• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA

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Atto a cui si riferisce:
C.4/01283 (4-01283)



Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-01283presentato daRUFFINO Danielatesto diGiovedì 4 ottobre 2018, seduta n. 56

   RUFFINO. — Al Ministro dell'interno. — Per sapere – premesso che:

   la legge n. 205 del 2017 (legge di bilancio 2018, articolo 1, commi 853 e seguenti) ha stanziato 850 milioni di euro in tre anni per interventi di messa in sicurezza di edifici pubblici (scuole comprese) e del territorio. Lo stanziamento è di 150 milioni di euro per il 2018, 300 milioni per il 2019 e 400 milioni per il 2020;

   i beneficiari dei contributi possono essere gli enti locali che non hanno beneficiato delle risorse previste dal programma straordinario di intervento per la riqualificazione urbana e la sicurezza delle periferie delle città metropolitane e dei comuni capoluogo di provincia. I comuni devono inoltre appaltare i lavori entro otto mesi dall'approvazione del finanziamento e le economie resteranno nella loro disponibilità, purché utilizzate rapidamente;

   la prossima scadenza per i comuni per presentare la domanda di contributi è fissata al 20 settembre 2018 per le richieste relative al 2019;

   questo bando (con 300 milioni di euro di dotazione) pubblicato dal Ministero dell'interno, al quale i comuni potranno rispondere entro il 20 settembre, segue la lettera con la quale la stessa scriveva al ministero durante il mandato del precedente Governo affinché venissero «azzerati» il bando e la graduatoria relativa agli interventi per la messa in sicurezza di territorio ed edifici;

   dal primo bando erano rimasti esclusi dalla graduatoria tutti i comuni con un bilancio solido senza criticità e passivi. Ancie Uncem (Unione nazionale comuni comunità enti montani) avevano quindi chiesto al Ministero di annullare tutta la procedura e ripensarla, andando a scegliere i progetti nel merito e premiando le urgenze vere e non chi fa più debiti, ma anche di individuare specifiche risorse per ciascuna regione;

   invece, i criteri del prossimo bando sono rimasti i medesimi del primo bando, a giudizio dell'interrogante assurdi e dannosi. Vengono infatti premiati i comuni con maggior deficit, o con minore avanzo di amministrazione, dove dunque le amministrazioni hanno gestito peggio la cosa pubblica;

   ci sono le risorse ma non si premiano i progetti che veramente servono. Anzi, si dà ai comuni una sorta di premio per aver sforato in passato i limiti e aver mal gestito i conti. Molti comuni hanno già comunicato che rinunceranno a partecipare –:

   se non si intendano adottare iniziative in tempi rapidi al fine di rivedere il bando di cui in premessa e superare le fortissime criticità sopra esposte e segnalate dalla stessa Anci, e non penalizzare l'accesso ai contribuiti per i comuni più virtuosi.
(4-01283)