• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA

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Atto a cui si riferisce:
C.4/00775 (4-00775)



Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-00775presentato daVIETINA Simonatesto diMartedì 24 luglio 2018, seduta n. 32

   VIETINA e BIGNAMI. — Al Ministro dell'interno. — Per sapere – premesso che:

   nell'ambito del progetto Fami (Fondo asilo migrazione e integrazione), il Ministero dell'interno – dipartimento per le libertà civili e l'immigrazione emette avvisi pubblici volti al perseguimento di obiettivi specifici legati all'integrazione. In particolare, l'obiettivo specifico 3 (OS 3) è volto a realizzare interventi di Rva (rimpatrio volontario assistito) comprensivi di misure di reintegrazione per favorire il processo di reinserimento dei rimpatriati nel Paese di origine;

   sul sito web istituzionale del Ministero dell'interno si legge che la dotazione finanziaria comunitaria originaria prevista per il Fami è pari a 387.698.100 euro: successivamente, tali risorse sono stante incrementate di 37.398.000 euro per finanziare operazioni di reinsediamento e ricollocazione e di ulteriori 33.734.323 euro per interventi a supporto dell'integrazione dei cittadini di Paesi terzi e di rimpatrio;

   il Fami è cofinanziato per lo stesso importo comunitario dallo Stato, per il tramite del Ministero dell'economia e delle finanze;

   nel programma nazionale Fami 2017 si legge che «il rimpatrio volontario assistito è diventato nel corso degli anni un importante ed efficace dispositivo di rientro nel Paese di origine per numerosi migranti presenti nel territorio italiano come attestano i risultati conseguiti nell'ambito dei progetti di RVA finanziati dal Fondo Europeo per i Rimpatri (FR) 2008-2013. In particolare dal giugno 2009 a giugno 2014 sono stati realizzati complessivamente oltre 3.200 RVA»;

   dai dati riportati emerge, tuttavia, come i rimpatri volontari assistiti siano una misura marginale rispetto invece all'accoglienza dei migranti sul territorio italiano, un'accoglienza diventata, ad avviso degli interroganti, ormai insostenibile sia economicamente che socialmente;

   pur manifestando perplessità rispetto a un sistema di accoglienza che sta creando un enorme dispendio di denaro pubblico, è indubbio che, stanti le risorse destinate ai progetti di rimpatrio, apparirebbe maggiormente sostenibile dal punto di vista economico procedere al rimpatrio di persone che, nella stragrande maggioranza dei casi, non ottengono alcun tipo di protezione internazionale. Uno degli ultimi avvisi emessi nel 2017, ad esempio, prevedeva lo stanziamento di 12.800.000 euro per il rimpatrio di 3.200 persone. La sostenibilità di tale operazione la si ravvisa mettendo, a titolo esemplificativo, a confronto la spesa preventivata dalla sola città metropolitana di Bologna, per un anno e mezzo di accoglienza per poco più di 1.000 persone e pari a 50.000.000 di euro;

   pur essendo disponibili bandi per il Rva, risulterebbe che diverse regioni non hanno mai nemmeno partecipato a tali bandi per l'intercettazione delle risorse stesse, preferendo di gran lunga i bandi che stanziano risorse per l'accoglienza sul territorio dei migranti che vengono così ospitati anche diversi anni –:

   se sia a conoscenza della situazione;

   a quanto ammontino, sul totale complessivo, le risorse complessive stanziate dal 2014 a oggi nell'ambito del Fondo asilo migrazione e integrazione per progetti specifici di rimpatrio volontario assistito;

   se si intenda valutare l'opportunità di potenziare le politiche di Rva, assumendo iniziative per favorire la partecipazione delle regioni ai suddetti bandi volti a rimpatriare obbligatoriamente una quota minima annua di migranti;

   quali altri iniziative urgenti si intendano assumere per favorire i rimpatri dei migranti nei loro Paesi di origine.
(4-00775)