• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA

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Atto a cui si riferisce:
C.4/00536 (4-00536)



Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-00536presentato daLACARRA Marcotesto diMartedì 26 giugno 2018, seduta n. 19

   LACARRA. — Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro della giustizia. — Per sapere – premesso che:

   a seguito dell'inoltro al comune di Bari, ad opera del presidente del tribunale del procuratore della Repubblica di Bari, della perizia tecnica di verifica sulle condizioni di sicurezza strutturale relativa all'edificio di via Nazariantz, sede del tribunale penale di Bari, lo stesso comune, operate le valutazioni di rito, procedeva ad avviare un procedimento di revoca dell'agibilità dello stesso immobile;

   con nota prot. 142265 del 25 maggio 2018, il comune di Bari, nella persona del sindaco pro-tempore, ingegner Antonio Decaro, rappresentava al prefetto di Bari la necessità di coinvolgere il dipartimento della protezione civile sia per la definizione del possibile grado di rischio e delle modalità per fronteggiarlo, sia per le attività di sgombero dell'immobile in questione;

   a seguito di diversi incontri con il procuratore della Repubblica di Bari, il presidente del tribunale e altri rappresentanti degli uffici giudiziari emergeva la necessità di prevedere una serie di adempimenti, nel rispetto delle competenze dei vari enti coinvolti, al fine di consentire il regolare funzionamento degli uffici giudiziari e lo sgombero del palazzo;

   ai sensi dell'articolo 23 del decreto legislativo n. 1 del 2018 veniva richiesto lo stato di mobilitazione del servizio nazionale della protezione civile a supporto della regione Puglia per fronteggiare le esigenze rappresentate e disporre la relativa copertura finanziaria a carico del bilancio regionale, ai sensi del comma 4 del citato articolo;

   la situazione che si è determinata per l'inagibilità della sede del tribunale penale di via Nazariantz ed il conseguente approntamento di tende per lo svolgimento delle udienze è un fatto molto grave che merita una presa di coscienza responsabile da parte delle istituzioni, a tutti i livelli;

   tale emergenza non può essere risolta con soluzioni estemporanee, ma richiede un intervento urgente del Governo per varare nell'immediato misure eccezionali che possano porre rimedio alla grave situazione di fatto esistente che è stata dal Ministro interrogato valutata personalmente durante la sua visita sui luoghi;

   ai sensi dell'articolo 107 del decreto legislativo n. 112 del 1998, permangono allo Stato italiano, ai sensi dell'articolo 1, comma 4, lettera c), della legge n. 59 del 1997, anche i compiti relativi alla deliberazione e alla revoca dello stato di emergenza, al verificarsi degli eventi di cui all'articolo 7, comma 1, lettera c), del decreto legislativo n. 1 del 2018;

   tra gli eventi in questione ben potrebbe essere inserita la situazione relativa allo stato di emergenza del tribunale penale di Bari attraverso un apposito provvedimento d'urgenza di «qualificazione» di tale stato di calamità;

   a giudizio dell'interrogante, a seguito di tale qualificazione ben potrebbero trovare poi applicazione le disposizioni contenute nel decreto legislativo n. 1 del 2018 ed, in particolare, la possibilità di adottare ordinanze del Presidente del Consiglio dei ministri con effetto derogatorio per le norme dell'ordinamento vigente –:

   quali siano gli orientamenti del Governo su quanto esposto in premessa e se e quali urgenti iniziative intenda assumere per porre rimedio all'insostenibile situazione di disagio che magistrati, avvocati e personale tutto stanno vivendo in queste ore;

   se il Governo intenda sollecitamente procedere, per quanto di competenza, all'adozione dei su richiamati provvedimenti di urgenza al fine di ricercare una soluzione in tempi brevi a tale incresciosa situazione che costituisce una profonda ferita all'esercizio ordinato e dignitoso delle attività giudiziarie.
(4-00536)