• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE

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Atto a cui si riferisce:
C.5/00743 (5-00743)



Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-00743presentato daDEL SESTO Margheritatesto diMartedì 16 ottobre 2018, seduta n. 64

   DEL SESTO, CILLIS, GAGNARLI, MAGLIONE, L'ABBATE, CASSESE, LOMBARDO, CADEDDU, CUNIAL, GALLINELLA, PARENTELA, CIMINO e MARZANA. — Al Ministro delle politiche agricole alimentari, forestali e del turismo. — Per sapere – premesso che:

   fino ad una decina di anni fa, la Campania vantava oltre il 50 per cento della produzione nazionale di castagne. Dal suo territorio proveniva il 10 per cento di quella mondiale e il 20 per cento del prodotto trasformato dall'industria alimentare;

   la filiera castanicola dell'alto Casertano – e dell'areale vulcanico di Roccamonfina, in particolare – ha rappresentato una delle realtà più importanti del distretto castanicolo europeo per volumi prodotti, per qualità e per fatturato in rapporto all'estensione territoriale. In questo areale venivano raccolti circa 120 mila quintali di castagne con una produzione lorda vendibile pari a circa 20 milioni di euro;

   dal 2008, è iniziato un netto calo della produzione, a causa della massiccia infestazione delle superfici da parte del cinipide galligeno del castagno, contro il quale è stata messa in campo una lotta biologica attraverso l'utilizzo di un antagonista naturale;

   ciò nonostante, per le annate 2012, 2014 e 2016, a causa di un calo medio del 90 per cento è stato, infatti, dichiarato per tre volte lo stato di calamità naturale. Anche il calo previsto per il 2018 appare superiore al 90 per cento;

   il cinipide, infatti, ha determinato danni irreversibili, con perdite rilevanti per quanto riguarda la produzione dei frutti e agli accrescimenti legnosi, a seguito del forte depauperamento delle strutture vegetative della pianta, oltre a ingenerare uno stato di stress che ha predisposto il castagno all'attacco di altre malattie endemiche e non (mal dell'inchiostro, cancro corticale, cydia intermedia e precoce, marciume delle castagne e altro);

   inoltre, condizioni climatiche avverse e sempre più frequenti – come gelate tardive primaverili ed abbondanti piogge durante la fioritura – hanno spesso causato notevoli riduzioni del raccolto;

   al danno socio-economico rischia di aggiungersi, nei prossimi anni, anche quello ambientale ed idrogeologico;

   le numerose aziende agricole stanno subendo un considerevole danno economico, che potrebbero non superare se le condizioni complessive della filiera non miglioreranno e se non vi saranno interventi strutturali e organici di sostegno –:

   di quali ulteriori elementi disponga il Governo in relazione ai fatti esposti in premessa e quali iniziative intenda adottare al fine di sostenere e agevolare la ripresa del settore castanicolo nazionale, e della regione Campania in particolare, indispensabile per la sopravvivenza delle aziende impegnate nella produzione e dei numerosi addetti dell'indotto.
(5-00743)