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Atto a cui si riferisce:
S.1/00041 premesso che: l'articolo 1, commi 974-978, della legge 28 dicembre 2015, n. 208 (legge di stabilità per il 2016), ha istituito, con uno stanziamento iniziale di 500 milioni di euro, un...



Atto Senato

Mozione 1-00041 presentata da ANDREA MARCUCCI
martedì 2 ottobre 2018, seduta n.042

MARCUCCI, FERRAZZI, MALPEZZI, MIRABELLI, VALENTE, COLLINA, FERRARI, BINI, CIRINNA', ALFIERI, ASTORRE, BELLANOVA, BITI, BOLDRINI, BONIFAZI, CERNO, COMINCINI, CUCCA, D'ALFONSO, D'ARIENZO, FARAONE, FEDELI, GARAVINI, GIACOBBE, GINETTI, GRIMANI, IORI, LAUS, MAGORNO, MANCA, MARGIOTTA, MARINO, Assuntela MESSINA, MISIANI, NANNICINI, PARENTE, PARRINI, PATRIARCA, PINOTTI, PITTELLA, RAMPI, RENZI, RICHETTI, ROJC, ROSSOMANDO, SBROLLINI, STEFANO, SUDANO, TARICCO, VATTUONE, VERDUCCI, ZANDA - Il Senato,

premesso che:

l'articolo 1, commi 974-978, della legge 28 dicembre 2015, n. 208 (legge di stabilità per il 2016), ha istituito, con uno stanziamento iniziale di 500 milioni di euro, un Programma straordinario di intervento per la riqualificazione urbana e la sicurezza delle periferie delle città metropolitane e dei comuni capoluogo di provincia, il cosiddetto «Bando periferie», finalizzato alla realizzazione di interventi urgenti per la rigenerazione delle aree urbane degradate, attraverso la promozione di progetti di miglioramento della qualità del decoro urbano, di manutenzione, riuso e rifunzionalizzazione delle aree pubbliche e delle strutture edilizie esistenti, rivolti all'accrescimento della sicurezza territoriale e della capacità di resilienza urbana, al potenziamento delle prestazioni urbane, anche con riferimento alla mobilità sostenibile, allo sviluppo di pratiche, come quelle del terzo settore e del servizio civile, per l'inclusione sociale e per la realizzazione di nuovi modelli di welfare metropolitano, anche con riferimento all'adeguamento delle infrastrutture destinate ai servizi sociali e culturali, educativi e didattici, nonché alle attività culturali ed educative promosse da soggetti pubblici e privati;

il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 25 maggio 2016, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del 1° giugno 2016, in attuazione delle predette disposizioni, ha stabilito le modalità e la procedura di presentazione dei progetti per la riqualificazione urbana e la sicurezza delle periferie delle città metropolitane e dei comuni capoluogo di provincia, la documentazione che gli enti interessati dovevano allegare ai progetti e il relativo cronoprogramma di attuazione e i criteri per la valutazione dei progetti;

a seguito della presentazione dei progetti da parte di 120 tra città metropolitane e comuni capoluogo di provincia, il cui termine era stato fissato al 26 agosto 2016, e della valutazione degli stessi sulla base dei criteri previsti dal suddetto provvedimento, il decreto del Presidente della Repubblica 9 dicembre 2016 ha previsto il finanziamento dei primi 24 progetti in graduatoria, stabilendo i tempi per la stipula delle relative convenzioni e prevedendo che gli ulteriori progetti sarebbero stati finanziati con le ulteriori risorse che si sarebbero successivamente rese disponibili;

in data 6 marzo 2017, 24 primi cittadini, con fascia tricolore, hanno firmato nella sala dei Galeoni di Palazzo Chigi, con il Presidente del Consiglio dei ministri, Paolo Gentiloni, le convenzioni per la realizzazione di progetti di riqualificazione delle periferie previsti dal "Bando per la presentazione di progetti per la predisposizione del Programma straordinario di intervento per la riqualificazione urbana e la sicurezza delle periferie delle città metropolitane e dei comuni capoluogo di provincia";

rilevato che:

al fine di assicurare il finanziamento dei progetti depositati dai restanti 96 comuni e città metropolitane, ammessi in graduatoria nel decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 9 dicembre 2016, nella legge di bilancio per l'anno 2017 (legge n. 232 del 2016, art. 1, commi 140 e 141) sono stati programmati ulteriori stanziamenti per il finanziamento del bando periferie a valere sulle disponibilità del fondo per assicurare il finanziamento degli investimenti e lo sviluppo infrastrutturale del Paese (art. 1, comma 140) e del Fondo per lo sviluppo e la coesione (FSC) per il periodo di programmazione 2014-2020 (art. 1, comma 141);

il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 29 maggio 2017, finalizzato alla ripartizione del fondo per il finanziamento degli investimenti e lo sviluppo infrastrutturale del Paese, di cui all'articolo 1, comma 140, della legge 11 dicembre 2016, n. 232, ha assegnato 800 milioni di euro per le finalità del «Bando periferie»;

la delibera CIPE n. 2 del 2017, registrata alla Corte dei conti il 14 giugno 2017 e pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 147 del 26 giugno 2017, ha assegnato ulteriori 798,17 milioni di euro a valere sulle risorse del fondo per lo sviluppo e la coesione 2014 - 2020, in favore dei progetti inseriti nel programma straordinario di intervento per la riqualificazione urbana e la sicurezza delle periferie, individuati dal decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 6 dicembre 2016 e non risultanti finanziati;

per il completamento di tutti i progetti del «Bando periferie» in graduatoria, ma non finanziati dal decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 6 dicembre 2016, sono state stanziate risorse pari a complessivi 1,6 miliardi;

il 18 dicembre 2017, sempre a Palazzo Chigi, il Governo ha stipulato le restanti 96 convenzioni con comuni capoluogo e città metropolitane vincitori del bando, a seguito della quale gli enti coinvolti hanno avviato tutte le iniziative necessarie per la realizzazione dei progetti;

considerato che:

il Governo Conte, a seguito della presentazione del decreto-legge 25 luglio 2018, n. 91, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 108 del 2018 e recante la proroga di termini, con il pretesto di dare attuazione alla sentenza della Corte costituzionale 13 aprile 2018, n. 74, che ha dichiarato l'illegittimità costituzionale dell'articolo 1, comma 140, della legge 11 dicembre 2016, n. 232, nella parte in cui non prevede un'intesa con gli enti territoriali in relazione ai decreti del Presidente del Consiglio dei ministri, riguardanti settori di spesa rientranti nelle materie di competenza regionale, ha differito, in modo a giudizio dei proponenti del presente atto d'indirizzo ingannevole, al 2020 l'efficacia delle citate 96 convenzioni, di fatto bloccando la realizzazione dei relativi progetti;

il blocco di progetti di rigenerazione urbana, a fronte dei quali gli enti coinvolti hanno già sostenuto rilevanti impegni di spesa che coinvolgono anche soggetti terzi, con cui sono stati conclusi degli accordi, sta determinando serie difficoltà alle amministrazioni locali coinvolte, appartenenti a tutti gli schieramenti politici, oltreché una moltitudine di ricorsi al Tar per far valere la responsabilità di carattere amministrativo ed erariale e di illegittimità costituzionale nei confronti dello Stato;

il blocco dei progetti, oltre alla mancata assegnazione di 1,6 miliardi per la realizzazione dei progetti legati alle 96 convenzioni, comporta, altresì, la perdita di circa un miliardo e cento milioni di euro di finanziamenti messi a disposizione da privati ed altri enti;

tale scelta, che coinvolge 87 comuni capoluogo e 9 città metropolitane, 326 comuni in totale, 1.625 interventi e circa 19.803.099 cittadini interessati, è stata oggetto di immediate e forti proteste da parte dell'Anci e degli enti locali coinvolti che a più riprese hanno evidenziato come la stessa sia stata adottata dal Governo senza informare i soggetti interessati ed in violazione ad obblighi convenzionali già sottoscritti tra le parti;

preso atto che:

a parere dei proponenti le risposte del Governo a tale situazione sono state del tutto inadeguate alle attese degli enti locali e non corrispondenti alle dichiarazioni rilasciate dai membri dell'Esecutivo;

le dichiarazioni a più riprese rilasciate dal sottosegretario al Ministero dell'economia e delle finanze, Castelli, secondo cui l'intervento del Governo con decreto-legge 25 luglio 2018, n. 91 è finalizzato a sbloccare gli avanzi di amministrazione per i comuni, non corrisponderebbe al vero, in quanto gli spazi finanziari destinati a permettere l'utilizzo degli avanzi di amministrazione ai comuni non sono stati distribuiti agli enti medesimi e nulla è previsto in merito nel decreto-legge in esame;

a seguito dell'incontro richiesto dall'Anci, organizzato per scongiurare tale gravissimo atto, il Presidente del Consiglio dei ministri ha dichiarato alla stampa la volontà: "di avviare un percorso per giungere alla migliore soluzione possibile e nei tempi più rapidi. La soluzione che intendiamo adottare è quella di inserire nel primo decreto utile una norma che di fatto dia la possibilità di recuperare la realizzabilità dei progetti già in fase avanzata";

nella riunione della Conferenza Unificata Stato-Regioni appositamente convocata per trovare un'intesa sulla vicenda, tuttavia, il Governo non ha dato seguito alle dichiarazioni rilasciate dal Presidente del Consiglio dei ministri, appellandosi ad un presupposto e non specificato problema di natura tecnica. In conseguenza di ciò, l'Anci, ha deciso di interrompere ogni relazione istituzionale con il Governo;

le richieste di apportare i necessari correttivi durante l'esame in parlamento del decreto-legge 25 luglio 2018, n. 91, sono state respinte dal Governo e dalla maggioranza, senza fornire adeguate motivazioni;

allo stato attuale non è stato adottato alcun decreto-legge finalizzato a dare attuazione a quanto dichiarato dal Presidente del Consiglio dei ministri;

al contrario, in data 25 settembre 2018, il Governo, tramite PEC, ha emanato la propria comunicazione ufficiale per ufficializzare il blocco del miliardo e seicento milioni previsti per le 96 convenzioni sottoscritte dagli enti locali coinvolti per affrontare l'annosa questione della sicurezza e della rigenerazione urbana delle proprie periferie;

in data 27 settembre 2018, l'Anci, in risposta alla richiesta del Ministro per gli affari regionali e le autonomie, Stefani, ha ribadito: "l'impossibilità di rivedere la posizione assunta in Conferenza unificata, a meno di segnali tangibili da parte del Governo della reale ed effettiva volontà di ripristinare l'importante, e strategico per il Paese, vincolo di solidarietà e di collaborazione istituzionale";

la posizione assunta dal Governo sulla suddetta vicenda contraddice palesemente le promesse elettorali dei partiti, che compongono la maggioranza e il contratto di Governo stipulato da Lega e M5S sul tema delle periferie urbane e del disagio abitativo, lasciando coloro che vivono nelle periferie e nelle aree marginali privi di progetti, che avrebbero reso sicure e riqualificate le loro case, i loro quartieri e i loro paesi,

impegna il Governo:

1) a dare seguito agli impegni assunti dal Presidente del Consiglio dei ministri nell'incontro con l'Anci dell'11 settembre 2018, approvando con la massima urgenza un provvedimento finalizzato a reintegrare tutte le risorse necessarie ad assicurare l'integrale finanziamento delle 96 convenzioni sospese dall'articolo 13, commi da 1 a 4, del decreto-legge 25 luglio 2018, n. 91, convertito, con modificazioni, dalla legge 21 settembre 2018, n. 108;

2) ad adottare ogni iniziativa utile a supporto dei 96 enti locali che hanno sottoscritto il 18 dicembre 2017 le 96 convenzioni relative al bando periferie, per consentire loro il rapido completamento dell'iter burocratico e documentale, laddove non già concluso, previsto per l'assegnazione di tutte le risorse stanziate per tale finalità;

3) ad avviare contestualmente un monitoraggio sullo stato di avanzamento dei singoli interventi finalizzato ad una programmazione più efficace della spesa, attraverso il comitato di monitoraggio già previsto nelle convenzioni sottoscritte.

(1-00041)