Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA
Atto a cui si riferisce:
C.4/01201 (4-01201)
Atto Camera
Interrogazione a risposta scritta 4-01201presentato daCONTE Federicotesto diMartedì 25 settembre 2018, seduta n. 49
CONTE. — Al Ministro dello sviluppo economico. — Per sapere – premesso che:
lo stabilimento Italcementi di Salerno, dal 1992 importante presidio occupazionale e produttivo, vive una situazione drammatica, che ne mette a rischio la stessa sopravvivenza;
l'opificio fu pensato e realizzato utilizzando le risorse economiche (120 miliardi di lire di fondi statali) della legge n. 219 del 1981, all'indomani del terremoto, ed è arrivato a dare lavoro in modo diretto e indiretto a 120 persone, dentro sinergie produttive con tutto il contesto industriale della zona;
negli anni, lo stabilimento ha conosciuto vari processi di ridimensionamento fino ad arrivare, oggi, a occupare solo 49 unità e limitando la sua mission produttiva alla macinazione;
nel 2015 il gruppo Pesenti ha venduto la sua quota di controllo del 45 per cento al gruppo tedesco Heidelberg Cement, che precedentemente aveva già acquisito la proprietà di Italcementi, dando vita così al secondo gruppo mondiale del cemento con oltre 3 mila stabilimenti nel mondo;
con questo passaggio sono cresciute le preoccupazioni per il futuro produttivo dello stabilimento, dal momento che si affida all'impresa tedesca un sito relativo alla sola macinazione, destinando quindi l'opificio al rischio di un lento esaurimento della sua funzione;
il gruppo Heidelberg per il Sud Italia ha già previsto la dismissione totale di 5 stabilimenti su 6, e lo stabilimento di Salerno è tra quelli da dismettere;
un accordo sindacale nazionale ha impedito, per ora, la chiusura dello stabilimento di Salerno, definendo un percorso di verifica e ottenendo una proroga, con decreto interministeriale n. 99553 del 23 giugno 2017, della cassa integrazione per 22 dei 49 dipendenti fino al 31 dicembre 2018; questo termine, se non prorogato ulteriormente, potrebbe comportare la crisi finale dell'insediamento produttivo, determinando una situazione di dramma sociale per decine di lavoratori difficilmente ricollocabili;
il gruppo tedesco Heidelberg Cement non fa intravedere, al momento, possibilità di recupero dello stabilimento di Salerno; l'azienda, infatti, non ha nel suo tessuto produttivo mondiale stabilimenti destinati alla sola macinazione per cui, al massimo, quello di Salerno potrebbe diventare un centro di vendita con soli 10 dipendenti;
il sito produttivo di Salerno ha, per innovazione e caratteristiche tecniche, con le certificazioni di bassa emissione e con impianti fotovoltaici, la possibilità di essere considerato uno stabilimento all'avanguardia, utile per una riconversione secondo i parametri dell'industria 4.0;
urge un'azione decisa per salvare questo insediamento produttivo, proteggerne la presenza sul territorio, salvaguardarne i livelli occupazionali –:
se il Ministro interrogato non intenda assumere, con urgenza, nell'ambito delle sue competenze, una iniziativa per convocare un tavolo tecnico con azienda, parti sociali e regione Campania al fine di discutere la vertenza di cui in premessa e giungere a un progetto di rilancio dello stabilimento di Salerno, proteggendone produzione e occupazione.
(4-01201)