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Atto a cui si riferisce:
C.1/00052    premesso che:     è sempre più preoccupante la recrudescenza di atteggiamenti di odio ed intolleranza che la cronaca riporta giornalmente, anche agevolata dai social...



Atto Camera

Mozione 1-00052presentato daCARBONARO Alessandratesto diLunedì 1 ottobre 2018, seduta n. 53

   La Camera,

   premesso che:

    è sempre più preoccupante la recrudescenza di atteggiamenti di odio ed intolleranza che la cronaca riporta giornalmente, anche agevolata dai social network che diffondono velocemente messaggi e linguaggi che incitano al pregiudizio e alla paura verso la diversa etnia, orientamento sessuale o religioso, disabilità, appartenenza culturale, sociale o economica;

    oggetto di particolare attenzione è il fenomeno, sempre più crescente, dell'antisemitismo, che preoccupa le istituzioni, anche per i risvolti a cui il recente passato ha fatto tristemente assistere, nonché per i recenti episodi che risultano significativamente aumentati;

    contrastare i fenomeni di antisemitismo è responsabilità e dovere dell'intera società nel suo complesso, ma anche di ogni suo singolo membro, poiché vengono minacciati i pilastri fondanti dei valori su cui si basa la civiltà della nazione e della Costituzione;

    il Parlamento europeo ha votato il 1° giugno 2017 una risoluzione con la quale non solo si invitano tutti gli Stati membri, le istituzioni e le agenzie dell'Unione ad adottare e ad applicare la definizione operativa di antisemitismo utilizzata dall’International Holocaust Remembrance Alliance (IHRA), ma si incoraggiano anche i medesimi Stati membri a promuovere l'insegnamento sull'Olocausto (la Shoah) nelle scuole e a garantire che gli insegnanti siano adeguatamente formati a tale compito e dispongano degli strumenti per affrontare in classe la questione della diversità. Gli Stati membri vengono, inoltre, incoraggiati a prendere in considerazione una revisione dei libri di testo per far sì che la storia ebraica e la vita ebraica contemporanea siano presentate in modo esaustivo ed equilibrato, evitando qualsiasi forma di antisemitismo;

    l'Italia ha già da tempo attivato molteplici strategie per tenere sempre viva la memoria dell'Olocausto ed infatti con la legge 20 luglio del 2000, n. 211, il Parlamento italiano ha riconosciuto il 27 gennaio, data dell'abbattimento dei cancelli di Auschwitz, «Giorno della Memoria in ricordo dello sterminio e delle persecuzioni del popolo ebraico e dei deportati militari e politici italiani nei campi nazisti», specificando, all'articolo 2, che in occasione di tale giorno «sono organizzati cerimonie, iniziative, incontri e momenti comuni di narrazione dei fatti e di riflessione, in modo particolare nelle scuole di ogni ordine e grado, su quanto è accaduto al popolo ebraico e ai deportati militari e politici italiani nei campi nazisti, in modo da conservare nel futuro dell'Italia la memoria di un tragico ed oscuro periodo della storia nel nostro Paese e in Europa, e affinché simili eventi non possano mai più accadere»;

    il 2018 è l'ottantesimo anniversario dell'emanazione, in Italia, delle «leggi antiebraiche» del 1938. Con quelle leggi è iniziato, di fatto, un processo che dalla discriminazione e negazione dei diritti ha portato alla deportazione e allo sterminio;

    pertanto, lo studio della Shoah è occasione, nel contesto educativo delle istituzioni scolastiche, di riflessione comune e confronto su tematiche importanti, quali quelle del pregiudizio che spinge all'offesa gratuita e insensata, anche attivando proficui scambi culturali affinché si possa conoscere l'altro ed intessere così proficue relazioni interpersonali che sensibilizzino alla «diversità», non come fonte di separatezza, ma di arricchimento del proprio bagaglio esperienziale, storico e culturale;

    è spesso proprio il linguaggio lo strumento utilizzato per esprimere odio ed intolleranza ed il fenomeno è così radicato da essere stato categorizzato come «incitamento all'odio» (hate speech). Il linguaggio in questo caso si estrinseca in deprecabili modalità di manifestazione del pensiero spesso diffuse e reiterate attraverso internet, che producono l'effetto di alimentare i pregiudizi, consolidare gli stereotipi e rafforzare l'ostilità nei confronti di un gruppo di persone;

    l'Unione europea è intervenuta svariate volte sul tema, disciplinandolo nel 2016 attraverso un codice di condotta rivolto prioritariamente alle grandi multinazionali del tech (Facebook, Twitter, YouTube e Microsoft); queste aziende sono riuscite a rimuovere in media il 70 per cento dei messaggi illegali di incitamento all'odio che sono stati notificati loro, ma il percorso è ancora ben lontano dall'essere concluso in quanto permangono difficoltà di armonizzazione delle legislazioni nazionali essendo diversificato il concetto stesso di «linguaggio d'odio»,

impegna il Governo:

1) ad incoraggiare iniziative orientate a favorire un ambiente educativo che sia capace di educare anche le nuove e future generazioni ad un diffuso sentimento di contrasto all'antiebraismo, soprattutto attraverso lo scambio e la diffusione del racconto storico e culturale;

2) a promuovere ogni tipo di attività educativa e culturale che abbia come perno di riferimento il principio riconosciuto del contrasto ad ogni forma di diffusione – soprattutto attraverso le parole ed il linguaggio – dell'odio razziale, in linea con quanto si fa già in ambito europeo;

3) a incoraggiare e sostenere percorsi comunitari di contrasto ad ogni forma di linguaggio d'odio, con particolare riferimento all'antisemitismo.
(1-00052) «Carbonaro, Belotti, Gallo, Latini, Acunzo, Patelli, Azzolina, Bella, Casa, Frate, Lattanzio, Mariani, Marzana, Melicchio, Nitti, Testamento, Torto, Tuzi, Villani».