• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE

link alla fonte scarica il documento in PDF

Atto a cui si riferisce:
C.5/00235 (5-00235)



Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-00235presentato daNARDI Martinatesto diMartedì 24 luglio 2018, seduta n. 32

   NARDI. — Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali, al Ministro dell'interno. — Per sapere – premesso che:

   le Cave di Marmo delle Alpi Apuane continuano ad essere luoghi di incidenti sul lavoro: a fronte di una diminuzione degli infortuni (dai 174 del 2006 ai 61 del 2016), quelli mortali sono invece purtroppo aumentati. Dal 2006 al 2016 nella cave si sono registrati 9 infortuni mortali: uno nel 2006, uno nel 2007, uno nel 2010, uno nel 2012, due nel 2015 e tre nel 2016. Nel 2017 non si sono registrati infortuni mortali in cava, mentre, dall'inizio del 2018 sono già due gli uomini deceduti;

   l'ultimo in ordine di tempo è un lavoratore di 37 anni (con un contratto di 6 giorni) che ha perso la vita in un incidente l'11 luglio 2018;

   alcune associazioni sindacali hanno denunciato, a mezzo stampa, che tali tragici episodi sarebbero spesso causati dallo sfruttamento dei lavoratori: aziende ricorrerebbero infatti al lavoro a cottimo facendo dipendere le retribuzioni dal numero di lastre di marmo stoccate;

   sempre secondo i sindacati, a fianco dei lavoratori regolari, vi sarebbero numerosi operai non specializzati e non correttamente formati, assunti temporaneamente, e quindi non in grado di utilizzare correttamente i macchinari tecnologici presenti nelle cave. Ogni piccolo errore, trattandosi di lastre di marmo del peso di alcune tonnellate, potrebbe quindi causare incidenti gravissimi;

   le associazioni sindacali hanno inoltre annunciato l'istituzione di un numero verde che consenta di denunciare situazioni anomale, sia in materia di contratto che di sicurezza, garantendo a coloro che denunciano di essere protetti dall'anonimato e che è possibile sporgere denuncia per sfruttamento dei lavoratori in base alle norme vigenti contro il caporalato ed il lavoro nero;

   gli incidenti sul lavoro nelle cave continuano a verificarsi, nonostante l'apposita task force della regione Toscana. Dal 1° giugno 2016 al 31 dicembre 2017 sono stati fatti 1.309 i controlli in 170 cave (che dunque sono state controllate più volte) e 540 controlli nei laboratori per la lavorazione del marmo dell'area apuana e versiliese. L'assessore regionale alla salute, Stefania Saccardi ha parlato di «interventi concreti» messi in campo ma ha ammesso che «evidentemente tutto questo non è ancora sufficiente». «Per migliorare la sicurezza nelle cave e nel settore del marmo – ha aggiunto – è necessaria una stretta collaborazione tra lavoratori e datori di lavoro, una vera alleanza tra tutte le figure dell'impresa. E i controlli devono essere assidui e costanti»;

   la legge 29 ottobre 2016, numero 199, recante «Disposizioni in materia di contrasto ai fenomeni del lavoro nero, dello sfruttamento del lavoro in agricoltura e di riallineamento retributivo nel settore agricolo», ha introdotto norme per garantire una maggiore efficacia all'azione di prevenzione e contrasto, con significative modifiche al quadro vigente, prevedendo la repressione penale del caporalato, la tutela delle vittime e dei lavoratori –:

   se i Ministri interrogati dispongano di ulteriori elementi relativamente ai recenti incidenti sul lavoro che si sono verificati nelle cave di marmo delle Alpi Apuane; se siano a conoscenza della presenza di fenomeni riconducibili al caporalato ed al lavoro nero e quali iniziative urgenti intendano assumere, per quanto di competenza, per tutelare i diritti e promuovere la sicurezza dei lavoratori.
(5-00235)