo stato attuale, si registra il blocco, sia delle risorse relative al V lotto, in attesa dell'analisi costi-benefici, sia la mancata assegnazione dei 791 milioni di euro necessari al finanziamento del VI lotto;

il Terzo valico, insieme ad altre importanti opere infrastrutturali strategiche, è stato sottoposto all'esame di esperti della struttura tecnica di missione del Ministero delle infrastrutture e trasporti allo scopo di effettuare una valutazione costi/benefici dell'opera, la cui conclusione è prevista per la fine di ottobre 2018. Tale iniziativa appare a giudizio degli interroganti del tutto pretestuosa, in quanto il Terzo valico, così come il resto delle altre opere infrastrutturali oggetto di valutazione, è già stato sottoposto all'analisi costi/benefici, che ne ha dimostrato l'assoluta validità e sostenibilità. I costi dell'interruzione dei lavori legati ad un progetto strategico per l'intero Paese sarebbero enormi e si rifletterebbero in termini di: perdita di posti di lavoro e di risorse impegnate in lavori eseguiti già eseguiti, danni materiali e immateriali per il contraente generale, penali da pagare alle imprese edili e dell'indotto e mancati utili, che possono facilmente essere calcolati in centinaia di milioni di euro. A questi costi vanno, ovviamente, sommati i mancati introiti in termini di ricaduta economica sul sistema produttivo, commerciale, turistico, negli anni a venire;

il crollo del Ponte Morandi ha evidenziato la necessità di portare a termine, in tempi rapidissimi, la realizzazione del Terzo valico allo scopo di facilitare il collegamento merci e persone da e per il porto di Genova. Tale accadimento ha dimostrato quanto sia indispensabile e urgente mettere a disposizione di Genova, del suo porto e retroporto, un collegamento ferroviario fluido ed efficiente;

il porto di Genova, a seguito del tragico evento, si è venuto a trovare in una situazione di particolare difficoltà: si tratta di un'area operativa di 7 milioni di metri quadrati, con 27.000 metri di banchine, 69 milioni di tonnellate di merci movimentate annualmente e 2,6 milioni di container movimentati. Il porto di Genova è il principale porto di movimentazione merci del nostro Paese e uno dei principali d'Europa. Esso risulta oggi privo di un accesso fluido all'impianto e al complesso sistema industriale del retroporto e la perdita del collegamento stradale nel prossimo biennio comporterà, per il porto di Genova, un danno economico di oltre 2 miliardi di euro;

la velocità della ripresa economica e la competitività del nostro Paese dipende anche dalla realizzazione di investimenti pubblici e privati nel settore. Sulle grandi opere si misura la capacità di guardare al futuro e di dotare il Paese di un sistema connesso, capace di creare crescita e di evitare l'isolamento del Paese dal resto dell'Europa. In questa ottica, sarebbe estremamente grave fermare la realizzazione del Terzo valico; oltretutto, si tratta di un'opera che investe la responsabilità internazionale del nostro Paese sulla base di accordi internazionali. Inoltre, l'eventuale blocco nella realizzazione del Terzo valico causerebbe penali rilevanti: quelle per i mancati utili e quelle relative alle opere per ripristinare il territorio. Un costo complessivo per l'Italia di alcuni miliardi di euro, nonché di un ritardo della rete infrastrutturale,

si chiede di sapere:

quale sia la posizione del Ministro in indirizzo sul futuro dell'opera infrastrutturale del Terzo valico dei Giovi e se intenda confermare il cronoprogramma di avanzamento dei lavori previsto per il completamento dell'opera e l'entrata in esercizio della stessa a partire dalla fine del 2022;

se intenda rendere disponibili, con immediatezza, i fondi necessari per il completamento delle opere relative al Terzo valico, con particolare riguardo all'assegnazione delle risorse al V lotto e al finanziamento del VI lotto;

se intenda chiarire come sia possibile immaginare di fare ora un'analisi tra costi e benefici su un'opera in così avanzato stato di realizzazione e quali siano le modalità di svolgimento e i criteri di analisi applicati alle verifiche sui costi-benefici in corso sull'opera del Terzo valico;

se, in attesa dei risultati di tali valutazioni, intenda comunque garantire la prosecuzione dei lavori in corso sull'opera, anche al fine di scongiurare il licenziamento di numerosi lavoratori;

in ragione della trasparenza, se intenda rendere noto a quanto ammontino gli oneri a carico del bilancio pubblico in caso di sospensione delle opere infrastrutturali ed in particolare per quelle su cui esistono accordi internazionali che impongono, in caso di non realizzazione dell'opera, il pagamento di tutte le somme spese dall'Unione europea e dagli altri Stati.

(3-00293)