• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA

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Atto a cui si riferisce:
C.4/00567 (4-00567)



Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-00567presentato daCONTE Federicotesto diMercoledì 27 giugno 2018, seduta n. 20

   CONTE e MURONI. — Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. — Per sapere – premesso che:

   nella serata di domenica 24 giugno 2018, un vasto incendio è scoppiato nei depositi della Nappi Sud, un'azienda che si occupa di trattamento dei rifiuti nella zona industriale di Battipaglia;

   per cause ancora da chiarire, sono andate a fuoco, a stabilimento chiuso, senza particolari condizioni climatiche, due interi capannoni: in uno pare fossero stoccati rifiuti in legno, in un altro pare ci fossero solo uffici;

   sull'accertamento della natura dell'incendio, nonché su cause, responsabilità, moventi e dinamiche, sono al lavoro gli inquirenti;

   per i cittadini di Battipaglia sono state ore di grande disagio e forte preoccupazione, a causa della nube che si è sollevata dal rogo e che ha costretto in tanti a barricarsi in casa;

   l'episodio arriva a un anno esatto da un altro incendio che, nel giugno 2017, interessò l'azienda Sele Ambiente, anch'essa impegnata nel trattamento dei rifiuti e andata misteriosamente a fuoco;

   pochi giorni fa, un'altra ditta del ramo è stata interessata da un blitz dei carabinieri del nucleo operativo ecologico di Salerno, che hanno sequestrato un impianto di trattamento di rifiuti speciali per gravi violazioni di legge;

   in un tratto di meno di 7 chilometri tra Eboli e Battipaglia, si è consolidato un insediamento industriale di riciclaggio dei rifiuti composto da ben 20 impianti privati, capaci di trattare 2,5 milioni di tonnellate l'anno, una cifra equivalente a quasi tutto il fabbisogno regionale (che ammonta a 2,6 milioni di tonnellate);

   a questi si aggiungono due impianti pubblici: lo Stir di Battipaglia e quello di Eboli, che insieme trattano 114 mila tonnellate l'anno di frazione organica, pari al fabbisogno di Salerno e provincia;

   sull'area, incidono da anni, anche impianti dismessi di trattamento dei rifiuti mai bonificati;

   la zona si è trasformata, così, nel più mastodontico polo dei rifiuti d'Italia, con uno stravolgimento del territorio e rischi enormi per l'ambiente, la salute, l'assetto economico, vista anche la ricaduta su turismo e agricoltura, e non poche preoccupazioni per le possibili infiltrazioni malavitose nel tessuto industriale, dal momento che la cronaca spesso ha consegnato casi di interessi criminali nel ciclo dei rifiuti;

   gli incendi e gli eventi degli ultimi tempi riattivano le preoccupazioni per le ricadute sulla salute pubblica e sulla qualità dell'aria e del territorio, dentro una situazione ambientale di allarme sociale;

   la presenza oggettivamente sovradimensionata di impianti per il trattamento dei rifiuti in un'area così ristretta e l'assenza di confronto tra le istituzioni e le popolazioni, le quali da tempo si vedono calare dall'alto decisioni non concertate e non discusse, hanno generato un grosso allarme sociale;

   si rende ormai necessario avviare un piano complessivo di monitoraggio ambientale, epidemiologico e di impatto territoriale degli impianti di trattamento dei rifiuti, pubblici e privati, su tutta la zona;

   va al tempo stesso interessata l'Autorità nazionale anticorruzione, per verificare possibili infiltrazioni malavitose nel settore;

   va condotta un'analisi complessiva sull'attività dei privati, nel ramo rifiuti, e va avviata una fase nuova di bonifiche e di recupero ambientale –:

   se sia a conoscenza di quanto sopra esposto in premessa e se intenda promuovere, nell'ambito delle proprie competenze, una iniziativa per approfondire i fatti citati e coordinare un'azione di monitoraggio, valutazione e intervento sull'area industriale tra Eboli e Battipaglia, ai fini della tutela dell'ambiente e del territorio.
(4-00567)