Testo MOZIONE
Atto a cui si riferisce:
C.1/00051 premesso che:
le comunità ebraiche europee sono state investite nell'arco della storia da molteplici forme di antisemitismo: dall'antisemitismo religioso cristiano a...
Atto Camera
Mozione 1-00051presentato daLOLLOBRIGIDA Francescotesto diLunedì 1 ottobre 2018, seduta n. 53
La Camera,
premesso che:
le comunità ebraiche europee sono state investite nell'arco della storia da molteplici forme di antisemitismo: dall'antisemitismo religioso cristiano a quello politico, sociale ed economico dell'Illuminismo e dell'Europa post-illuministica che causò i pogrom dell'Europa orientale e del Nord, a quello razziale del XIX secolo, che culminò con le persecuzioni naziste e le leggi razziali anche nell'Italia fascista, la repressione religiosa e le «purghe» nell'Unione sovietica, fino all'antisemitismo contemporaneo che assume forme variegate;
l'antisemitismo si manifesta in diverse forme, a volte difficilmente individuabili da un osservatore non esperto, e a questo si aggiungono la scarsità di dati certi e omogenei sul fenomeno, che rendono complicato stimarne la reale dimensione;
i recenti tristi fatti di cronaca, quali gli attacchi alle sinagoghe in Svezia, gli attentati in Francia, l'impennata dei crimini d'odio contro gli ebrei in Gran Bretagna, ma anche in Germania e in Austria, indicano una pericolosa ripresa dell'antisemitismo presso le comunità europee;
contro queste vere e proprie manifestazioni di odio razziale, il Consiglio d'Europa svolge un'attività costante di prevenzione e sensibilizzazione, mentre il Parlamento europeo, in data 1° giugno 2017, ha approvato una risoluzione che invita gli Stati membri a potenziare il sostegno finanziario per iniziative e progetti educativi volti a sviluppare e consolidare partenariati con le comunità ed istituzioni ebraiche e ad incoraggiare gli scambi tra bambini e giovani di fedi diverse mediante attività in comune, varando e sostenendo adeguate campagne di sensibilizzazione;
l'Agenzia per i diritti fondamentali dell'Unione europea ha avviato, per il 2018, una nuova indagine sulle percezioni e sulle esperienze di antisemitismo fra gli ebrei in Europa, coinvolgendo tredici Paesi europei, tra cui l'Italia;
il Centro studi Machiavelli ha pubblicato e divulgato, in data 22 settembre 2018, il rapporto «L'antisemitismo nell'Europa contemporanea» realizzato da Fiamma Nirenstein – giornalista, scrittrice, membro dell’Israeli council of foreign relations del World Jewish council – nel quale, tra l'altro, viene sottolineato come a pesare, oggi, sia soprattutto «l'antisemitismo di matrice islamica, la cui origine affonda nell'odio religioso e si nutre dell'ideologia islamista»;
nel medesimo rapporto è specificato che, mentre in Europa «le forze di destra e populiste hanno di fatto escluso le frange estreme», nello spettro politico attuale da un lato permangono «piccoli movimenti antisemiti di stampo neonazista», ma dall'altro è altresì evidenziato che oggi la sinistra radicale, partendo dalla contestazione dello Stato d'Israele, «in molte sue frange si presenta ormai come una forza antisemita»;
in Italia, come riportato da diversi quotidiani nazionali, atteggiamenti antisemiti provenienti da aree dell'estrema sinistra si sono verificati, ad esempio, in occasione del corteo del 25 aprile 2018 quando è stata platealmente contestata la Brigata ebraica da parte di gruppi riconducibili all'estrema sinistra, creando momenti di altissima tensione;
l'antisemitismo è, quindi, un fenomeno mai sopito in Italia e nel resto d'Europa e, come evidenzia ancora il rapporto del Centro studi Machiavelli, «ai vecchi stilemi antisemiti» del passato «se ne sono aggiunti oggi di nuovi, travestiti da critiche a Israele ma in realtà motivati da odio verso gli ebrei in quanto tali», e attualmente riconducibili a tre matrici:
a) il fondamentalismo islamico;
b) alcune frange di estrema sinistra;
c) alcuni movimenti di estrema destra;
tra queste matrici quella connessa al fondamentalismo islamico rappresenta quella più pericolosa e più diffusa e, pertanto, quella che desta maggiore allarme;
è innegabile, infatti, che molti degli atti antisemiti siano commessi in Europa da persone di fede musulmana e la forza dell'antisemitismo islamico non risente affatto del dialogo fra religioni, né riesce a suscitare una reazione adeguata da parte delle autorità europee, che continuano a negare la prevalente matrice islamica;
il 21 aprile 2018 in Francia, a conferma di questa tesi, è stato presentato il «Manifesto contro il nuovo antisemitismo», pubblicato sul quotidiano Le Parisien, sottoscritto da politici sia di destra che di sinistra (come l'ex Presidente della Repubblica Nicolas Sarkozy e l'ex Primo Ministro socialista Manuel Valls), da rappresentanti di diverse religioni e da intellettuali e artisti come Gérard Depardieu, Charles Aznavour, Françoise Hardy, Alain Finkielkraut o Bernard-Henri Lévy; il manifesto denuncia il crescente antisemitismo in Francia, portato avanti, secondo i firmatari, non dall'estrema destra ma dalle comunità musulmane, e il mancato riconoscimento da parte di media e istituzioni di questo crescente «antisemitismo musulmano»;
è di tutta evidenza, quindi, che un'azione rivolta a contrastare l'antisemitismo in Italia e in Europa debba affrontare questa emergenza, non trascurando le principali cause del fenomeno, identificate secondo i massimi esperti nell'antisemitismo islamico,
impegna il Governo:
1) ad adottare tutte le opportune iniziative per promuovere campagne di sensibilizzazione e creare piani nazionali contro l'antisemitismo ed in genere l'odio razziale e religioso, atti a garantire la sicurezza dei cittadini ebrei e degli edifici religiosi, scolastici e culturali ebraici, in accordo con le comunità ebraiche, le organizzazioni della società civile e le organizzazioni non governative impegnate contro la discriminazione;
2) ad assumere iniziative concrete per contrastare tutte le forme di antisemitismo presenti in Italia, sia quello di stampo religioso islamico sia quello politico da qualunque parte provenga;
3) ad assumere iniziative normative volte a introdurre, nell'ordinamento italiano, il reato di integralismo islamico, con particolare riferimento alla commissione di atti antisemiti;
4) ad assumere iniziative normative volte a punire coloro che raccolgono, erogano denaro o mettono a disposizione beni destinati a essere in tutto o in parte utilizzati per sostenere organizzazioni che svolgono, anche nell'ambito di luoghi di culto, attività dirette a commettere atti di antisemitismo e «chiunque riceva, da uno Stato straniero o da un'organizzazione o soggetti stranieri, beni o denaro destinati a essere in tutto o in parte utilizzati» a tali fini.
(1-00051) «Lollobrigida, Acquaroli, Bellucci, Bucalo, Butti, Caretta, Ciaburro, Cirielli, Crosetto, Luca De Carlo, Delmastro Delle Vedove, Donzelli, Ferro, Foti, Gemmato, Lucaselli, Maschio, Meloni, Mollicone, Montaruli, Osnato, Prisco, Rampelli, Rizzetto, Rotelli, Silvestroni, Trancassini, Varchi, Zucconi».