• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA

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Atto a cui si riferisce:
C.4/01317 (4-01317)



Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-01317presentato daBIGNAMI Galeazzotesto diLunedì 8 ottobre 2018, seduta n. 58

   BIGNAMI. — Al Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca. — Per sapere – premesso che:

   la circolare n. 2 del 2010 del Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca emanata dall'allora Ministro Gelmini ha introdotto il limite del 30 per cento relativamente alla presenza di alunni stranieri per classe intervenendo, doverosamente e con buon senso, sulla necessità di una equa distribuzione tra studenti italiani e stranieri nelle classi;

   la tabella del Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca recante «Numero di sezioni e classi in deroga al 30 per cento per provincia e per grado sul totale del numero di sezioni e classi. Scuola Statale. Emilia-Romagna. A.s. 2018-2019», indica il numero di sezioni e classi in deroga al 30 per cento di cui alla circolare ministeriale dell'8 gennaio 2010, n. 2;

   gli alunni con cittadinanza non italiana iscritti nelle scuole statali dell'Emilia-Romagna nell'anno scolastico 2018-2019 sono 95.703 pari al 17,4 per cento della popolazione scolastica regionale. Le classi/sezioni in deroga al limite del 30 per cento (di alunni con cittadinanza non italiana per classe) sono 3.447, di cui 1.624 nella scuola primaria. Il numero più elevato di classi/sezioni in deroga si registra nella provincia di Modena (829);

   uno studio realizzato nel 2017 dal laboratorio di politica sociale del Politecnico di Milano dimostrerebbe, attraverso l'esame dei dati Invalsi, una diminuzione del rendimento degli alunni italiani nativi a fronte di una presenza, anche minoritaria, degli studenti immigrati nelle classi;

   nelle conclusioni dello studio il Professore Costanzo Ranci del Politecnico di Milano afferma che «la performance scolastica cala quando nelle classi si supera la quota del 30 per cento di stranieri, è una soglia cruciale che dovrebbe essere evitata»;

   inoltre, il direttore generale dell'ufficio scolastico dell'Emilia-Romagna, Stefano Versari, avrebbe portato all'attenzione del Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca la tematica della costante crescita di alunni stranieri e le problematiche della formazione di classi «ghetto» parlando di «formazione di gruppi monoculturali» che «non è utile per nessuno, anzi è dannosa» (fonte: https://www.sulpanaro.net);

   sarebbe opportuno che il Ministero ponesse in essere iniziative volte a porre un limite, con vincoli piuttosto rigidi, alla deroga sopracitata del 30 per cento al fine di evitare la formazione di classi «ghetto» e favorire una equa redistribuzione degli alunni stranieri, specialmente negli istituti scolastici periferici e nei quartieri con molti alloggi Erp, in notevole parte abitati da soggetti non italiani –:

   quali iniziative intenda porre in essere per limitare, mediante l'introduzione di vincoli maggiormente rigidi, la possibilità di usufruire della deroga al 30 per cento, statuendo un obbligo più stringente volto a prevedere una equa redistribuzione degli alunni stranieri nelle classi;

   se intenda attivare strumenti di monitoraggio in merito alla situazione degli istituti scolastici della provincia di Modena indagando le motivazioni per le quali si sia fatto ricorso a così tante deroghe e individuando soluzioni per superare tali criticità.
(4-01317)