• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE

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Atto a cui si riferisce:
C.5/00676 (5-00676)



Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-00676presentato daDE LORENZO Rinatesto diMercoledì 10 ottobre 2018, seduta n. 60

   DE LORENZO, AMITRANO, VIZZINI, CUBEDDU, GIANNONE, PALLINI, COSTANZO e TRIPIEDI. — Al Ministro per i beni e le attività culturali. — Per sapere – premesso che:

   nel comunicato stampa della giunta del comune di Napoli del 21 settembre 2018 è scritto che: «nella notte tra il 24 e il 25 settembre in Piazza Plebiscito sarà installato il cantiere per eseguire le opere connesse con la realizzazione della ultima camera di ventilazione della linea sei, nella tratta Chiaia-Municipio, indispensabile per la sicurezza dell'esercizio di questa tratta. L'opera è costituita da un pozzo verticale, eseguito riutilizzando le opere esistenti realizzate in ambito LTR90, e un cunicolo orizzontale di diametro pari a circa 3.00 metri di collegamento alla galleria di linea. Lungo quest'ultima già sono in corso le opere di esecuzione del preimbocco al futuro collegamento. Il progetto è stato approvato con delibera di giunta 152/2018 e ha conseguito tutte le necessarie autorizzazioni - sovrintendenza, prefettura, vigili del fuoco, municipalità, uffici comunali, conferenza cantieri ed eventi»;

   «Uno sfregio. Un'assurdità. Mettere delle grate al posto dei basoli di piazza Plebiscito, sia pure in un'area limitata, è un'offesa al nostro patrimonio culturale»: sono queste le parole di Tomaso Montanari, storico dell'arte il cui giudizio riguarda proprio i lavori da effettuarsi nella piazza più importante di Napoli;

   forte è la preoccupazione degli interroganti per la scelta del comune di Napoli di eseguire i lavori in un luogo storico e culturale importante per la città e per il Paese considerato che non è stato tutelato il patrimonio culturale, non è stata garantita un'adeguata protezione dello stesso né la sua conservazione per fini di pubblica fruizione. Una scelta indecorosa non conforme al dettato costituzionale relativo alla salvaguardia e alla tutela del paesaggio e del patrimonio storico e artistico della Nazione. Scelta che intacca la cultura e la memoria storica dell'Italia e del suo territorio, il cui patrimonio storico, artistico e culturale è un bene di rilievo costituzionale tutelato dall'articolo 9, secondo comma, della Costituzione;

   il Consiglio di Stato nella sentenza n. 3669/2015 – relativa all'apposizione del vincolo indiretto di cui all'articolo 45 del decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42, sulla piazza del Plebiscito di Napoli – stabilisce che: «va innanzitutto ricordato che il principio generale del Codice espresso all'articolo 1, comma 2, per il quale la tutela e la valorizzazione del patrimonio culturale concorrono a preservare la memoria della comunità nazionale e del suo territorio e a promuovere lo sviluppo della cultura, non costituisce la fruizione pubblica e la valorizzazione del bene quale unica finalità della funzione, come sembra ritenere il primo giudice, ma iscrive anche la tutela a pieno e pari titolo (del resto, è del tutto evidente che la conservazione di un bene è il primo e ineludibile passo per la sua valorizzazione). Inoltre, deve essere ancora puntualizzato che non è il bene in sé a costituire oggetto della tutela, ma il valore che sul bene si esprime: perciò, non solo il singolo bene, ma l'intero ambiente potenzialmente interagente con il valore culturale può richiedere una conservazione particolare: e a questo servono le eventuali prescrizioni di tutela indiretta, cioè il cosiddetto vincolo indiretto conformato dall'articolo 45 del Codice» –:

   quali siano le motivazioni che hanno indotto la competente soprintendenza ad autorizzare i lavori per la realizzazione di una griglia di aerazione necessaria per i lavori della linea 6 della metropolitana in piazza Plebiscito;

   nell'ipotesi in cui non sussistano delle congrue motivazioni a supporto dell'autorizzazione dei lavori sopra richiamati, quali iniziative intenda intraprendere il Ministro interrogato al fine di assicurare la necessaria e indispensabile tutela di tale bene culturale.
(5-00676)