• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE

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Atto a cui si riferisce:
C.5/00164 (5-00164)



Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-00164presentato daSAVINO Sandratesto diMartedì 17 luglio 2018, seduta n. 28

   SANDRA SAVINO. — Al Ministro delle politiche agricole alimentari, forestali e del turismo. — Per sapere – premesso che:

   nelle regioni del Nord Italia, in particolar modo nel Nord-est soprattutto tra Friuli Venezia Giulia e Veneto, si sta riproponendo la situazione emergenziale dovuta dall'invasione della cimice marmorata asiatica, insetto particolarmente infestante (nome scientifico Halyomorpha halys) proveniente da Cina, Giappone, Taiwan e Corea;

   la cimice asiatica è un insetto polifago che attacca qualsiasi tipo di raccolto tra luglio e settembre e, non avendo antagonisti naturali nel territorio, si moltiplica velocemente con 300-400 esemplari alla volta, deponendo le uova anche due volte l'anno;

   la Halyomorpha halys ha inoltre evidenziato una elevatissima capacità di adattamento all'ambiente nazionale con forte tendenza all'espansione in nuovi territori;

   questi insetti costituiscono un grave pericolo per la tenuta del tessuto agricolo locale, sia per la frutticoltura che per l'orticoltura, perché nessuna coltura sembra essere immune e sono ormai anni che la loro invasione si presenta come l'ennesima emergenza fitosanitaria per l'agricoltura italiana;

   nel Medio Friuli e nel Collinare la situazione si presenta più drammatica degli anni precedenti: l'invasione dei questi insetti sta determinando la distruzione dei raccolti di ciliegie, albicocche e pesche e le piante di alto fusto sono già ricoperte da piccole cimici che in 30-40 giorni diventeranno adulte, in grado quindi di provocare ulteriori danni;

   le misure adottate dalla regione Friuli Venezia Giulia si sono rilevate del tutto inadeguate e insufficienti, in quanto i due regolamenti emanati in maggio 2018, finalizzati a sostenere le imprese agricole con contributi per l'acquisto di reti e relative strutture quale misura preventiva per evitare la diffusione delle cimice asiatica, sono stati stigmatizzati dagli stessi produttori agricoli che rilevano come tali sistemi non riescano in alcun modo a contenere i danni del 10 per cento come ipotizzato;

   a questo si aggiunge che con l'abbassamento della temperatura gli insetti torneranno a cercare riparo per svernare all'interno delle case, determinando grandi disagi alla popolazione che è costretta a tenere porte e finestre chiuse per evitare di ritrovarsi i muri delle case ricoperti di milioni di esemplari di queste insetti;

   l'utilizzo degli insetticidi nelle abitazioni risulta poco efficace e gli stessi, se utilizzati in modo incontrollato nelle abitazioni, possono divenire dannosi per le persone; a questo si aggiunge che le temperature ormai più calde delle medie stagionali autunnali favoriscono la loro diffusione e sopravvivenza, considerato che tali insetti non resistono ad una temperatura inferiore ai 10 gradi;

   la cimice asiatica rappresenta una delle emergenze derivanti dalla presenza di parassiti e insetti esogeni arrivati in Italia attraverso lo scambio delle merci che stanno provocando ingenti danni alle coltivazioni: dalla popillia japonica alla drosophila suzukii, dal dryocosmus kuriphilus alla xylella;

   interrogato in materia nella scorsa legislatura il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali pro tempore aveva annunciato l'avvio, con strutture tecniche territoriali, di sperimentazioni per individuare le sostanze attive più idonee in grado di controllare tale fenomeno, ma, anche qualora le misure sopra citate siano state realmente adottate, esse sembrano non aver determinato alcun miglioramento della situazione emergenziale;

   il fenomeno si presenta particolarmente di rilievo e non è pensabile che se ne possa affidare la risoluzione alle regioni, sollevando in questo modo il Governo da ogni tipo di responsabilità –:

   se il Ministro interrogato non ritenga di dover assumere iniziative urgenti, per quanto di competenza, al fine di arginare la situazione di emergenza determinata dall'invasione della cimice asiatica, per salvaguardare l'agricoltura e l'economia del settore ortofrutticolo delle zone interessate e per tutelare la salute dei cittadini.
(5-00164)