• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA

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Atto a cui si riferisce:
S.4/00400 CONZATTI, SERAFINI - Al Ministro della salute - Premesso che nel corso delle diverse legislature sono state presentate interrogazioni parlamentari in materia di acufeni al Ministro della...



Atto Senato

Interrogazione a risposta scritta 4-00400 presentata da DONATELLA CONZATTI
martedì 24 luglio 2018, seduta n.025

CONZATTI, SERAFINI - Al Ministro della salute - Premesso che nel corso delle diverse legislature sono state presentate interrogazioni parlamentari in materia di acufeni al Ministro della salute, tra cui l'interrogazione 4-03609 dell'11 marzo 2015 alla quale il ministro Beatrice Lorenzin ha dato risposta il 23 aprile 2015, specificando che: "Attualmente, non è possibile prevedere l'inserimento dell'acufene tra le malattie croniche ed invalidanti di cui al decreto ministeriale n. 329 del 1999, poiché esso non costituisce una vera e propria malattia, ma è un sintomo con diversi livelli di gravità, determinato da patologie vascolari (fistole del collo, tumori carotidei, aneurismi intracranici o meningei, patologie dei grossi vasi del collo) o, più frequentemente, associato a patologie audiologiche, vestibolari, neurologiche, autoimmuni, cerebrovascolari, dismetaboliche ed ematologiche. Inoltre, la condizione non sembra rispondere ai criteri di inclusione previsti dal decreto legislativo n. 124 del 1998 (gravità, invalidità ed onerosità del relativo trattamento) e sarebbe difficoltosa l'individuazione delle prestazioni erogabili in esenzione (appropriate per il monitoraggio della patologia e la prevenzione di aggravamenti e complicanze). Peraltro, si rammenta che i pazienti affetti da acufene sono tutelati dal Servizio sanitario nazionale attraverso i livelli essenziali di assistenza e che gran parte delle condizioni che determinano l'acufene sono già comprese tra le malattie previste dal decreto ministeriale n. 329 del 1999, per le quali sussiste l'esenzione dalla partecipazione al costo delle relative prestazioni specialistiche. Da ultimo, si precisa che una campagna di conoscenza e sensibilizzazione concernente l'acufene, al momento non è ricompresa tra quelle in cui il Ministero della salute è impegnato", si chiede di sapere:

se il Ministro non ritenga opportuno assumere iniziative volte a prevedere degli screening audiologici nelle fasce di età più a rischio e nei soggetti che presentano patologie che hanno correlazione con questo disturbo, per evidenziare una predisposizione o l'insorgenza di acufeni;

se ritenga di promuovere studi sui casi noti, visto che, a parte i pazienti che si rivolgono alle strutture del sistema sanitario nazionale (circa 2.500 all'anno), esistono delle associazioni di persone affette da questi disturbi con migliaia di iscritti, al fine di valutare il grado di gravità dei fastidi e le limitazioni a cui costoro sono soggetti;

se ritenga di valutare la possibilità di finanziare ricerche che portino a escludere che l'utilizzo di tecnologie (smartphone, apparecchi wifi, cuffie e altro) possano concorrere alla comparsa di acufeni o possano creare peggioramenti nei soggetti già sofferenti;

se intenda valutare la necessità di assumere iniziative per informare le famiglie e i più giovani sull'uso distorto e continuativo di musica ad alto volume e di apparecchi elettronici e sui rischi che si corrono, considerato che l'insorgenza di acufeni è spesso legata all'esposizione al rumore o all'inquinamento acustico;

se ritenga di assumere iniziative volte a promuovere il sostegno psicologico per i soggetti che manifestano i disturbi più gravi e per scongiurare che l'acufene possa influire sulla qualità della vita e sulle relazioni sociali e familiari delle persone sofferenti, che possono arrivare a valutare perfino il suicidio;

se intenda valutare l'opportunità di censire i farmaci (tanti di uso comune, tossici per l'orecchio) che possono avere fra gli effetti collaterali quello di indurre gli acufeni, così da informare i medici di base ed evitare che una combinazione di fattori differenti possa indurre a questo fastidioso disturbo, difficile da superare;

se intenda stilare un elenco dei centri di eccellenza, esigenza sempre più frequentemente manifestata, capaci di seguire con qualche successo i soggetti che presentano questo disturbo;

se ritenga di attivarsi al fine di riconoscere, urgentemente, l'acufene come malattia cronica invalidante ai sensi del decreto ministeriale n. 329 del 1999, da ricomprendere nei LEA (livelli essenziali assistenza), di cui all'art. 1, comma 7, del decreto legislativo n. 502 del 1992.

(4-00400)