• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA

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Atto a cui si riferisce:
C.4/00985 (4-00985)



Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-00985presentato daBOND Dariotesto diMartedì 4 settembre 2018, seduta n. 41

   BOND. — Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, al Ministro dello sviluppo economico, al Ministro per i beni e le attività culturali. — Per sapere – premesso che:

   il gruppo Terna è proprietario della Rete di trasmissione nazionale di energia elettrica ed è responsabile della trasmissione, del dispacciamento dell'energia e della gestione in sicurezza della stessa;

   la società Torna ha dimostrato, con la presentazione di due progetti simili, l'intenzione di realizzare un elettrodotto aereo ad alta tensione, che si sviluppa per 15 chilometri, in un'area d'intervento Dolo-Padova Camin, tra le province di Venezia e Padova, densamente popolata a ridosso di centri abitati, in prossimità di ville Venete (villa Pisani e Villa Sagredo per esempio) e all'interno del Parco Sarmazza a Vigonovo, realizzato con fondi comunali e statali;

   il primo progetto di elettrodotto aereo da 380 kV, con tralicci alti 60 metri, è stato «bocciato» dal Consiglio di Stato con sentenza depositata il 10 giugno 2013;

   il secondo progetto di elettrodotto aereo da 380 kV (molto simile al primo) è stato ritirato dalla stessa società con comunicato del 30 maggio 2018;

   l'intervento nasce dall'esigenza di Terna di rafforzare la maglia della rete elettrica in Veneto e potenziare la capacità di connessione, trasformazione e trasmissione della potenza prodotta nell'area;

   la richiesta dei comitati cittadini e delle amministrazioni comunali è quella di procedere alla realizzazione dell'elettrodotto interrato e non aereo: la richiesta locale è di fare l'opera ma interrata rispettando:

    il territorio densamente antropizzato con presenza di scuole materne e parchi, oltre a numerose abitazioni e attività di vario genere;

    il valore storico artistico e turistico delle splendide ville venete che i patrizi veneziani hanno edificato nel corso dei secoli (l'elettrodotto aereo sarebbe visibile a migliaia di metri di distanza rovinando uno skyline unico al mondo);

   sono state numerose, nel corso degli anni, le manifestazioni e le iniziative promosse da amministrazioni e comitati, per chiedere l'interramento dell'opera e la realizzazione parallela di un corridoio ecologico: manifestazioni che hanno spesso visto la presenza di parlamentati e di tutti i sindaci della Riviera del Brenta e della provincia di Padova e che sono state riprese dai giornali locali e dalle reti televisive regionali;

   anche la regione Veneto ha scelto di contestare il piano originario proposto da Terna, approvando all'unanimità una mozione del consiglio regionale, che impegna la regione ad «ottenere un progetto alternativo, che preveda l'interramento delle linee elettriche»;

   si noti che la Terna s.p.a. realizza centinaia di chilometri di linee interrate in giro per il mondo (come riportato sul sito internet istituzionale). Non si capisce perché non sia possibile farlo anche nella Riviera del Brenta –:

   se il Governo intenda assumere iniziative, per quanto di competenza, volte ad assicurare impegno e una chiara presa di posizione in direzione della realizzazione dell'elettrodotto tra Dolo e Camin – Padova interrato e non aereo ascoltando le realtà locali e collaborando con esse.
(4-00985)