• Testo INTERPELLANZA

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Atto a cui si riferisce:
C.2/00106 (2-00106) «Dieni, Massimo Enrico Baroni, Bologna, D'Arrando, Lapia, Lorefice, Mammì, Menga, Nappi, Nesci, Provenza, Sapia, Sarli, Sportiello, Trizzino, Troiano, Leda Volpi, Barbuto, D'Ippolito,...



Atto Camera

Interpellanza urgente 2-00106presentato daDIENI Federicatesto diMartedì 18 settembre 2018, seduta n. 46

   I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro della salute, per sapere – premesso che:

   la complessa situazione del funzionamento della sanità calabrese presenta consolidate criticità e malfunzionamenti, che pregiudicano il diritto alla salute per la popolazione calabrese;

   in tale critico contesto generale emerge, con una evidenza allarmante, la situazione in cui versano da almeno quindici anni i pazienti uremici che vivono a Reggio Calabria, nel senso che il territorio ormai, da tempo risalente, soffre della grave carenza di posti-dialisi presso il grande ospedale metropolitano di Reggio Calabria, e dispone di soli 6 centri (1 ogni 92.639 abitanti) contro i 5 di Vibo Valentia (1 ogni 32.503 abitanti), i 16 di Cosenza (1 ogni 44.650 abitanti), i 7 di Catanzaro (1 ogni 51.865 abitanti) e i 2 di Crotone (1 ogni 87.356 abitanti);

   va a questo punto anche ricordato che, nonostante il programma operativo 2016-2018 della regione Calabria avesse previsto, nell'ambito delle iniziative relative alle reti assistenziali, il completamento entro dicembre 2016 della rete nefrologica e dialitica, a tutt'oggi tale risultato è non è stato raggiunto;

   tutto ciò determina che i malati sono costretti a sottoporsi a disagi e disservizi operativi per recarsi tre giorni alla settimana fuori città per sottoporsi al trattamento emodialitico che, come noto, ha una durata di almeno quattro ore, e spesso comporta, come effetti collaterali, ipotensione, nausea, vomito per non citare complicanze più serie nei pazienti più anziani;

   è altrettanto noto che, stante la gravità dei fatti narrati, negli ultimi anni è stato istituito presso la prefettura di Reggio Calabria un tavolo tecnico composto, oltre che dal prefetto, anche dal commissario ad acta per il piano di rientro, dal dipartimento regionale tutela salute, dall'Asp di Reggio Calabria, dal G.o.m. di Reggio Calabria, dalla città metropolitana di Reggio Calabria e Rionale per la creazione di un nuovo centro dialisi in città con 8 posti-rene, sufficienti a soddisfare il fabbisogno di quasi tutti i pazienti emodializzati che ancora oggi sono costretti a viaggiare da Reggio Calabria verso i centri dialisi limitrofi, collocati a Melito P.S., Scilla e Messina. Tale centro non è stato ancora realizzato e per questo motivo gli uremici cronici reggini sono costretti per tre giorni alla settimana a raggiungere centri più vicini per sottoporsi al trattamento sostitutivo per almeno quattro ore;

   nel settembre 2017, l'amministrazione comunale di Reggio Calabria ha messo a disposizione dell'azienda sanitaria provinciale un immobile per la predisposizione di un centro dialisi in città. L'Asp ha pertanto prodotto un progetto per la realizzazione di tale centro con 8 posti tecnici (per un totale di 32 pazienti su quattro turni) che avrebbe risolto il problema di tutti i pazienti della provincia di Reggio Calabria;

   nel gennaio 2018 presso la prefettura di Reggio Calabria, in attesa del nuovo centro dialisi dell'Asp, il grande ospedale metropolitano si dichiarava disponibile a trattare tutti i circa 30 pazienti calabresi dializzati a Messina, allestendo un terzo turno notturno. Si rendeva necessaria, però, l'assunzione di 10 infermieri e 5 medici da destinare a questa, attività, assunzioni autorizzate tempestivamente dal commissario ad acta per l'attuazione del piano di rientro. Di tale personale, ad oggi, hanno preso servizio presso l'unità operativa di nefrologia del G.o.m. di Reggio Calabria solo 3 medici (su 5) e 2 infermieri (su 10), insufficienti per la pianificazione del terzo turno notturno;

   la delicata e risalente questione, oggi in esame, ha costituito oggetto di precedenti iniziative di sindacato ispettivo, da parte del Movimento 5 stelle, anche nel corso della precedente legislatura, senza alcun esito –:

   se il Governo sia a conoscenza dei fatti esposti e quali indifferibili iniziative intenda assumere, per quanto di competenza, al fine di garantire ai pazienti reggini la dovuta assistenza e l'accesso alla dialisi, necessaria alla sopravvivenza, senza costringere gli stessi a un penoso pellegrinaggio quasi quotidiano.
(2-00106) «Dieni, Massimo Enrico Baroni, Bologna, D'Arrando, Lapia, Lorefice, Mammì, Menga, Nappi, Nesci, Provenza, Sapia, Sarli, Sportiello, Trizzino, Troiano, Leda Volpi, Barbuto, D'Ippolito, Forciniti, Melicchio, Misiti, Orrico, Parentela, Scutellà, Tucci, Bella, Berardini, Bruno, Buompane, Businarolo, Cabras, Cancelleri, De Girolamo, De Lorenzis, De Lorenzo, De Toma, Del Grosso, Del Monaco, Di Lauro, Di Stasio, D'Incà, Donno, Dori».