• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE

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Atto a cui si riferisce:
C.5/00219 (5-00219)



Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-00219presentato daBARTOLOZZI Giusitesto diMartedì 24 luglio 2018, seduta n. 32

   BARTOLOZZI. — Al Ministro della giustizia. — Per sapere – premesso che:

   è nota la grave situazione in cui versa il tribunale civile di Palermo, denunciata anche da una forte presa di posizione dei magistrati e del foro locale;

   gli spazi a disposizione del palazzo di giustizia non sono più adeguati al carico dei ruoli: si è giunti al punto che le udienze vengono svolte negli open space, negli archivi, nelle sale ristoro, davanti alla macchinetta del caffè, negli spazi antistanti i bagni, nei punti di passaggio. Molte parti dell'edificio, peraltro, sono state adibite nel tempo alla funzione di archivio, o meglio di deposito, risultando così non più utilizzabili ad altro scopo; un'operazione di riordino, razionalizzazione e svuotamento di questi spazi è ormai indifferibile;

   si assiste a scene da inferno dantesco, con capannelli di persone più o meno accalorate che si stringono attorno ai giudici, per celebrare processi «open air», quando va bene divisi l'uno dall'altro da separè di fortuna, in ambienti assolutamente inadeguati, privi di termosifoni, sedie e delle altre attrezzature necessarie;

   in questa situazione di emergenza, nessuno dei principi costituzionali che reggono il processo (il pieno diritto di agire e resistere in giudizio, il contraddittorio, la parità delle «armi», la terzietà e imparzialità del giudice, la dignità di tutti i soggetti pubblici e privati che intervengono nel processo, la riservatezza che tutela alcune delicate situazioni coinvolte) trova piena ed effettiva attuazione;

   dunque, è della massima urgenza che il Ministro adotti tempestivamente tutte le misure necessarie e opportune per ripristinare la piena e dignitosa funzionalità del tribunale di Palermo. Ci si augura, rispetto alla politica di gestione degli uffici giudiziari, che il Governo non pensi di poter adagiare sullo scandaloso precedente del «caso Bari», rinviando alle proverbiali calende greche ogni iniziativa e aspettando il crollo (letterale e non metaforico) del tribunale per intervenire con decreto-legge, magari addirittura promuovendo la sospensione dei termini processuali e di quelli di prescrizione, con danni che richiederebbero almeno 5 anni per essere recuperati –:

   quali iniziative il Ministro interrogato intenda adottare, per quanto di competenza, per risolvere tempestivamente i problemi organizzativi e gestionali del tribunale di Palermo esposti in premessa.
(5-00219)