• Testo INTERPELLANZA

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Atto a cui si riferisce:
S.2/00007 PARRINI, MARCUCCI, MALPEZZI, VALENTE, ALFIERI, ASTORRE, BELLANOVA, BINI, BITI, BOLDRINI, COMINCINI, CUCCA, D'ARIENZO, FARAONE, FEDELI, FERRARI, FERRAZZI, GARAVINI, GRIMANI, IORI, LAUS,...



Atto Senato

Interpellanza 2-00007 presentata da DARIO PARRINI
giovedì 28 giugno 2018, seduta n.016

PARRINI, MARCUCCI, MALPEZZI, VALENTE, ALFIERI, ASTORRE, BELLANOVA, BINI, BITI, BOLDRINI, COMINCINI, CUCCA, D'ARIENZO, FARAONE, FEDELI, FERRARI, FERRAZZI, GARAVINI, GRIMANI, IORI, LAUS, MAGORNO, MARGIOTTA, MARINO, NANNICINI, PARENTE, PINOTTI, RENZI, ROSSOMANDO, SBROLLINI, STEFANO, SUDANO, VATTUONE - Al Ministro dello sviluppo economico e del lavoro e delle politiche sociali - Premesso che:

il 23 giugno 2018 la direzione della multinazionale belga Bekaert ha annunciato la decisione di chiudere il sito italiano di Figline-Incisa Valdarno (Firenze), dedicato alla produzione di rinforzi in acciaio per pneumatici (steel cord) e di sospendere le attività nella fabbrica per i 318 dipendenti;

nel 2014 la società Pirelli aveva ceduto l'attività alla multinazionale belga Bekaert, che conta anche un centinaio di lavoratori occupati nell'indotto. L'operazione di acquisizione della produzione del cavo di acciaio di Pirelli, da parte di Bekaert, era stata approvata dalla Commissione europea che l'aveva dichiarata "compatibile col mercato e utile a creare sinergie positive per entrambi i soggetti";

il 20 giugno, a soli 3 giorni dall'annuncio della chiusura dello stabilimento, l'azienda ha firmato il premio di risultato con i sindacati e nel 2017 la direzione della multinazionale aveva sottoscritto un accordo dove si prevedevano nuove assunzioni interinali, oltre a 910.000 euro di investimenti per il 2017 e 950.000 per il 2018. Inoltre, la comunicazione della chiusura della produzione di Figline è avvenuta il giorno dopo l'annuncio da parte della società di un investimento pari a 25 milioni di euro finalizzato all'apertura di un nuovo stabilimento in Brasile, precisamente ad Itauna;

già nel 2017 il mancato rinnovo di 23 contratti a termine aveva destato apprensione da parte dei lavoratori e delle rappresentanze sindacali alle quali l'azienda aveva risposto confermando il buon andamento dei volumi produttivi, i rapporti di committenza con la Pirelli e i progressi dei 3 progetti innovativi precedentemente annunciati;

all'inaspettata comunicazione della chiusura dello stabilimento, i lavoratori e le organizzazioni sindacali hanno reagito con la mobilitazione, l'assemblea permanente del sito produttivo e la richiesta dell'apertura di un tavolo di trattative;

il 26 giugno è stato convocato un tavolo presso il Ministero dello sviluppo economico, del lavoro e delle politiche sociali, al quale hanno partecipato il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, la sindaca di Figline-Incisa Valdarno, Giulia Mugnai, le organizzazioni sindacali oltre ad alcuni parlamentari del territorio. Erano assenti i rappresentanti dell'azienda e del Governo, presente solo con funzionari del Ministero medesimo;

il Ministro in indirizzo, pur trovandosi sabato 24 giugno nelle vicinanze, a Montevarchi (Arezzo), non ha ritenuto di incontrare una rappresentanza dei lavoratori, né di visitare lo stabilimento,

si chiede di sapere:

quali iniziative il Ministro in indirizzo intenda adottare affinché sia immediatamente sospesa la procedura di dismissione del sito produttivo della multinazionale Bekaert, a tutela dei 318 lavoratori dello stabilimento e degli oltre 100 lavoratori dell'indotto;

se non ritenga di dover immediatamente convocare un tavolo di trattative presso il Ministero, alla presenza del Ministro o di un suo delegato, impegnando l'azienda a partecipare al tavolo medesimo;

se non ritenga che l'assenza dei rappresentanti della direzione della società multinazionale Bekaert convocati martedì 26 giugno presso il Ministero rappresenti un'offesa alle istituzioni dello Stato ed ai lavoratori coinvolti dall'inaspettata ed immotivata procedura di licenziamento.

(2-00007 p. a.)