• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA ORALE

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Atto a cui si riferisce:
S.3/00146 FERRAZZI, D'ARIENZO, D'ALFONSO, ASTORRE, MAGORNO, COLLINA, STEFANO, IORI, PARRINI, VERDUCCI, BELLANOVA, TARICCO, SBROLLINI, FEDELI, BOLDRINI, GRIMANI, FARAONE, MARGIOTTA, LAUS, ALFIERI,...



Atto Senato

Interrogazione a risposta orale 3-00146 presentata da ANDREA FERRAZZI
giovedì 2 agosto 2018, seduta n.030

FERRAZZI, D'ARIENZO, D'ALFONSO, ASTORRE, MAGORNO, COLLINA, STEFANO, IORI, PARRINI, VERDUCCI, BELLANOVA, TARICCO, SBROLLINI, FEDELI, BOLDRINI, GRIMANI, FARAONE, MARGIOTTA, LAUS, ALFIERI, VATTUONE, CUCCA, SUDANO, PITTELLA, GARAVINI, MARINO, MANCA, BITI, VALENTE, MISIANI, GIACOBBE, BINI, ROSSOMANDO, CIRINNA', GINETTI, PINOTTI, PATRIARCA - Al Ministro dell'interno - Premesso che:

è di queste ore la notizia dell'aggressione nei confronti di Daisy Osakue, campionessa azzurra di origine nigeriana, ferita mentre tornava a casa;

secondo quanto avrebbero accertato gli inquirenti, la ragazza è stata colpita in pieno volto da un uovo lanciato da un'auto in corsa. Trasportata all'ospedale oftalmico di Torino, l'atleta è stata operata per rimuovere un frammento di guscio dell'uovo che le ha provocato una lesione alla cornea;

questo è solo l'ultimo caso, che segue almeno altri 8 verificatisi nell'ultimo mese. Questa volta la vittima è una campionessa italiana dell'atletica leggera, nata da genitori nigeriani, ma da sempre cresciuta in Piemonte. Daisy Osakue, 22 anni, è la primatista italiana under 23 di lancio del disco e rappresenta i colori azzurri nella disciplina del lancio del disco;

tale episodio va ad aumentare la lunga lista di casi di intolleranza e violenza che si sono verificati negli ultimi mesi;

considerato che:

il 3 febbraio 2018, Luca Traini, un militante neofascita, ha aperto il fuoco sparando con una pistola dalla sua Alfa Romeo 147, per le strade di Macerata e ferendo 6 immigrati. Traini, che nel 2017 fu candidato dalla Lega, rintracciato dalle forze dell'ordine, si è fatto trovare avvolto nel tricolore, facendo il saluto romano;

un altro episodio è avvenuto solo qualche tempo dopo a Vibo Valentia, il 3 giugno 2018, dove però, questa volta, un giovane è rimasto ucciso da alcuni colpi di fucile. Il giovane ucciso si chiamava Sacko Soumalya, originario del Mali, ucciso mentre raccoglieva lamiere di alluminio da una fabbrica abbandonata per costruirsi un ricovero di fortuna. A seguito di questo episodio, decine di ragazzi stranieri, molti dei quali lavoratori delle campagne calabresi, hanno deciso di scioperare e di scendere in piazza a manifestare pacificamente sotto gli uffici del Comune, chiedendo giustizia per il loro compagno;

l'11 giugno a Caserta si è consumato un altro atto di violenza ai danni di due migranti originari del Mali, che sono stati colpiti da una pistola ad aria compressa, mentre un'auto in corsa passava loro affianco. I due, uno dei quali rimasto ferito, erano ospiti di un centro di accoglienza ed erano in possesso di un permesso di soggiorno per ragioni umanitarie. Riguardo all'accaduto, hanno raccontato che l'auto da cui sono partiti i colpi era una Fiat Panda a bordo della quale vi erano due ragazzi che mentre facevano esplodere i colpi urlavano: "Salvini, Salvini";

il 20 giugno, a Napoli, un giovane malese di nome Konate Bouyagui, in possesso di un regolare permesso di soggiorno, veniva ferito all'addome, mentre tornava a casa dal ristorante in cui lavorava, sempre dopo essere stato affiancato da un'auto in corsa;

tra la sera del 3 e la sera del 6 luglio 2018, si verificano altri due episodi a Forlì, dove un ivoriano di 33 anni prima ed una donna nigeriana poi sono stati colpiti sempre da colpi di armi ad aria compressa. Il primo era stato avvicinato da un'auto in corsa mentre era sulla sua bicicletta ed è stato ferito all'addome, con una prognosi di 10 giorni. La donna, invece, è stata avvicinata da due persone su un motorino ed è stata colpita ad un piede mentre camminava sul marciapiede;

la sera dell'11 luglio 2018, ancora, a Latina scalo, due giovani migranti di nazionalità nigeriana sono rimasti lievemente feriti dopo essere stati colpiti da alcuni spari esplosi da una pistola ad aria compressa, mentre aspettavano l'autobus. Attraverso l'analisi delle telecamere di videosorveglianza dei negozi vicini, e grazie alle dichiarazioni di una testimone, i carabinieri hanno individuato tre ragazzi di 23 anni della zona, che sono stati accusati di lesioni con finalità di discriminazione razziale;

il 17 luglio 2018, il caso della bambina rom di un anno che, mentre era in braccio alla mamma, è stata raggiunta da un proiettile sparato da un fucile ad aria compressa nei pressi del campo nomadi di via Salone a Roma. La bambina è stata trasportata d'urgenza all'ospedale "Bambino Gesù". L'autore del gesto, che è stato identificato è un pensionato di 59 anni, il quale si è difeso sostenendo che il colpo fosse partito accidentalmente. A seguito di questo episodio è intervenuto anche il Presidente della Repubblica, le cui parole sono state molto significative: "L'Italia non può somigliare a un far west dove un tale compra un fucile e spara dal balcone ferendo una bambina di un anno, rovinandone la salute e il futuro. Questa è barbarie e deve suscitare indignazione";

neanche 10 giorni dopo, giovedì 26 luglio 2018, a Cassola, in provincia di Vicenza, un operaio originario dell'isola di Capoverde viene ferito da alcuni colpi di pistola ad aria compressa, mentre era al lavoro su un'impalcatura. A sparare dalla finestra di fronte è stato un uomo italiano, originario dell'Argentina, con una carabina calibro 4,5 millimetri, il quale ha dichiarato che le sue intenzioni erano di voler sparare ad un piccione;

un altro episodio, l'ennesimo, risale al 27 luglio, a San Cipriano d'Aversa (Caserta), dove un immigrato ha raccontato di essere stato colpito al volto dai colpi sparati da una pistola ad aria compressa, dopo essere stato avvicinato da due ragazzi in moto, che poi hanno fatto fuoco;

a distanza di un giorno, il 28 luglio, a Partinico (Palermo), un giovane di 19 anni di origine senegalese, Dieng Khalifa, ospite di una comunità da due anni e che lavora presso un bar del posto, ha raccontato che alcuni ragazzi lo hanno aggredito all'esterno del bar provocandogli ferite al labbro e alle orecchie guaribili in 7 giorni. Il ragazzo sarebbe stato insultato e poi preso a pugni e calci, mentre il gruppo gli urlava: "Vattene via sporco negro";

la notte del 29 luglio, un altro episodio ha portato alla morte di un quarantatreenne marocchino nei pressi di Aprilia (Latina), perché sospettato di essere un ladro. L'uomo che era a bordo di un'auto è stato dapprima seguito a distanza da un'altra autovettura, poi inseguito e quando l'auto sospetta è finita fuori strada sarebbe stato raggiunto e picchiato da due persone, entrambe italiane, che sono state individuate dai Carabinieri e quindi denunciate in stato di libertà per omicidio preterintenzionale: a loro si è arrivati grazie all'esame delle immagini delle telecamere di videosorveglianza della zona, oltre che sulla base di alcune testimonianze, raccolte dagli investigatori, di persone che erano a conoscenza dell'accaduto;

la sequenza di violenze contro gli immigrati, gli stranieri, o comunque contro chi presenta tratti somatici tali da poter essere identificato in una di queste categorie, desta grande preoccupazione, in quanto tali episodi, che non possono essere considerati in maniera isolata l'uno dall'altro, lasciano sorgere il ragionevole dubbio che ci possa essere un movente più profondo e radicato nella coscienza di chi compie questi atti. Tutto ciò meriterebbe a parere degli interroganti una maggiore attenzione da parte del Ministro in indirizzo, in quanto potrebbe essere necessario aprire un filone comune d'indagine su quelli che sono i reali motivi alla base di queste aggressioni che, oltre al susseguirsi con preoccupante frequenza, presenterebbero tutte un movente simile. Una maggiore attenzione necessaria affinché possa essere allontanato ogni ragionevole dubbio sul fatto che esista una matrice comune razzista alla base di questi gesti di violenza;

il Ministro dell'interno, interrogato ha negato l'esistenza di un'emergenza razzismo in Italia, dichiarando una tale eventualità solo "una invenzione della sinistra". Tuttavia, i fatti degli ultimi tempi costringono ad interrogare il Ministro, seppur egli neghi l'esistenza di una tale emergenza; d'altra parte, con la sua dichiarazione rilasciata sui social media "Tanti nemici, tanto onore!", dove viene parafrasato niente poco di meno che Benito Mussolini, proprio nel giorno del 135° anniversario della sua nascita, non fanno altro che gettare inquietanti ombre ed ulteriore benzina sul fuoco;

a giudizio degli interroganti sarebbe necessario che il Ministro in indirizzo dissipasse ogni ragionevole dubbio sul fatto che possa esistere una matrice razzista dietro agli episodi accaduti negli ultimi mesi. Inoltre, la gravità della situazione richiederebbe che il medesimo Ministro, in considerazione del ruolo istituzionale che svolge al vertice di un Ministero che dovrebbe garantire la sicurezza personale e l'ordine pubblico in tutto il territorio nazionale, prendesse posizione netta di fronte a chi si macchia di tali reati, e non rilanciare, invece, l'accusa a chi la violenza la subisce dichiarando che: "l'unico allarme sono i reati degli immigrati";

infine, citare Mussolini mentre ricorre l'ottantesimo anniversario dell'emanazione delle leggi razziali fasciste del 1938 in Italia è intollerabile,

si chiede di sapere:

se il Ministro in indirizzo, invece di limitarsi a negare l'esistenza di un'emergenza razzismo in Italia, non ritenga opportuno prendere una posizione pubblica netta nei confronti di chi si è macchiato di tali reati;

se intenda fare urgentemente luce su tali avvenimenti, in particolare per verificare la paventata matrice razzista degli stessi;

se ritenga che la sequenza di violenze contro gli stranieri faccia soltanto parte di una serie di casi isolati, oppure, se vi sia un movente comune e se non sussista il pericolo che si crei un effetto reazione tra gli stranieri presenti in Italia;

se non reputi necessario avviare delle indagini più approfondite che considerino e valutino nel loro insieme gli episodi che si sono susseguiti ognuno con le stesse dinamiche negli ultimi mesi, piuttosto che come episodi del tutto isolati l'uno dall'altro;

se non ritenga gravemente inopportuno quale Ministro della Repubblica citare, a seguito di uno degli ennesimi episodi di grave violenza perpetrato contro persone immigrate, la frase del dittatore Mussolini, principale artefice delle leggi razziali in Italia.

(3-00146)