• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA ORALE

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Atto a cui si riferisce:
C.3/00105 (3-00105)



Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in Assemblea 3-00105presentato daGERARDI Francescatesto diMartedì 24 luglio 2018, seduta n. 32

   GERARDI, MOLINARI, ANDREUZZA, BADOLE, BASINI, BAZZARO, BELLACHIOMA, BELOTTI, BENVENUTO, BIANCHI, BILLI, BINELLI, BISA, BOLDI, BONIARDI, BORDONALI, CLAUDIO BORGHI, CAFFARATTO, CANTALAMESSA, CAPARVI, CAPITANIO, VANESSA CATTOI, CAVANDOLI, CECCHETTI, CENTEMERO, CESTARI, COIN, COLLA, COLMELLERE, COMAROLI, COMENCINI, COVOLO, ANDREA CRIPPA, DARA, DE ANGELIS, DE MARTINI, D'ERAMO, DI MURO, DI SAN MARTINO LORENZATO DI IVREA, DONINA, FANTUZ, FERRARI, FOGLIANI, FORMENTINI, FOSCOLO, FRASSINI, FURGIUELE, GASTALDI, GIACCONE, GIACOMETTI, GIGLIO VIGNA, GOBBATO, GOLINELLI, GRIMOLDI, GUSMEROLI, IEZZI, INVERNIZZI, LATINI, LAZZARINI, LEGNAIOLI, LIUNI, LO MONTE, LOCATELLI, LOLINI, EVA LORENZONI, LUCCHINI, MACCANTI, MAGGIONI, MARCHETTI, MATURI, MORELLI, MOSCHIONI, MURELLI, ALESSANDRO PAGANO, PANIZZUT, PAOLINI, PAROLO, PATASSINI, PATELLI, PATERNOSTER, PETTAZZI, PIASTRA, POTENTI, PRETTO, RACCHELLA, RAFFAELLI, RIBOLLA, SALTAMARTINI, SASSO, SEGNANA, STEFANI, TARANTINO, TATEO, TIRAMANI, TOMASI, TOMBOLATO, TONELLI, TURRI, VALBUSA, VALLOTTO, VINCI, VIVIANI, ZANOTELLI, ZICCHIERI, ZIELLO, ZOFFILI e ZORDAN. — Al Ministro dell'economia e delle finanze . — Per sapere – premesso che:

   la Corte dei conti nei giorni scorsi ha espresso serie preoccupazioni per il mancato versamento degli importi legati alla «rottamazione delle cartelle», pari a 9,6 miliardi di euro;

   nella Relazione sul rendiconto generale dello Stato, si rileva che «a fronte di un ammontare lordo complessivo di crediti rottamati di 31,3 miliardi, l'introito atteso ammonta a 17,8 miliardi. Di tale importo sono stati riscossi nei termini solo 6,5 miliardi, comprensivi degli interessi per pagamento rateale. A tale somma deve aggiungersi la parte rateizzata ancora da riscuotere pari a 1,7 miliardi comprensivi di interesse. Pertanto dei 17,8 miliardi previsti in base alle istanze di definizione pervenute, 9,6 miliardi non sono stati ancora riscossi e costituiscono omessi versamenti»;

   la cosiddetta «rottamazione delle cartelle» operata dal precedente Governo sembra, dunque, non aver risolto il problema del contenzioso: circa la metà dei contribuenti che avevano rottamato cartelle per oltre 100 mila euro, una volta aderito, non ha potuto pagare;

   assume particolare rilevanza il rispetto delle scadenze della «rottamazione»: in caso di mancato o tardivo pagamento anche di una sola delle rate, si decade dai benefici della definizione agevolata e prendono il via le ordinarie procedure di riscossione;

   si ritiene opportuno, pertanto, instaurare una pace fiscale con i contribuenti per rimuovere lo squilibrio economico delle obbligazioni assunte e favorire l'estinzione del debito mediante un saldo e stralcio dell'importo dovuto, in tutte quelle situazioni eccezionali e involontarie di dimostrata difficoltà economica;

   la finalità non è affatto quella di un condono tout court, bensì una sorta di «maxi rottamazione» delle cartelle ex Equitalia per i contribuenti falliti che non hanno potuto pagare talune imposte;

   il cosiddetto contratto di governo prevede, infatti, tra i vari obiettivi che si pone, un miglioramento delle procedure di riscossione con conseguente smaltimento della mole di debiti iscritti a ruolo, datati e difficilmente riscuotibili per insolvenza dei contribuenti;

   il provvedimento, pertanto, dovrà essere efficace solo per coloro che, a causa della pesante recessione economica, non hanno potuto pagare in tutto o in parte le imposte fino ad un determinato tetto, escludendo quindi i grandi contribuenti –:

   se il provvedimento sulla cosiddetta «pace fiscale» sia concretamente «in cantiere» e se includa anche l'attuale «rottamazione delle cartelle», ovvero quali siano le ipotesi di intervento allo studio del Governo per lo stralcio delle cartelle ex Equitalia.
(3-00105)