• Testo MOZIONE

link alla fonte scarica il documento in PDF

Atto a cui si riferisce:
S.1/00021 premesso che: come affermato nella relazione al Parlamento 2017 sullo stato delle tossicodipendenze in Italia, relativa all'anno 2016, negli ultimi anni le principali caratteristiche dello...



Atto Senato

Mozione 1-00021 presentata da ANTONIO IANNONE
mercoledì 27 giugno 2018, seduta n.015

IANNONE, CIRIANI, DE BERTOLDI, GARNERO SANTANCHE', LA PIETRA, MARSILIO, RAUTI, STANCANELLI, ZAFFINI - Il Senato,

premesso che:

come affermato nella relazione al Parlamento 2017 sullo stato delle tossicodipendenze in Italia, relativa all'anno 2016, negli ultimi anni le principali caratteristiche dello scenario nazionale in materia di stupefacenti hanno subito mutamenti radicali;

si stima che in Italia circa una persona su 3, cioè il 33,5 per cento, di età compresa tra i 15 e i 64 anni, ha utilizzato almeno una sostanza psicoattiva illegale nella vita e la percentuale aumenta, raggiungendo il 43 per cento, se si concentra l'analisi sulla popolazione giovane adulta, ovvero quella di età compresa tra i 15 e i 34 anni;

sulla base di quanto sottolineato dall'Osservatorio europeo sulle droghe e tossicodipendenze, nella relazione europea sulla droga 2018, viene posto in evidenza che l'Italia è il secondo Paese nell'Unione europea per consumo di cannabis e il quarto per uso di cocaina;

la comparazione dei dati circa il fenomeno tossicodipendenza in Italia, tra le annualità solari 2007 e 2017, stando ai dati del Ministero dell'interno, evidenzia che le persone denunciate sono cresciute del 6,1 per cento, il numero di operazioni da parte delle forze dell'ordine è aumentato del 21,9 per cento, e rispetto ai quantitativi sequestrati si è registrato un generalizzato aumento, quantificato per la cocaina nel 55,1 per cento, per l'hashish nel 64,9 per cento, per le droghe sintetiche nel 237,2 per cento, mentre il quantitativo di marijuana sequestrata è aumentato addirittura del 963,6 per cento;

la comparazione dei dati riferita alle annualità 2015 e 2016 vede un incremento delle persone deferite all'autorità giudiziaria del 17,3 per cento, così distribuite per tipologia di sostanze: marijuana con un aumento pari al 34,9 per cento, cocaina 17,8 per cento, hashish 16,1 per cento, eroina con un aumento pari all'11,3 per cento (fonte relazione annuale al Parlamento del Dipartimento per le politiche antidroga della presidenza del Consiglio dei ministri);

la comparazione dei dati riferita alle annualità 2015 e 2016 rileva, altresì, un clamoroso aumento di sostanze sequestrate dalle forze dell'ordine relativamente a: marijuana pari al 347,1 per cento, piante di cannabis 233,6 per cento, cocaina pari al 16,1 per cento (stessa fonte);

l'articolo 1, comma 7, del testo unico delle leggi in materia di stupefacenti, di cui al decreto del Presidente della Repubblica 9 ottobre 1990, n. 309, prevede che "Presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri - Dipartimento nazionale per le politiche antidroga è istituito un Osservatorio permanente che verifica l'andamento del fenomeno della tossicodipendenza, secondo le previsioni del comma 8. Il Ministro per la solidarietà sociale disciplina, con proprio decreto, l'organizzazione e il funzionamento dell'Osservatorio, in modo da assicurare lo svolgimento delle funzioni previste dall'articolo 127, comma 2. Il Comitato si avvale dell'Osservatorio permanente";

l'Osservatorio nazionale permanente sulle tossicodipendenze, istituito in data 27 dicembre 2017, ad oggi, non è in alcun modo operativo e non è stata convocata alcuna riunione;

l'articolo 1, comma 15, prevede, inoltre, che "Ogni tre anni, il Presidente del Consiglio dei Ministri, nella sua qualità di Presidente del Comitato nazionale di coordinamento per l'azione antidroga, convoca una conferenza nazionale sui problemi connessi con la diffusione delle sostanze stupefacenti e psicotrope alla quale invita soggetti pubblici e privati che esplicano la loro attività nel campo della prevenzione e della cura della tossicodipendenza. Le conclusioni di tali conferenze sono comunicate al Parlamento anche al fine di individuare eventuali correzioni alla legislazione antidroga dettate dall'esperienza applicativa";

l'ultima conferenza nazionale sui problemi connessi con la diffusione delle sostanze stupefacenti e psicotrope, alla quale partecipano soggetti pubblici e privati che esplicano la loro attività nel campo della prevenzione e della cura della tossicodipendenza, prevista dal testo unico a cadenza triennale, si è tenuta a Trieste dal 12 al 14 marzo 2009;

pertanto, da oltre 9 anni manca un momento di condivisione dei dati e di riflessione sugli effetti della legislazione sulle droghe rispetto alla salute e i diritti umani e civili dei consumatori di droghe, alla sicurezza sociale e alla giustizia;

anche la consulta degli esperti e degli operatori sociali, prevista dall'articolo 132 del decreto del Presidente della Repubblica n. 309 del 1990, ha cessato la sua attività nell'anno 2011;

la delega per le politiche antidroga, il cui omonimo Dipartimento è incardinato nella Presidenza del Consiglio dei ministri, dopo il 2011 non è più stata attribuita ad alcun esponente di Governo, fatto che ha determinato un depotenziamento e un sostanziale immobilismo rispetto a questi temi negli ultimi 7 anni;

sono oltre 7 anni che non è rifinanziato il fondo nazionale di intervento per la lotta alla droga, rispetto al quale il comma 1 dell'articolo 127 del decreto del Presidente della Repubblica prevede che "Il decreto del Ministro per la solidarietà sociale (…), in sede di ripartizione del Fondo per le politiche sociali, individua, nell'ambito della quota destinata al Fondo nazionale di intervento per la lotta alla droga, le risorse destinate al finanziamento dei progetti triennali finalizzati alla prevenzione e al recupero dalle tossicodipendenze e dall'alcoldipendenza correlata, secondo le modalità stabilite dal presente articolo. Le dotazioni del Fondo nazionale di intervento per la lotta alla droga individuate ai sensi del presente comma non possono essere inferiori a quelle dell'anno precedente, salvo in presenza di dati statistici inequivocabili che documentino la diminuzione dell'incidenza della tossicodipendenza";

è assolutamente necessario garantire la giusta attenzione alla questione delle dipendenze in Italia, al fine di offrire adeguate misure alla prevenzione, cura, trattamento e reinserimento socio-lavorativo nell'ambito delle dipendenze correlate alle droghe legali e illegali, unitamente a quelle comportamentali,

impegna il Governo:

1) ad ampliare i compiti del Dipartimento per le politiche antidroga, cui attualmente sono assegnati la promozione, l'indirizzo e il coordinamento delle azioni di Governo atte a contrastare il diffondersi dell'uso delle sostanze stupefacenti, delle tossicodipendenze e delle alcoldipendenze correlate, di cui al testo unico approvato con decreto del Presidente della Repubblica 9 ottobre 1990, n. 309, affidandogli, altresì, la funzione di supporto per la promozione e il coordinamento dell'azione di Governo in materia di dipendenze comportamentali;

2) a potenziare il medesimo Dipartimento, istituito con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 20 giugno 2008, in termini di personale, mantenendolo incardinato nelle strutture generali permanenti della Presidenza del Consiglio dei ministri;

3) ad assegnare la specifica delega politica al Dipartimento, estendendola a tutte le forme di dipendenze patologiche, sia da sostanze che comportamentali;

4) a convocare la conferenza nazionale sulle politiche antidroga, ottemperando al dettato dell'articolo 15 del decreto del Presidente della Repubblica, n. 309, costruita in forma di consensus conference, al fine di analizzare i problemi connessi con la diffusione delle sostanze stupefacenti e psicotrope, al fine di individuare eventuali correzioni alla legislazione antidroga dettate dall'esperienza applicativa;

5) a rifinanziare con urgenza il fondo nazionale di intervento per la lotta alla droga, destinando allo stesso risorse pari ad almeno 50 milioni di euro;

6) a istituire la consulta degli esperti e degli operatori sociali prevista dall'art. 132 del decreto del Presidente della Repubblica n. 309, al fine di esaminare temi e problemi connessi alla prevenzione e al recupero dalle tossicodipendenze, altresì alla prevenzione e alla cura dalle dipendenze comportamentali, e contribuire alle decisioni del comitato nazionale di coordinamento per l'azione antidroga;

7) a programmare e realizzare politiche di prevenzione nell'ambito delle dipendenze patologiche, organiche e strutturali, con finanziamenti stabili, che consentano percorsi educativi, continuativi, coinvolgendo, in particolare, le istituzioni scolastiche dei diversi ordini e gradi;

8) a promuovere campagne informative nazionali di contrasto delle droghe, e delle dipendenze comportamentali più in generale, attraverso i mezzi di comunicazione radiotelevisivi pubblici e privati, attraverso la stampa quotidiana e periodica, attraverso la comunicazione on line nonché attraverso pubbliche affissioni e servizi telefonici e telematici di informazione e di consulenza, dando piena attuazione a quanto previsto dal comma 13 dell'articolo 1 del decreto del Presidente della Repubblica n. 309, e finanziando tali campagne nella misura minima 5 milioni di euro annui;

9) a promuovere e potenziare il sistema di monitoraggio nel qui e ora, di rilevazione statistica e studio in materia di dipendenza da droghe, legali e illegali, nonché dipendenze comportamentali, finalizzato alla realizzazione di un processo di informatizzazione volto a creare una banca dati nazionale, oltre che per dare piena attuazione a quanto previsto dal decreto legislativo 27 ottobre 2009, n. 150.

(1-00021)