• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE

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Atto a cui si riferisce:
C.5/00596 (5-00596)



Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-00596presentato daVIVIANI Lorenzotesto diMartedì 2 ottobre 2018, seduta n. 54

   VIVIANI, GASTALDI, COIN, GOLINELLI, LIUNI, LO MONTE, LOLINI, VALLOTTO e ZANOTELLI. — Al Ministro delle politiche agricole alimentari, forestali e del turismo. — Per sapere – premesso che:

   il «tarlo asiatico del fusto» (anoplophora glabripennis) è un insetto innocuo per uomo e animali. Può attaccare tutte le specie di piante, dagli alberi da frutto come meli, peri e pesche alle piante ornamentali, sia coltivate come gli aceri sia selvatiche come le betulle e i salici. Questo insetto è classificato come «nocivo da quarantena» e appartiene alle cosiddette specie «killer delle foreste»;

   la provenienza di questo insetto è incerta, ma si può dire che sia originario dell'Oriente, forse da Cina o Giappone, e quasi certamente è entrato in Italia all'interno di bancali di legno, pedane o altri legnami da imballaggio;

   questo insetto è dannoso per il verde urbano, in quanto le larve del tarlo asiatico rovinano il legno e possono provocare la morte degli alberi, scavando profonde gallerie all'interno dei tronchi e delle radici. Gli adulti sono visibili proprio nei mesi estivi e sono riconoscibili per le grosse dimensioni e lunghe antenne. Questi nuovi parassiti grazie ai cambiamenti climatici, trovano anche alle nostre latitudini le condizioni ideali per riprodursi;

   il tarlo asiatico ha fatto la sua comparsa in passato anche nelle Marche, in Veneto e in Lombardia, mentre in Piemonte è stato segnalato un primo caso a luglio 2018 in Val di Susa e un secondo, su aceri, e betulle, a metà settembre in provincia di Cuneo;

   la regione Piemonte ha già attivato il protocollo previsto dall'Unione europea, infatti sembra che siano state già abbattute le prime piante ed effettuati i trattamenti insetticida;

   in caso di espansione del tarlo asiatico su tutto il territorio nazionale, i rischi riguarderebbero non solo le imprese agricole, ma anche, indirettamente, la popolazione, poiché le piante colpite dal tarlo, debilitate e fragili, sotto la pressione di eventi atmosferici rilevanti rischierebbero di crollare;

   visto che è stata scoperta in tempo la presenza del tarlo asiatico e il focolaio è ancora abbastanza ristretto è necessario debellare sul nascere quella che potrebbe trasformarsi in una pericolosa infestazione sia per il territorio piemontese che per altre zone del nostro Paese;

   è importante che si intensifichino i controlli sulle importazioni dall'estero di piante ed essenze vegetali, per scongiurare che diventino il vettore di diffusione per insetti alieni –:

   quali iniziative intenda mettere in atto affinché il tarlo asiatico non si diffonda su tutto il territorio nazionale, in quanto potrebbe causare danni incalcolabili al comparto agricolo e forestale, se non adeguatamente confinato e debellato.
(5-00596)