Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE
Atto a cui si riferisce:
C.5/00166 (5-00166)
Atto Camera
Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-00166presentato daPOTENTI Manfreditesto diMartedì 17 luglio 2018, seduta n. 28
POTENTI, CANTALAMESSA, BISA, BONIARDI, DI MURO, MARCHETTI, PAOLINI, TATEO, TURRI. — Al Ministro della giustizia. — Per sapere – premesso che:
in data 23 maggio 2018 il quotidiano «Sole24 ore» rendeva noti i risultati di un'indagine condotta dal comando carabinieri antifalsificazione. Il comandante del reparto, Francesco Ferace, informava dell'esistenza di una frode ai danni dello Stato consistente nella messa in circolazione di falsi «bolli» da migliaia di euro, impiegati per iscrivere a ruolo il processo;
risulterebbe, infatti, che il mercato sia invaso da false «marche» ricreate in laboratorio con sofisticata cura, utilizzando bobine prodotte in Cina, ma anche sottratte dal Poligrafico dello Stato grazie a dipendenti compiacenti. Si rende poi noto l'avvenuto sequestro di falsi contributi unificati per un valore di 2 milioni di euro ed inoltre di oltre 106 mila rotoli in bianco, pronti per essere trascritti. La situazione è definita come «una delle più grandi frodi erariali italiane», che viene stimata sul numero delle bobine in bianco confiscate e può quantificarsi fino a un massimo di oltre 1 miliardo di euro;
le affermazioni del comandante del nucleo antifalsificazione sono allarmanti, allorché, egli parla di un danno erariale di enormi proporzioni che si trascina da svariati anni di «un'emergenza nazionale» non esattamente quantificabile poiché è impossibile compiere un'analisi generale ma a campione e, da questi accertamenti eseguiti nel corso di una sola indagine emerge il coinvolgimento di ben 600 studi legali che utilizzavano queste marche da bollo false, individuando il loro utilizzo irregolare nei tribunali di Milano, Torino, Palermo e Bari;
si riferisce infine dell'esistenza di tre metodi di falsificazione: utilizzando una marca adesiva da bollo originale modificata (solitamente da 0,26 centesimi) o bobine prodotte in Cina od addirittura provenienti direttamente dal Poligrafico. I guadagni per le organizzazioni che gestiscono il business sembrerebbero enormi e la vendita di queste marche risulta ramificata al punto che dalle località di produzione partono vere e proprie spedizioni per coprire la domanda sempre più crescente di questi valori illeciti;
garantire allo Stato il futuro incasso delle somme evase avrebbe un positivo effetto sulla giustizia italiana, con risorse che potrebbero essere immediatamente indirizzate alla soluzione delle tante urgenze degli uffici giudiziari e dei connessi servizi –:
quali iniziative intenda intraprendere, anche di carattere normativo, per rendere obbligatorio il pagamento del contributo unificato, alternativamente, attraverso versamento F23 o con apposita funzione da creare nel processo civile telematico, così contrastando il fenomeno di contraffazione descritto.
(5-00166)