• Testo INTERPELLANZA

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Atto a cui si riferisce:
C.2/00077 (2-00077) «Luca De Carlo, Lollobrigida, Osnato».



Atto Camera

Interpellanza urgente 2-00077presentato daDE CARLO Lucatesto diMartedì 7 agosto 2018, seduta n. 40

   I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro della salute, per sapere – premesso che:

   la tick borne encephalitis (Tbe) o encefalite da zecche è una malattia virale acuta del sistema nervoso centrale, causata da un genere di virus trasmesso da alcune categorie di zecche, primi vettori e serbatoi del virus;

   il virus trasmesso dalle zecche infetta diversi animali, selvatici o domestici, tra i quali roditori, caprioli, ovini e caprini, che contribuiscono al mantenimento del ciclo di trasmissione dell'infezione, e attraverso di essi giunge ad infettare gli esseri umani;

   ad oggi, la Tbe è presente in focolai endemici in molti Paesi dell'Europa centro orientale e settentrionale, Italia compresa, e l'indice della mortalità della malattia si attesta tra lo 0,5 e il 2 per cento;

   in Italia l'encefalite da morso di zecca è stata identificata per la prima volta nel 1994 in provincia di Belluno, e tra il 1994 e il 2016 nella medesima zona sono stati identificati circa duecento casi di malattia;

   nel 70 per cento dei casi questa infezione decorre in modo asintomatico, ma nel restante 30 per cento la patologia può essere estremamente invalidante, e in alcuni casi portare anche al decesso del paziente;

   le ricadute sulle comunità interessate dalla malattia sono di notevole impatto sia per i costi legati alle degenze e alle terapie riabilitative, sia, in una fase successiva, per i costi legati ai reliquati clinici, spesso invalidanti, con riduzione delle capacità lavorative e sociali dei singoli soggetti;

   nei bambini e nei soggetti più giovani la Tbe mostra generalmente un decorso più leggero;

   in più del 50 per cento dei casi il paziente non si rende conto di essere stato morso dalla zecca, e dunque non è consapevole di dover prestare attenzione all'eventuale comparsa di segni o sintomi specifici;

   non esiste una cura specifica e il ricovero è spesso lungo e il trattamento riabilitativo impegnativo e protratto nel tempo, con costi importanti sia per quanto riguarda la degenza che per il periodo successivo, a causa degli esiti clinici che possono comprendere una sintomatologia complessa, variabile e spesso difficile da risolvere;

   la provincia di Belluno, al pari di quella di Trento e Gorizia, è area endemica sia per la Tbe sia per la malattia di Lyme (borreliosi), con focolai sporadici diffusi in molte aree rurali;

   le infezioni da Tbe sono in progressivo incremento nella provincia bellunese e il numero di ricoveri per tale patologia aumenta di anno in anno in modo statisticamente importante;

   da anni è in commercio una vaccinazione attiva nei confronti della Tbe, costituita da virus attenuato, registrato in Italia nel 2006 e disponibile sia per adulti che bambini;

   in Paesi come l'Austria, dove la vaccinazione è gratuita, si è assistito a una importante riduzione dell'incidenza di Tbe, mentre in altri Paesi europei, come l'Italia, negli ultimi dieci anni si è avuto un incremento di circa il 300 per cento dei casi di malattia;

   il ciclo vaccinale di base prevede la somministrazione di tre dosi nell'arco di un anno, con successivi richiami a cadenza triennale, ed esiste anche la possibilità di seguire un ciclo accelerato di vaccinazione, che però non garantisce gli stessi risultati del ciclo classico, in termini di risposta anticorpale;

   il vaccino è sicuro ed efficace in più del 95 per cento dei casi, con una protezione superiore al 90 per cento già a partire dalla seconda dose vaccinale, e nella regione Friuli Venezia Giulia è offerto gratuitamente per i residenti;

   in Veneto, diversamente, è gratuito solo per le categorie a rischio di esposizione, tra le quali dovrebbero rientrare, secondo le linee guida nazionali, i soggetti residenti in aree endemiche, ovvero tutti i residenti nella provincia di Belluno;

   ogni singola dose di vaccino per il soggetto adulto ha un costo di più di 45 euro, con un costo delle prime tre dosi pari a circa 150 euro, e tale dato, nonostante le campagne informative nei confronti di tale patologia, risulta fortemente limitante nelle scelte vaccinali personali –:

   quali iniziative intenda assumere affinché la vaccinazione anti Tbe sia resa gratuita per tutta la popolazione della provincia di Belluno e di tutte le altre province venete i cui cittadini siano residenti nelle aree a maggior rischio individuate dalla giunta regionale, stanziando le risorse a tal fine necessarie, valutate in circa sei milioni di euro;

   in che modo intenda intervenire affinché, dopo lo sforzo di ricerca prodotto negli anni passati, siano ulteriormente implementati gli studi e le ricerche a livello clinico ed epidemiologico, anche attraverso la collaborazione con altri Stati, quali ad esempio l'Austria;

   se non ritenga di avviare con urgenza una campagna informativa e di sensibilizzazione atta a favorire nella popolazione una consapevolezza dei rischi connessi all'infezione della Tbe e delle altre patologie correlate al morso di zecca.
(2-00077) «Luca De Carlo, Lollobrigida, Osnato».