• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA

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Atto a cui si riferisce:
C.4/00787 (4-00787)



Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-00787presentato daBAGNASCO Robertotesto diMartedì 24 luglio 2018, seduta n. 32

   BAGNASCO. — Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro della salute. — Per sapere – premesso che:

   il linfedema è una patologia cronica, progressiva, degenerativa e disabilitante la quale, pur affliggendo attualmente (tra forme primarie e secondarie) circa 450.000 persone in Italia, è scarsamente assistita dal sistema sanitario nazionale, tanto da essere considerato un problema estetico e non una malattia;

   in molte regioni, infatti, alla luce delle scarse risorse messe a disposizione dallo stesso servizio sanitario nazionale, la malattia è gestita nei primi stadi evolutivi in strutture ambulatoriali del tutto inadeguate al trattamento della medesima, almeno negli stadi clinici più evoluti;

   più volte, altri parlamentari hanno in passato interpellato il Ministero della salute, senza avere risposta concreta in merito all'approvazione delle linee guida denominate «Atto d'indirizzo sul linfedema e lipedema», in materia di malattie rare. A sottoporre il problema è l'associazione «Sos Linfedema» che supporta e sostiene i malati attraverso il suo presidente Francesco Forestiere ed il presidente del comitato scientifico, professor Sandro Michelini, tra i tecnici chiamati dal Ministero a stilare le stesse linee guida, per l'esperienza sul tema come presidente della Società europea di linfologia dal 2006, vice-presidente della Società italiana di linfangiologia, membro del comitato esecutivo dell’International Society of Lymphology e Membro della Società italiana di medicina fisica e riabilitativa;

   nel 2006 solo l'ospedale San Giovanni Battista di Roma decise, con l'avallo della competente azienda sanitaria locale, di dedicare parte dei posti letto di day hospital alle patologie vascolari periferiche disabilitanti (non chiedendo nuovi posti letto agli organi istituzionali ma gestendone alcuni di quelli già in dotazione a favore di questi malati, con relativi Drg, peraltro, meno incidenti dal punto di vista economico di quelli relativi alle altre patologie gestite fino a quel momento);

   sin da subito, presso la citata struttura si è potuta registrare la presenza di pazienti provenienti da tutte le regioni d'Italia, ad ulteriore riprova della sistematica inadeguatezza delle strutture sanitarie di appartenenza per la patologia in parola;

   il Ministero della salute, sin dal 2006, ha lavorato alle linee guida sul linfedema ma, nonostante sia stato licenziato un documento finale già nel 2007, dette linee non sono state ancora approvate;

   quanto suesposto denuncia una situazione gravissima, essendo un consistente numero di cittadini escluso da quelle cure intensive adeguate cui hanno diritto per esplicita previsione costituzionale;

   un intervento «coordinato» tra il Governo e le regioni è, dunque, urgente, anche perché i malati di linfedema sono al momento costretti a scegliere tra un trattamento inadeguato e non completamente disciplinato in Italia, o un ricovero presso altre strutture sanitarie in Europa (Germania, Svizzera, Austria) con conseguenti e rilevanti costi per il servizio sanitario nazionale;

   peraltro, si rileva l'assoluta incongruità persistente tra l'autorizzazione che continua a essere concessa al ricovero all'estero (anche alla luce della direttiva europea 2011/24/Ue, il cui recepimento è avvenuto su iniziativa del Governo pro tempore nell'ottobre 2013) a questi malati, e il diniego a essere trattati in strutture nazionali analoghe, idonee a praticare la medesima terapia fisica intensiva;

   si è di fronte all'ennesima, ingiustificata, e inammissibile lesione del diritto alla salute, nonché del principio di eguaglianza sostanziale di cui all'articolo 3 della Costituzione, all'origine delle quali non può non ravvedersi una certa abulia dei competenti organi Statali e governativi –:

   di quali informazioni disponga il Governo in merito ai fatti riferiti in premessa e quali siano le ragioni che hanno ostacolato la rapida approvazione delle linee guida «Atto d'indirizzo sul linfedema e lipedema»;

   quali iniziative si intendano assumere per l'immediata adozione di tale documento al fine di dare risposta ai 450 mila malati in Italia.
(4-00787)