• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA

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Atto a cui si riferisce:
C.4/00426 (4-00426)



Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-00426presentato daGRIMOLDI Paolotesto diMercoledì 13 giugno 2018, seduta n. 14

   GRIMOLDI e RIBOLLA. — Al Ministro della salute. — Per sapere – premesso che:

   circa un anno fa il Ministero della salute preparava un nuovo tariffario delle prestazioni dei laboratori di analisi, ovvero il prezzo riconosciuto dalle asl alle strutture private convenzionate per ogni esame svolto, cioè la remunerazione che i privati ricevono dal servizio pubblico per il loro lavoro;

   l'intenzione era quella di abbassare i prezzi: associazioni dei titolari di laboratorio e ordine dei biologi ribatterono che a quelle condizioni molte strutture avrebbero dovuto chiudere; la revisione tariffaria nasceva dall'approvazione dei nuovi lea, i livelli essenziali di assistenza che tutte le regioni devono garantire ai propri cittadini. In questi, infatti, sono stati introdotti nuovi esami, per i quali deve essere ovviamente previsto un prezzo. Con l'occasione furono riviste tutte le tariffe, anche quelle delle prestazioni presenti da anni nel nomenclatore;

   le vecchie tariffe risalivano al 1998. Con il Ministro pro tempore Balduzzi vennero ridotte di circa il 40 per cento, mentre il nuovo progetto prevede un ulteriore taglio del 20 per cento, il che risulterebbe insostenibile essendo i costi troppo alti rispetto alla remunerazione; il nuovo nomenclatore tariffario sarebbe stato elaborato prendendo come riferimento i costi di quattro strutture pubbliche, tra l'altro di Emilia-Romagna e Veneto, i cui volumi di prestazioni vanno da 5 a 11 milioni di esami all'anno. È inutile evidenziare come tali strutture non siano assolutamente rappresentative del comparto dei laboratori accreditati: ci sono centri molto più piccoli, che fanno 2 o 300 mila esami l'anno e non possono contare sulle economie di scala possibili in contesti più grandi;

   come dichiarato dalle associazioni di categoria «l'entrata in vigore di questo nuovo Nomenclatore tariffario avrebbe come immediata conseguenza il portare in negativo i bilanci sia delle strutture pubbliche che private. Questo effetto inevitabilmente costringerà le strutture pubbliche a recuperare il disavanzo economico a scapito di tutte le altre prestazioni e le strutture private ad interrompere i contratti con il SSN. Si giungerebbe così al paradosso che contemporaneamente si emana un DM che prevede un'espansione delle prestazioni erogate a carico del SSN e nello stesso tempo si crea una situazione per la quale i cittadini incontreranno enormi, se non insormontabili, difficoltà ad accedere a tutte le altre prestazioni»;

   appare evidente agli interroganti come la procedura con cui è stato rivisto il tariffario non sia conforme a quanto previsto, posto che l’iter per raggiungere tale obbiettivo era stato concordato con il Ministero e prevedeva la costituzione di una commissione permanente, composta da rappresentanti del Ministero della salute, del Ministero dell'economia e delle finanze, delle regioni e delle associazioni di categoria. Questa commissione è stata convocata una sola volta due anni fa;

   nelle previsioni dell'accordo non risultano essere stati presi in considerazione i costi dei punti di raccolta (punti prelievi) che sono diversi tra le regioni in funzione delle politiche territoriali; ad esempio, la regione Lombardia ha facilitato le aziende nell'aumentare i punti di raccolta per agevolare i pazienti;

   era stato inoltre previsto un incarico, che è stato conferito, a seguito di un bando pubblico, alla Gergas-Bocconi per elaborare i costi di produzione delle prestazioni estrapolati da alcune strutture di specialistica ambulatoriale operanti sul territorio nazionale, pubbliche e private, segnalate dalle regioni e dalle associazioni di categoria –:

   se il Ministro interrogato ritenga di assumere le iniziative di competenza al fine di evitare che un intero settore possa risentire della situazione sopra esposta sia per quanto riguarda l'offerta di servizi sia in merito ai livelli occupazionali, rivedendo il nuovo tariffario predisposto e convocando le associazioni di categoria per un'analisi dei costi più oggettiva di quella prospettata.
(4-00426)