• Testo ODG - ORDINE DEL GIORNO IN ASSEMBLEA

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Atto a cui si riferisce:
C.9/00924-A/006    premesso che:     il Governo, con il decreto-legge n. 87 capo II, ha inteso promuovere «misure di contrasto alla delocalizzazione e di salvaguardia dei livelli...



Atto Camera

Ordine del Giorno 9/00924-A/006presentato daFIDANZA Carlotesto diGiovedì 2 agosto 2018, seduta n. 37

   La Camera,
   premesso che:
    il Governo, con il decreto-legge n. 87 capo II, ha inteso promuovere «misure di contrasto alla delocalizzazione e di salvaguardia dei livelli occupazionali»;
    il predetto di 87, all'articolo 5 comma 2 prevede che «Fuori dai casi previsti dal comma 1 e fatti salvi i vincoli derivanti dalla normativa europea, le imprese italiane ed estere, operanti nel territorio nazionale, che abbiano beneficiato di un aiuto di Stato che prevede l'effettuazione di investimenti produttivi specificamente localizzati ai fini dell'attribuzione di un beneficio, decadono dal beneficio medesimo qualora l'attività economica interessata dallo stesso o una sua parte venga delocalizzata dal sito incentivato in favore di unita produttiva situata al di fuori dell'ambito territoriale del predetto sito, in ambito nazionale, dell'Unione europea e degli Stati aderenti allo Spazio economico Europeo, entro cinque anni dalla data di conclusione dell'iniziativa o del completamento dell'investimento agevolato»;
   considerato che:
    la politica di allargamento dell'Unione Europea verso gli Stati dell'Est Europa in assenza di unione fiscale e di parametri economico-sociali paragonabili con quelli dell'Europa occidentale ha provocato nel corso degli anni un vero e proprio dumping sociale, fiscale e salariale;
    a seguito di questo fenomeno, un numero sempre crescente di delocalizzazioni riguarda aziende che trasferiscono i propri siti produttivi dall'Italia in altri Stati Membri dell'Unione europea, anche in assenza di contributi statali;
    questo fenomeno viene attuato con politiche di incentivo fiscale, che in alcuni casi si sono rese possibile grazie all'utilizzo non sempre consono di risorse derivanti da fondi strutturali europei, quindi cofinanziati anche da Stati Membri che grazie a tali incentivi si vedono nei fatti privati di aziende precedentemente operanti sul proprio territorio nazionale, dei relativi livelli occupazionali e gettiti fiscali,

impegna il Governo

ad assumere ogni iniziativa in sede Ue affinché si adottino misure contro il dumping interno all'Unione stessa e si vigili sul corretto utilizzo dei fondi strutturali europei, che non possono e non devono tradursi in un ulteriore elemento di concorrenza sleale tra Stati Membri.
9/924-A/6. Fidanza.