• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA

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Atto a cui si riferisce:
C.4/00870 (4-00870)



Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-00870presentato daNITTI Micheletesto diMartedì 31 luglio 2018, seduta n. 35

   NITTI. — Al Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca. — Per sapere – premesso che:

   in merito al potenziamento dell'offerta formativa, ai sensi della legge n. 508 del 1999 e dal successivo decreto del Presidente della Repubblica n. 132 del 2003 gli istituti Afam, su indicazione del proprio consiglio accademico e mantenendo inalterata la spesa – possono ridefinire il proprio organico, ovvero, possono convertire un insegnamento in un altro. Tali variazioni sono soggette a precise regole che la direzione generale trasmette annualmente alle istituzioni, prevedendo la percentuale di cattedre convertibili, la necessità di allegare dati oggettivi a sostegno delle proposte di modificazione degli organici – per dimostrare la carenza di studenti nell'insegnamento che si intende convenire – e le debite motivazioni;

   l'articolo 7, comma 6, lettera d), del decreto del Presidente della Repubblica n. 132 del 2003 dispone che è il consiglio di amministrazione a definire «l'organico del personale docente per le attività didattiche e di ricerca, nonché del personale non docente»; il comma 7 del medesimo articolo dispone che «la definizione dell'organico del personale di cui al comma 6, lettera d), è approvata dal Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca, di concerto con il Ministero dell'economia e delle finanze e con il Ministro per la funzione pubblica», implicando che sulle delibere di conversione trasmesse dalle istituzioni per l'ottenimento di approvazione, dovrebbero essere operate valutazioni e controlli ai sensi della nota del Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca n. 5015 del 16 aprile 2018;

   molte delle variazioni di organico proposte dalle istituzioni Afam per l'anno accademico 2018/2019, non rispettano i sopracitati criteri contenuti nelle note della direzione generale;

   l'operato di diverse istituzioni appare, dunque, in contrasto con il piano assunzionale previsto dagli articoli 653, 654, 655 della legge n. 205 del 2017 per il superamento del precariato in Afam, dal momento che se i posti scompaiono o vengono resi indisponibili, è evidente che non sarà possibile rispettare i tempi dettati dalla legge di bilancio con il conseguente protrarsi del contenzioso sull'abuso dei contratti a termine. Non è chiaro se l'indisponibilità di una cattedra, ovvero la disponibilità della stessa al solo tempo determinato, prevista dalla nota del Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca n. 5015 del 16 aprile 2018, possa intendersi come «definizione di organico» o se tali indisponibilità divengano strumento per eludere il corretto scorrimento delle Gae per pilotare a piacimento il flusso del personale in entrata;

   il Ccnl Afam, all'articolo 97, prevede che siano oggetto di nuova discussione riforme della mobilità del personale, attualmente basate su graduatorie nazionali costituite per anzianità di servizio e titoli di studio, cui si vorrebbe inserire una discrezionalità degli istituti, basata su una valutazione artistico-professionale e sulla richiesta di formazione per ciascun insegnamento, creando una sorta di modello per «chiamata diretta», dove gli istituti possono non mettere i posti vacanti in mobilità, bloccarli o metterli a concorso, o anche prevedere la mobilità del personale solo dopo le procedure di immissione in ruolo, tenendo così bloccati i docenti distanti dalla propria residenza –:

   se il Ministro interrogato intenda assumere iniziative per stabilire un corretto impiego delle variazioni di organico fino al completamento del piano assunzionale a partire dal corrente anno accademico se intenda intervenire per sbloccare i posti attualmente resi indisponibili, ovvero resi disponibili al solo tempo determinato a partire dal corrente anno accademico, nel rispetto dei tempi previsti dalla legge n. 205 del 2017;

   se il Ministro interrogato intenda assumere iniziative tempestive volte ad intervenire sulle regole recanti le procedure di mobilità del personale per prevedere una fase transitoria a garanzia della possibilità dei docenti di ottenere un'assegnazione ad una ragionevole distanza dalla propria residenza d'origine, per ridurre i disagi economici e professionali reiterati da decenni di precariato.
(4-00870)