• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE

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Atto a cui si riferisce:
C.5/00170 (5-00170)



Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-00170presentato daCENNI Susannatesto diMercoledì 18 luglio 2018, seduta n. 29

   CENNI. — Al Ministro delle politiche agricole alimentari, forestali e del turismo. — Per sapere – premesso che:

   la varietà di grano «Senatore Cappelli» è stata iscritta a registro nel 1969 dal Cra, oggi Crea, ente di ricerca pubblica vigilato dal Ministero delle politiche agricole alimentari, forestali e del turismo;

   con circa 1.000 ettari coltivati è la qualità di grano duro antico più seminato in Italia con una produzione che ha raggiunto lo scorso anno i 2,5 milioni di chilogrammi;

   questa varietà, dalle dimostrate e importanti qualità nutrizionali, con particolare riferimento al basso contenuto in glutine, venne costituita nel primo ventennio del secolo scorso, mettendo così a disposizione degli agricoltori una varietà adattabile al contesto nazionale;

   questo grano necessita di molte cure agronomiche per le quali è necessaria tutta la preparazione e la professionalità degli agricoltori che lo coltivano; al grano «Cappelli» è riservato un prezzo di mercato nettamente superiore, a volte anche doppio, rispetto a quello spuntato dalle altre varietà: rappresenta quindi una reale possibilità di valorizzare il lavoro dell'agricoltore e il territorio di provenienza;

   il 30 giugno 2016 il Crea ha pubblicato, sul proprio sito, una manifestazione di interesse rivolta alle ditte sementiere interessate ad acquisire in esclusiva i diritti di moltiplicazione e commercializzazione della cultivar di grano duro denominata «Cappelli»;

   successivamente alla chiusura della manifestazione di interesse prevista per il 15 luglio 2016, non si è avuta evidenza né delle risposte pervenute né della relativa documentazione presentata, tra cui era prevista una dichiarazione con la quale l'azienda esprime esplicitamente la propria disponibilità al versamento di una royalty al Crea a titolo di «diritti del costitutore per la riproduzione di sementi di specie agricole»;

   al Crea sono infatti riconducibili i diritti del costitutore e quindi i diritti patrimoniali derivanti dallo sfruttamento della varietà;

   la Società italiane sementi Sis si è aggiudicata la licenza esclusiva di moltiplicazione e commercializzazione della varietà di grano duro «Cappelli», della durata di 15 anni;

   sembrerebbe anche che la Sis abbia nel frattempo stipulato con gli agricoltori accordi che prevedono precisi obblighi a carico dei coltivatori relativamente alla consegna della totalità della granella prodotta, la quale verrebbe, secondo tali accordi, destinata, in quota parte, alla riproduzione in purezza e, in quota parte, al mercato della trasformazione;

   tale modalità porrebbe di fatto la Sis nella posizione di esclusivista, non solo relativamente a quanto previsto nella manifestazione di interesse, nella quale si prevedeva la licenza esclusiva per la riproduzione e la commercializzazione della semente, ma anche del rapporto tra il produttore agricolo e l'industria di trasformazione;

   un terzo soggetto, il Cai, non contemplato nell'accordo tra Crea e Sis, si avvarrebbe del beneficio riconosciuto a quest'ultima, dal momento che nel contratto verrebbe chiesto al coltivatore di impegnarsi a ricevere l'assistenza tecnica da parte della struttura consortile aderente al Cai (Consorzi agrari d'Italia) competente per territorio –:

   se il Ministro interrogato sia a conoscenza di quanto riportato in premessa;

   se non ritenga di dover assumere le iniziative di competenza per evitare l'instaurarsi di un regime di monopolio, da un lato relativo all'attività di ritiro della granella e di vendita della stessa all'industria di trasformazione, che penalizzerebbe le filiere già attivate, e, dall'altro, relativo alla riproduzione e alla commercializzazione della semente della varietà di grano duro «Cappelli», fino ad oggi in capo ad almeno due industrie sementiere;

   se e quali iniziative di competenza intenda assumere per evitare che possa verificarsi una distorsione anche nel mercato della assistenza tecnica;

   se non ritenga di verificare, per quanto di competenza, la correttezza dell'operazione nel suo complesso, considerando il ruolo marginale in cui viene relegato l'agricoltore e la vulnerabilità cui viene esposto insieme a quelle strutture che hanno avviato filiere in grado di valorizzare il lavoro dei singoli e la qualità del prodotto ottenuto.
(5-00170)