• Testo RISOLUZIONE IN ASSEMBLEA

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Atto a cui si riferisce:
C.6/00023    esaminata la Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza (DEF) 2018;    premesso che:     la crisi esplosa nel 2008 è stata la più grave dal secondo...



Atto Camera

Risoluzione in Assemblea 6-00023presentato daD'UVA Francescotesto diGiovedì 11 ottobre 2018, seduta n. 61

   La Camera,
   esaminata la Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza (DEF) 2018;
   premesso che:
    la crisi esplosa nel 2008 è stata la più grave dal secondo dopoguerra e i suoi effetti si sono rivelati particolarmente acuti e duraturi anche per i ritardi e le difficoltà con i quali a livello europeo si sono adottati gli interventi diretti a promuovere una ripresa degli investimenti e a stabilizzare i mercati finanziari, al punto che alla BCE, con il Quantitative easing, si deve l'intervento più consistente e coraggioso posto in essere per fronteggiare l'impatto della crisi;
    con la crisi si sono accentuati i divari all'interno dell'Unione europea ed è aumentata, in molti paesi dell'area euro, la quota di popolazione a rischio povertà e in condizioni di precarietà;
    sul piano nazionale, le politiche economiche e di finanza pubblica perseguite negli scorsi anni si sono rivelate del tutto inadeguate rispetto alla gravità dei problemi emersi; con la crisi, cui si è aggiunta l'accentuazione della concorrenza delle cosiddette economie emergenti, si è infatti registrata una drastica contrazione del settore manifatturiero e una caduta verticale degli investimenti che hanno costretto l'Italia in un circolo vizioso di stagnazione e decrescita, con conseguente aumento della disoccupazione che ha raggiunto livelli allarmanti, specie tra i più giovani;
    il sostanziale fallimento delle politiche perseguite negli scorsi anni è testimoniato dal fatto che il nostro Paese continua a registrare un vistoso scarto nel tasso di crescita del Pil e nelle più significative grandezze economiche rispetto ai maggiori partner dell'Unione europea;
    occorre, quindi, invertire le tendenze inerziali e realizzare una netta discontinuità rispetto alle scelte operate negli scorsi anni ponendo al centro delle strategie di politica economica l'obiettivo di un tasso di crescita più consistente e duraturo che affronti la questione della caduta della domanda interna attraverso l'aumento del reddito disponibile, con particolare riguardo alle fasce di popolazione in condizioni più disagiate, e una forte ripresa degli investimenti anche per rimediare ai gravi ritardi accumulati negli anni per quanto concerne la modernizzazione e la messa in sicurezza delle opere e delle infrastrutture pubbliche, come evidenziato tragicamente dalle vicende di Genova;
    il programma di politica economica e finanziaria del Governo illustrato nella Nota di aggiornamento al DEF 2018, coerente con il contratto di Governo e con la risoluzione parlamentare al DEF 2018 approvata il 19 giugno scorso, rappresenta il primo documento di programmazione economica del Governo in carica, finalizzato ad attuare i punti chiave del contratto di Governo, fornendo, quindi, le risposte da tempo attese dai cittadini;
    le riforme e le diverse policy prospettate nel documento si inseriscono in un quadro coerente e organico di interventi che rispondono all'obiettivo di semplificare e ridurre il carico tributario, anche accumulato negli anni di crisi, e dare maggiore certezza nei rapporti fra fisco e contribuenti, alla cancellazione dell'aumento dell'Iva programmato per il 2019 e, in parte, già per gli anni 2020 e 2021, dai precedenti Governi, insieme all'introduzione di misure importanti per il contrasto alla disoccupazione giovanile promuovendo il ricambio generazionale all'interno del sistema produttivo mediante la previsione di ulteriori canali di accesso al pensionamento modificando la Legge Fornero;
    altresì, per il sostegno dell'inserimento dei lavoratori esclusi dal ciclo produttivo, il Governo intende intervenire attraverso l'introduzione del reddito di cittadinanza accompagnata dalla riforma e dal potenziamento dei centri per l'impiego, l'avvio del processo di cittadinanza digitale, e il sostegno alle fasce deboli della popolazione (pensione di cittadinanza);
    sono altresì previsti interventi fondamentali per migliorare la competitività e la produttività del Paese, nonché per realizzare un piano complessivo di messa in sicurezza e di modernizzazione delle infrastrutture e delle opere pubbliche, con particolare riguardo a scuole, ospedali, strade e ponti;
    trova attuazione la prima fase dell'introduzione della flat tax tramite l'innalzamento delle soglie minime per il regime semplificato di imposizione su professionisti e artigiani, e si prevede la detassazione degli utili per le imprese (taglio IRES) che reinvestono o ampliano la base occupazionale rispetto all'anno precedente mediante nuove assunzioni;
    viene definito, altresì, un piano di investimenti pubblici per il rafforzamento delle capacità tecniche delle amministrazioni centrali e locali nella fase di progettazione e valutazione dei progetti e per incrementare l'efficienza dei processi decisionali a tutti i livelli della pubblica amministrazione, anche attraverso opportune modifiche al Codice degli appalti e la standardizzazione dei contratti di partenariato pubblico-privato, così promuovendo un percorso virtuoso di semplificazione e riduzione della burocrazia per gli adempimenti amministrativi a carico delle imprese;
    il saldo netto da finanziare del bilancio dello Stato di competenza potrà aumentare fino a 68,5 miliardi di euro nel 2019, 56,5 miliardi nel 2020 e 45,5 miliardi nel 2021. Il corrispondente saldo netto da finanziare di cassa potrà aumentare fino a 147 miliardi di euro nel 2019, 110,5 miliardi nel 2020 e 96 miliardi nel 2021;
    per quanto riguarda la riduzione del debito pubblico, lo scenario programmatico, pur con previsioni di crescita prudenziali e di rendimenti sui titoli di Stato elevati, traccia in ogni caso un percorso di significativa riduzione del rapporto debito/Pil, che dal 131,2 per cento del 2017 scenderà al 126,7 per cento nel 2021. Una riduzione ancor più accentuata sarà possibile se si realizzerà la maggior crescita a cui il Governo punta come obiettivo prioritario,

impegna il Governo

  nella prossima legge di bilancio e più in generale con ulteriori provvedimenti di carattere economico-finanziario:
   a conseguire i saldi programmatici del bilancio dello Stato e quelli di finanza pubblica in termini di indebitamento netto rispetto al PIL, nonché il rapporto programmatico debito/PIL, nei termini e nel periodo di riferimento indicati nella Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza e nella Relazione ad essa annessa;
   a prevedere una rimodulazione incisiva del sistema di tassazione riferita alle imprese che preveda innanzitutto la sostanziale, riduzione dell'aliquota IRES di 9 punti percentuali (dall'attuale 24 per cento al 15 per cento) sugli utili reinvestiti in acquisto di macchinari e attrezzature innovative e nuove assunzioni;
   a porre in essere interventi che migliorino la capacità competitiva delle piccole e medie imprese italiane favorendone l'internazionalizzazione, soprattutto nel settore manifatturiero, attraverso incentivi per lo sviluppo di nuovi progetti imprenditoriali sia in forma singola che aggregata, nonché ad individuare politiche industriali volte alla migliore valorizzazione del «made in Italy», fermo restando il rifinanziamento del fondo di garanzia delle piccole e medie imprese, strumento imprescindibile per sostenere l'accesso al credito delle realtà produttive di minori dimensioni;
   ad ampliare la platea dei contribuenti a cui è concessa l'opzione del regime forfettario, mediante la previsione di una aliquota flat al 15 per cento a cui anche i liberi professionisti, gli artigiani e le ditte individuali possano aderire in sostituzione del regime ordinario e, al contempo, a prevedere una riduzione del carico fiscale per quelle piccole e medie imprese che non potranno optare per il nuovo regime forfettario ampliato;
   a prevedere un regime speciale per le nuove partite Iva e per le start up innovative promosse dai giovani under 35;
   a prevedere l'estensione della cedolare secca agli affitti dei locali commerciali, a partire dai cosiddetti «esercizi di vicinato»;
   in materia di semplificazione amministrativa, ad adottare un piano di riduzione degli adempimenti a carico delle imprese e di maggiore qualificazione dei servizi erogati, nell'ambito del percorso, già avviato, di efficientamento e digitalizzazione della pubblica amministrazione e di riduzione dei tempi della giustizia. In particolare, si ravvisa la necessità di prevedere nella prossima legge di bilancio disposizioni volte a diminuire gli oneri burocratici che ostacolano la libera iniziativa imprenditoriale;
   a porre in essere iniziative finalizzate all'attrazione del capitale umano altamente qualificato ed al rientro di lavoratori altamente specializzati;
   a prevedere:
    il potenziamento degli investimenti pubblici e privati nell'intelligenza artificiale e nelle tecnologie strettamente connesse e per dotare il paese di una rete digitale capillare e tecnologicamente all'avanguardia;
    misure di riduzione del cuneo fiscale correlata all'offerta di rapporti di lavoro stabili con i giovani più meritevoli;
    azioni di contrasto al calo demografico ed al fenomeno delle cosiddette «Culle vuote», anche mediante misure incentivanti per l'istruzione scolastica e la formazione universitaria;
    l'introduzione della cosiddetta «quota 100» quale somma di età anagrafica e anzianità contributiva nell'ambito di un superamento delle vigenti rigidità di accesso al pensionamento imposte dall'articolo 24 del decreto-legge n. 201 del 2011, comunemente noto come Riforma Fornero;
    l'avvio del reddito di cittadinanza, della pensione di cittadinanza e la riforma e rafforzamento dei centri dell'impiego;
    una revisione dell'attuale modello di difesa riducendo le spese militari, razionalizzando i sistemi di difesa, ad esclusione dei settori di ricerca ad alto contenuto tecnologico e di utilizzo duale, anche per scopi civili, salvaguardando i livelli occupazionali;
    una cabina di regia unica presso il MEF in coordinamento con la Presidenza del Consiglio dei ministri, che procederà ad una rapida e concreta attuazione del processo di revisione, razionalizzazione e riduzione della spesa;
    una cabina di regia per monitorare lo stato di attuazione dei programmi d'investimento infrastrutturali al fine di prevenire eventuali ritardi e rimuovere le criticità che dovessero emergere;
    un graduale azzeramento a partire dal 2019 del contributo del Fondo per il pluralismo – quota del Dipartimento informazione editoria assicurando il pluralismo dell'informazione e la libertà di espressione;
    a proseguire nel percorso della piena attuazione dell'articolo 116 della Costituzione, continuando il percorso che dà seguito al referendum di Lombardia e Veneto;
    ad includere tra i disegni di legge collegati alla manovra di bilancio 2019-2021, i seguenti provvedimenti:
     disegno di legge per la riforma e il riordino della disciplina in materia di tutela e promozione dei diritti delle persone con disabilità;
     disegno di legge delega recante disposizioni in materia di riassetto della struttura organizzativa e amministrativa dell'Avvocatura dello Stato, nonché della giustizia amministrativa;
     disegno di legge delega recante disposizioni per la riforma di alcuni istituti disciplinati dal Codice civile,

impegna altresì il Governo:

   a promuovere iniziative, a livello europeo, per correggere l'unione bancaria e il processo di unificazione dei mercati dei capitali in termini tali da assicurare maggiori garanzie ai risparmiatori italiani e da non esporre il sistema finanziario nazionale a condizioni di precarietà;
   a porre in essere interventi volti alla riqualificazione economica, industriale e ambientale della città di Taranto e delle zone limitrofe;
   a procedere all'implementazione, in tempi rapidi, della Banca per gli Investimenti, anche prevedendo un coinvolgimento di Banca d'Italia e Cassa Depositi e Prestiti, anche al fine di gestire ed erogare direttamente incentivi e finanziamenti all'economia reale.
(6-00023) (Nuova formulazione)  «D'Uva, Molinari».